martedì 20 novembre 2007

Gli uomini ombra che fanno il successo delle imprese

Il ruolo chiave degli “sherpa”, gli uomini ai vertici che lavorano dietro le quinte.

“Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, a parte i tre direttori generali della struttura (Stefano Cao, Domenico Dispenza, Angelo Caridi), ha due strettissimi collaboratori, Marco Alveràe Raffaella Leone. Di famiglia veneziana, ma nato a New York nel 1975, dopo esperienze alla Goldman Sachs Alverà è stato assunto da Scaroni già nel mandato all'Enel, nel 2002, come responsabile strategie. Nel 2004 direttore finanziario di Wind, Alverà ha seguito, con Scaroni e Fulvio Conti, le trattative per la vendita dell'azienda telefonica a Naguib Sawiris. Poco dopo l'approdo all'Eni, Scaroni nel 2006 ha chiamato con sé Alverà, il quale ora è a.d. di Promgas, joint venture con Gazprom. Alverà è tra l'altro socio della «Servizi 18 Srl» di Cortina d'Ampezzo, immobiliare proprietaria di Malga Lareto, affittata allo «Sci club 18»: trai 213 soci Paolo Scaroni.Assistente esecutivo di Scaroni è Raffaella Leone, nata nel 1962 a La Spezia, già sua assistente in Enel e Pilkington. Leone è inoltre presidente della Servizi Aerei.”



Leggi l’articolo su “Il Sole 24 ore” (17/11/2007)

venerdì 26 ottobre 2007

Eni: Scaroni, Mattei e l’accordo in Libia

Paolo Scaroni commenta con entusiasmo l'accordo siglato in Libia ricordando la lezione del fondatore Enrico Mattei.

“«Il tema della Libia per me torna all’Eni quasi storicamente — spiega l’amministratore delegato del cane a sei zampe, che martedì ha firmato con la compagnia di Stato Noc un maxiaccordo strategico da 28 miliardi di dollari per consolidare la presenza del gruppo italiano — . Si tratta del secondo paese, dopo l’Egitto, nel processo di espansione dell’Eni avviato da Enrico Mattei. Le nostre strategie si ispirano spesso ai suoi insegnamenti e ai suoi principi. Ogni volta mi ripeto che il petrolio non è nostro, ma dei paesi che lo producono. Quindi per realizzare intese proficue bisogna essere in sintonia con gli interessi e le finalità degli Stati dove operiamo, oltre che naturalmente con quelli dei nostri azionisti. Così l’Eni continua ad avere un approccio un po’ "terzomondista" che si rifà alla lezione di Mattei»”




Leggi l’articolo su “Repubblica” (22/10/2007)

“ «La Libia - ha detto Scaroni - è di gran lunga il Paese per noi più importante, anche di Kashaghan e noi lo siamo altrettanto per loro. Siamo presenti dal 1959 e siamo oggi il maggior operatore straniero nel Paese con una produzione media giornaliera di oltre 550mila barili di olio equivalente di cui 250mila di nostra spettanza»"




Leggi l’articolo su “Alice News” (16/10/2007)

“L'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni ha sottolineato, nel corso della cerimonia per la firma avvenuta a Tripoli nella sede della Noc, le positive ricadute nel settore del gas e anche i progetti sociali in cui il gruppo italiano e' impegnato in Libia nei settori della formazione, della sanita' e dell'archeologia: «Dove operiamo dobbiamo anche dare»"



Leggi l’articolo su “TgFin” (16/10/2007)

mercoledì 10 ottobre 2007

Eni e Kazakistan verso un clima favorevole

L’ad di Eni si dichiara fiducioso riguardo gli esiti della trattativa .

“Vedo la voglia di arrivare a una soluzione anche se la trattativa è articolata e di non facilissima soluzione”. In questa frase dell’ad di Eni Paolo Scaroni è sintetizzato il senso di questa giornata di consultazioni ai massimi livelli tra l’Italia e il Kazakistan. Il negoziato, ha aggiunto Scaroni, “è appena iniziato. Abbiamo ricevuto le richieste del Governo kazako venerdì e dobbiamo esaminarle all’interno del consorzio”



Leggi l’articolo su “Finanzablog” (08/10/2007)


“Non mi attendo - ha detto - un negoziato particolarmente rapido, sono trattative complesse e articolate, ma c'è il desiderio di raggiungere una soluzione e la visita di Prodi è stata l'occasione per creare un clima favorevole". "La fine dell'anno - ha concluso Scaroni - mi sembra una data ragionevole" per chiudere l'accordo col governo kasako per lo sfruttamento del giacimento di Kashagan.”



Leggi l’articolo su “Affari Italiani” (08/10/2007)

lunedì 8 ottobre 2007

Eni: incontro tra l'amministratore delegato Paolo Scaroni, il primo ministro kazako e il ministro dell’Energia

L'incontro, che si inserisce nel quadro della visita della delegazione Eni nel paese centro-asiatico in occasione della visita del Presidente del Consiglio italiano Romano Prodi, è stato cordiale e costruttivo.


San Donato Milanese (MI) 8 ottobre 2007 - L'Amministratore Delegato di Eni Paolo Scaroni ha incontrato oggi ad Astana, in Kazakhstan, il primo ministro kazako Karim Masimov e il ministro dell'Energia Sauat Mynbayev.

L'incontro, che si inserisce nel quadro della visita della delegazione Eni nel paese centro-asiatico in occasione della visita del Presidente del Consiglio italiano Romano Prodi, è stato cordiale e costruttivo.

L'incontro ha costituito l'occasione per discutere sulle questioni inerenti la presenza di Eni nel settore E&P del Kazakhstan e commentare gli ultimi sviluppi della vicenda del giacimento di Kashagan, di cui l'azienda è l'operatore nell'ambito del consorzio KCO, titolare del progetto esplorativo.

martedì 2 ottobre 2007

Eni: nuovo traguardo nell’impegno per l’ambiente

Il Tempo - 28 Settembre 2007

Il gruppo conferma, con un ulteriore riconoscimento, il suo ruolo nella tutela dell’ambiente.

"ENI, dopo i recenti ingressi nei prestigiosi Dow Jones Sustainability World Index e FTSE4Good Index, entra nel Climate Disclosure Leadership Index, l'indice pubblicato ieri dal Carbon Disclosure Project nel quinto rapporto FT500 sull'approccio delle aziende ai cambiamenti climatici. «Sono particolarmente soddisfatto per il nuovo importante traguardo conseguito», ha dichiarato l'amministratore delegato, Paolo Scaroni."



Leggi l’articolo su “Il Tempo” (28/09/2007)

venerdì 21 settembre 2007

Eni: inaugurato nuovo distributore ad idrogeno

L’amministratore delegato presente alla cerimonia di inaugurazione a Mantova.

“Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, hanno inaugurato oggi a Mantova la stazione di servizio Agip multienergy che eroga, oltre ai tradizionali carburanti, anche idrogeno per i veicoli di nuova generazione e quindi ad emissione zero.”




Leggi l’articolo su “Affari Italiani” (21/09/2007)

“Il distributore ad idrogeno, situato nella zona industriale di Valdaro - informa una nota della regione - fa parte delle infrastrutture previste dal Progetto Zero Regio cofinanziato dalla Commissione Europea e al quale partecipano 16 partner europei (italiani, tedeschi, olandesi e svedesi) per promuovere una mobilita' a basso impatto ambientale, mediante lo sviluppo di veicoli a idrogeno e infrastrutture per il trasporto e la distribuzione del gas attraverso apposite stazione di servizio.”




Leggi l’articolo su “Agenzia Giornalistica Italia” (18/09/2007)

“Quella di Mantova e' la terza stazione di servizio a idrogeno realizzata dall'Eni dopo quella di Francoforte e Colle Salvetti (Livorno). ''Il programma di sperimentazione prevede altre aperture simili nel 2008'', ha ricordato Scaroni.”



Leggi l’articolo su “Ansa” (21/09/2007)

Eni: inaugurata la Eco-stazione Agip multiEnergy di Mantova che distribuisce idrogeno per veicoli di nuova generazione a zero emissione

Mantova, 21 settembre 2007

L'Amministratore Delegato Eni Paolo Scaroni e il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni hanno inaugurato la terza stazione di servizio Agip multiEnergy. L'impianto all'avanguardia a livello mondiale è stato realizzato nell'ambito del progetto europeo Zero Regio.

Inaugurata oggi a Mantova dall'Amministratore Delegato Eni Paolo Scaroni e dal Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, la terza stazione di servizio Agip multiEnergy, stazione all'avanguardia a livello mondiale, che utilizza in maniera innovativa, nuove forme di energia per meglio rispettare la qualità dell'ambiente e della vita. L'impianto è stato realizzato nell'ambito del progetto europeo Zero Regio che ha la finalità di sviluppare, nelle regioni Lombardia e Rhein-Main in Germania, sistemi integrati di mobilità sostenibile attraverso l'uso di stazioni di servizio multifuel ad idrogeno per alimentare veicoli a zero emissioni.



Il progetto Zero Regio, cofinanziato dalla Commissione Europea, consiste nella costruzione e sperimentazione di due infrastrutture innovative di erogazione multifuel ad idrogeno, a Mantova e Francoforte, per il rifornimento di veicoli a celle combustibili, utilizzando differenti opzioni tecnologiche di produzione ed erogazione di idrogeno.



Al progetto hanno aderito 16 partner provenienti da 4 paesi europei ed è coordinato, a livello europeo, da Infraserv Höchst GmbH ed in Italia dalla Regione Lombardia.



A Mantova l'idrogeno è prodotto, all'interno della stazione di servizio, con un reformer da 20 mc/h alimentato a gas naturale.

La tecnologia utilizza un processo catalitico ad alta temperatura con un flusso premiscelato di vapore e gas

naturale che viene trasformato in idrogeno attraverso stadi successivi.

La flotta di veicoli è costituita da tre vetture Fiat Panda a celle combustibili, acquistate dalla Regione Lombardia per conto del Comune di Mantova.



Sempre allo scopo di voler contribuire alla riduzione di emissioni di CO2, le stazioni di Mantova e Francoforte sono anche considerate delle "Green Petrol Station", essendo dotate di impianti solari fotovoltaici rispettivamente di 8 e 20 kWp, in grado di generare energia elettrica da fonte rinnovabile pari a circa 30.000 kWh/anno, corrispondente ad una riduzione di circa 16 tonnellate/anno di emissioni di CO2.



Per la parte petrolifera, multiEnergy è un concetto modulare innovativo che integra il rifornimento dell'idrogeno all'offerta di carburanti convenzionali liquidi e gassosi, compreso i biocarburanti, allo scopo di contribuire allo sviluppo di veicoli a bassa/zero emissione di nuova generazione che l'industria automobilistica sta proponendo al mercato



Ai fini del risparmio energetico,la stazione multiEnergy potrà diventare, nel breve periodo, una piattaforma di bioedilizia e bioarchitettura per sperimentare, materiali riciclati a basso impatto, sistemi elettrici, termici e soluzioni di condizionamento ed illuminazione più efficienti tali da ridurre i consumi energetici in termini di kWh/m2/anno cosi come sta avvenendo in Europa.



Nel breve termine Eni utilizzerà l'idrogeno miscelato con il metano. L'obiettivo è quello di lanciare, a livello nazionale ed europeo, l'uso della miscela metano-idrogeno come soluzione immediata, sfruttando il vantaggio competitivo italiano in termini di infrastruttura e di know-how del metano rispetto al resto dell'Europa.

L'impegno Eni oggi è riconosciuto dai due importanti indici di sostenibilità: Dow Jones Sostenibilità Index e il FTSE4Good.



Con la realizzazione di questa stazione Agip multiEnergy, Eni conferma anche l'impegno verso un continuo miglioramento che coinvolge tutta la Rete e il marchio Agip con l'obiettivo di fornire un'ampia offerta di servizi e prodotti.

Eni segue da sempre il binomio "Tecnologia e Ambiente"; la Rete Agip è stata la prima a distribuire in Italia dal 1987 benzine senza piombo e a produrre, dall'inizio degli anni '90, gasolio a basso tenore di zolfo, nonché ad offrire prodotti come BluDiesel, BluSuper, gasoli e benzine senza zolfo, anticipando così le scadenze per il 2009 previste dalle normative europee.

martedì 11 settembre 2007

Eni: incontro con le Autorità kazake all’insegna della collaborazione

San Donato Milanese, 11 settembre 2007 – Si è svolto oggi in un clima di cordiale collaborazione l'incontro tra il Primo Ministro della Repubblica del Kazakhstan Karim Masimov, il Ministro dell'Energia Sauat Mynbaev, il Primo vice Presidente della Kazmunaigaz Maksat Idenov, e la delegazione di Eni composta dall'Amministratore delegato Paolo Scaroni e il direttore generale della Divisione E&P Stefano Cao.



Nel corso dell'incontro, che ha avuto come argomento principale la situazione del Progetto Kashagan, si sono create le condizioni per attivare un negoziato tra il consorzio KCO, di cui Eni è operatore, e le Autorità kazake.

venerdì 7 settembre 2007

Eni: CdA esamina gli sviluppi della situazione in Kazakhstan

L'Amministratore Delegato, Paolo Scaroni, ha illustrato ai consiglieri le attività in corso presso il campo di Kashagan, ha fatto il punto sullo stato attuale delle relazioni tra il consorzio KCO e le Autorità kazake e sull'imminente viaggio nella capitale del Kazakhstan per incontrare il premier Karim Masimov.



San Donato Milanese, 07 settembre 2007 – Si è riunito oggi il Consiglio di Amministrazione di Eni per esaminare l'informativa dell'Amministratore Delegato sulla situazione in Kazakhstan. Paolo Scaroni ha illustrato ai consiglieri le attività in corso presso il campo di Kashagan e ha fatto il punto sullo stato attuale delle relazioni tra il consorzio KCO e le Autorità kazake.



Si è anche soffermato sull'imminente viaggio nella capitale del Kazakhstan per incontrare il premier Karim Masimov, su Suo espresso invito, e gli altri componenti del nuovo governo della repubblica dell'Asia centrale, al fine di sostenere le attività di negoziazione che il consorzio KCO, responsabile del progetto Kashagan, sta svolgendo con le Autorità kazake.

Scaroni: investiamo su solare competitivo

ANSA - 20 Agosto 2007

Paolo Scaroni sottolinea l’importanza che il solare fotovoltaico avrà nel futuro.

"Finche' si opera sul silicio - ha ammesso - non si va da nessuna parte; noi stiamo investendo per utilizzare come base i polimeri. Non possiamo aspettarci risultati concreti di energia non assistita"



Leggi l’articolo su “ANSA” (20/08/2007)

giovedì 19 luglio 2007

Eni: il governo è stato determinante per il gasdotto South Stream

L’amministratore delegato del colosso petrolifero italiano, ringrazia Prodi e Bersani per il ruolo svolto durante le relazioni con la Russia.

“Il governo italiano ha giocato un ruolo fondamentale per arrivare all'accordo che portera' alla realizzazione del nuovo gasdotto ''South Stream''. Lo ha detto l'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni, a margine dell'assemblea annuale di Assomineraria.”




Leggi l’articolo su “Alice Notizie” (04/07/2007)

“Certamente il Governo ha giocato un ruolo determinante nell'accordo South Stream. Non sarebbe mai stato possibile senza un accordo fra Paese e Paese.”



Leggi l’articolo su “Borsa Italiana” (04/07/2007)

lunedì 16 luglio 2007

I neolaureati sognano l’Eni

Affari Italiani - 03 Luglio 2007

L'azienda guidata da Paolo Scaroni è in testa alle classifiche di gradimento per quanto riguarda il posto di lavoro ideale, una volta conseguita la laurea.

"L’azienda, capitanata dall’amministratore delegato Paolo Scaroni, fa breccia nei cuori dei neolaureati grazie ad una strategica attività di comunicazione per il reclutamento, realizzata attraverso Eni Corporate University, società del gruppo. Eni ha così consolidato negli anni la propria immagine, rafforzando i rapporti con le università e quindi con i laureati. Oltre a ciò - continua Zagaria – si tratta di un’azienda che dà molto valore alla formazione interna, potendo avvalersi del supporto della Scuola Superiore Enrico Mattei."



Leggi l’articolo su “Affari Italiani” (03/07/2007)

domenica 1 luglio 2007

Eni - Gazprom: accordo sul gasdotto da 900 km

Siglato a Roma l’accordo tra Eni e Gazprom, i due colossi costruiranno insieme il nuovo gasdotto SouthStream che collegherà direttamente la Russia al Mediterraneo.

“Il progetto rappresenta «un passo decisivo per il rafforzamento della sicurezza di approvvigionamento energetico di tutta l'Europa e serve a rispondere alla crescita di richiesta del gas», ha detto Scaroni, che rileva che come «da qui al 2015 serviranno 200 miliardi di metri cubi di gas in più e l'importazione europea sarà destinata a crescere del 60%.”




Leggi l’articolo su “Corriere” (24/06/2007)

“Il progetto più audace che sia mai stato realizzato nella storia dei gasdotti e nel nostro settore, come ha detto Scaroni, secondo cui South-Stream rappresenterà un passo decisivo per il rafforzamento della sicurezza energetica di tutta l’Europa.”




Leggi l’articolo su “La Gazzetta del Mezzogiorno” (23/06/2007)

“Eni e Gazprom hanno firmato sabato alla presenza del ministro dell'Industria ed Energia della Federazione Russa Viktor Khristenko e del ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani.”




Leggi l’articolo su “Rai News” (23/06/2007)

“Di fronte alla domanda sempre crescente di gas in Europa abbiamo pensato di lanciare un progetto per l’Unione europea - spiega l’ad di Eni Paolo Scaroni - che rafforzi la rete di trasporto del gas e aumenti le interconnessioni tra l’Europa dell’est e quella dell’ovest.”



Leggi l’articolo su “La Stampa” (23/06/2007)

mercoledì 13 giugno 2007

Scaroni: l’Eni regalerà 365 ore di consumi l’anno

Il Tempo - 18 Giugno 2007

L’intenzione dell’amministratore delegato del colosso petrolifero italiano, è quella di conquistare 1 milioni di clienti entro il 2010.

“Paolo Scaroni punta ad acquisire circa un milione di nuovi clienti entro il 2010. Utenti «duel» chiaramente. Cioè quei consumatori che usufruiranno di servizi gas ed energia elettrica interamente da Eni. La nuova offerta, in sintesi, si strutturerà in altre quattro mini-offerte. Prima novità le 365 ore di energia gratuita ogni anno. Ciò vuol dire che su un ipotetico consumo di 24 ore al giorno, un’ora sarà di risparmio.”



Leggi l’articolo su “Il Tempo” (18/06/2007)

lunedì 4 giugno 2007

Eni pronta per entrare nel mercato dell’elettricità

Dal 1° Luglio parte la liberalizzazione, ed Eni si prepara all’offerta “duel fuel”, elettricità più gas.

“Eni e' "particolarmente attrezzata per competere" sul terreno dell'offerta elettrica e si e' data "obiettivi molto ambiziosi sotto il profilo della conquista di nuova clientela con l'offerta 'dual fuel' (gas ed elettricita'; ndr)". Lo ha sottolineato Paolo Scaroni, ad del gruppo, nel corso dell'assemblea degli azionisti.”




Leggi l’articolo su “Agi News” (24/05/2007)

“Il gruppo Eni si prepara a far concorrenza a Enel come fornitore di elettricità. «Mi diverte la competizione. Siamo attrezzati per competere e abbiamo obiettivi ambizioni nella conquista di nuovi clienti». Insomma, rotta sul ricco mercato elettrico. Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, si prepara a conquistare clienti alla vigilia della completa liberalizzazione che dal primo luglio vedrà tutti gli utenti - famiglie comprese - liberi di scegliere il proprio fornitore.”




Leggi l’articolo su “La Voce d’Italia” (24/05/2007)

“la conquista del mercato elettrico in vista della liberalizzazione che dal primo luglio consentirà a tutti i clienti, famiglie comprese, di scegliere liberamente il proprio fornitore. Ad illustrare il progetto del cosidetto «dual fuel» (gas più elettricità) è l’ad Paolo Scaroni. «Abbiamo obiettivi ambiziosi», per conquistare «parecchie centinaia di migliaia di clienti elettrici.”



Leggi l’articolo su “La Stampa” (25/05/2007)

venerdì 1 giugno 2007

Scaroni: Snam non si vende

Il Sole 24Ore - 24 Maggio 2007

Durante l’assemblea dei soci, l’amministratore delegato di Eni, ha voluto ribadire l’intenzione di trattenere la Snam rete Gas.

“Mai e poi mai, ma se proprio fosse, allora meglio vendere tutto. L'amministratore delegato Paolo Scaroni dell'Eni ha chiarito, se mai ve ne fosse stato ulteriore necessità, che non ha «nessuna intenzione di vendere Snam rete Gas». Scaroni ha ribadito il concetto rispondendo ad alcune domande in assemblea. Se però «fossimo costretti a farlo», ha aggiunto «dovremmo procedere massimizzando il valore della vendita per i nostri azionisti.”



Leggi l'articolo su “Il Sole 24Ore” (24/05/2007)

venerdì 25 maggio 2007

Eni: la nuova mission del risparmio energetico

La Repubblica - 21 Maggio 2007

Particolarmente sensibile al tema del risparmio energetico, Eni ha deciso di comunicare il suo messaggio attraverso Internet, dove gli utenti sono particolarmente attenti ai temi che riguardano l’ambiente.

“In parallelo alla comunicazione di questi nuovi "comportamenti" Eni continua i suoi progetti scientifici per la ricerca nelle energie rinnovabili, settore tra i più interessanti del momento, soprattutto da un punto di vista etico, in cui Paolo Scaroni ha deciso di investire 350 milioni di euro nei prossimi quattro anni, con particolare attenzione ai biocarburanti e all’energia solare.”



Leggi l'articolo su “La Repubblica” (21/05/2007)

giovedì 17 maggio 2007

Eni: i 24 consigli per risparmiare

24 semplici consigli per arrivare a risparmiare fino a 1.600 euro l’anno.

“L'origine di questa iniziativa, l’idea, mi è venuta perché si parla molto di fonti rinnovabili in un mondo in cui, spesso, l’efficienza energetica non esiste», ha spiegato Scaroni. «Ma la migliore fonte rinnovabile a nostra disposizione è proprio l’uso efficiente dell’energia. Questi 24 comportamenti possono essere adottati dalle famiglie senza stravolgere le loro abitudini di vita perché sono basati sulla semplicità e il buon senso.”




Leggi l’articolo su “La Gazzetta del Mezzogiorno” (15/05/2007)

“Nell'ambito delle misure a costo zero, ad esempio, la regolazione della temperatura degli ambienti domestici potrebbe consentire risparmi fino a 130 euro l'anno, l'eliminazione dello standby negli elettrodomestici fino a 50 euro l'anno, l'adozione di una velocità moderata quando si guida in autostrada circa 110 euro annui.”




Leggi l’articolo su “Help Consumatori” (15/05/2007)

“L'amministratore delegato dell'Eni e il ministro ambientalista insieme per una campagna sul risparmio energetico. A presentare stamane la campagna '30PERCENTO - Guadagnare meglio, guadagnarci tutti', c'erano infatti Paolo Scaroni e Alfonso Pecoraro Scanio, insieme non solo per chiedere agli italiani maggiore attenzione sui consumi energetici ma anche per avvalorare l'importanza delle fonti alternative agli idrocarburi, a cominciare dall'energia solare.”




Leggi l’articolo su “La Repubblica” (15/05/2007)


“Dei 24 comportamenti consigliati da Eni, 14 sono a costo zero, non comportano, cioè, alcun esborso per le famiglie, mentre altri 10 sono a costo sopportabile e comportano un investimento che si ripaga in tempi brevi e che in molti casi può godere di sussidi e incentivi.”



Leggi l’articolo su “Dire Giovani” (15/05/2007)

lunedì 14 maggio 2007

Eni: una conferenza sul risparmio energetico

Corrispondenti.net - 15 Maggio 2007

Si terrà il giorno 15 Maggio a Roma la presentazione della nuova campagna di comunicazione sull’Efficienza Energetica.

“ENI presenta uno studio scientifico da cui risulta che una famiglia, senza cambiare abitudini, può risparmiare fino al 30% nella bolletta energetica familiare. La ricerca verrà presentata domani a Roma alla presenza dell’AD della società Paolo Scaroni e del ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio.”



Leggi l'articolo su “Corrispondenti.net” (15/05/2007)

mercoledì 2 maggio 2007

Scaroni, l’acquisto della Dominion è un’operazione strategica

Questo il commento dell’amministratore delegato del gruppo petrolifero dopo l’acquisizione della compagnia americana.

"Questa acquisizione, ha dichiarato Paolo Scaroni, è un'operazione al centro della nostra strategia.”




Leggi l’articolo su “TgFin” (30/04/2007)


"Aumentiamo le nostre produzioni, realizziamo importanti sinergie con le altre attività Eni negli Usa, raggiungiamo la taglia dimensionale necessaria per le nostre operazioni nel Golfo del Messico, e mettiamo a profitto tecnologie, competenze ed esperienze di Eni nell'off-shore e nell'off-shore profondo. Questa acquisizione di assets petroliferi che segue quelle fatte in questo scorcio del 2007 in Congo, Angola, Alaska e Russia costituisce un ulteriore passo nella nostra strategia di crescita."



Leggi l’articolo su “RaiNews24” (30/04/2007)

giovedì 26 aprile 2007

Bersani in Turchia per inaugurare l’oleodotto Samsun

Il ministro per lo sviluppo economico inaugurerà l’opera realizzata dall’Eni in collaborazione con il partner turco Calik Group.

“L’oleodotto misura circa 550 km, ed avrà una portata di 12 milioni di barili l’anno ed è stato realizzato dall’Eni in collaborazione con il partner turco Çalik Group. Dopo l’inaugurazione si terrà una conferenza stampa a cui prenderanno parte insieme al Ministro per lo Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani, il Ministro turco dell’Energia e delle Risorse Naturali Hilmi Güler, l’Amministratore Delegato dell’Eni Paolo Scaroni.”




Leggi l’articolo su “Ago Press” (23/04/2007)

“Alla cerimonia hanno partecipato il ministro Pierluigi Bersani e il suo collega turco Hilmi Guler, l’ad Eni, Paolo Scaroni, e il presidente del gruppo turco Calik, Ahmet Calik, socio dell’Eni nella costruzione dell’oleodotto.”




Leggi l’articolo su “Il Giornale” (25/04/2007)

“Al via i lavori per la realizzazione del Tap (Trans Anatolian Pipeline), l'oleodotto che collegherà la costa turca del Mar Nero con quella del Mediterraneo. La cerimonia ufficiale per la posa della prima pietra si è svolta a Ceyhan, in Turchia, alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, e dell'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni.”



Leggi l’articolo su “Affari Italiani” (24/04/2007)

venerdì 20 aprile 2007

Eni: Scaroni, per il Kashagan confermo inizio produzione è fissato al 2010

L’amministratore delegato del colosso petrolifero, conferma i numeri annunciati a Febbraio, per i tempi d’inizio della produzione del giacimento di Kashagan.

“Lo ha affermato il numero uno di Eni, Paolo Scaroni, rispondendo a una domanda sui tempi per l'inizio della produzione del giacimento di Kashagan. Scaroni, che parlava a margine della cerimonia di inizio dei lavori dell'oleodotto turco TAP, ha sottolineato che, per quanto riguarda Kashagan l'inizio della produzione e' fissato al terzo trimestre 2010 e l'investimento e' di 19 miliardi di dollari.”




Leggi l’articolo su “La Repubblica” (24/04/2007)

“Scaroni ha confermato che il giacimento Kashagan arrivera' a regime nel 2015 e si pone per tutte le principale societa' impegnate nel progetto il delicato tema del trasporto del petrolio”



Leggi l’articolo su “Borsa Italiana” (24/04/2007)

mercoledì 18 aprile 2007

Paolo Scaroni e la “teoria degli headquarters”

Terza Repubblica - 10 Aprile 2007

Dall’amministratore delegato di Eni arriva un’idea per uscire dal declino.

“L’idea è semplice: nel capitalismo post-industriale un grande gruppo produce valore aggiunto per l’intero sistema economico non per quante unità produttive conta sul territorio, ma per l’insieme delle competenze che il suo “quartier generale” è in grado di mobilitare.”





Leggi l'articolo su “Terza Repubblica” (10/04/2007)

sabato 14 aprile 2007

Eni: firmato l’accordo esplorativo in Congo

È stato siglato a Berzeville, l’accordo tra Eni e i ministri responsabili del Congo per l’attribuzione del permesso esplorativo “Marine XII”.

“L'ingresso nel "Marine XII" e la recente acquisizione del Campo di M'Boundi costituiscono un'ulteriore tappa nella crescita della presenza Eni in Congo e testimoniano il continuo impegno della Società nel perseguire nuove opportunità di business, sfruttando al meglio il proprio patrimonio di competenze ed esperienza che sono da sempre uno dei fattori di successo.”




Leggi l'articolo su "La Repubblica" (16/04/2007)


“L’accordo — spiega una nota del gruppo guidato da Paolo Scaroni — conferisce a Eni il ruolo di Operatore dell’area con la quota del 90% in partnership con la Societé Nationale des Petroles du Congo (SNPC), che detiene il rimanente 10%, e consente l’immediato avvio dell’attività esplorativa con la campagna di acquisizione sismica tridimensionale (3D). “Marine XII” — sottolineano all’Eni — ha un interessante potenziale a gas e condensati, ed è in parte costituito da riserve certe.”




Leggi l'articolo su “Kataweb News” (14/04/2007)

“Eni si e' impegnata a sviluppare questo potenziale nel quadro di un progetto integrato per valorizzare il gas attraverso la realizzazione di una centrale elettrica da 300/450 Mw che sara' costruita in prossimita' del terminale di Djeno.”



Leggi l'articolo su “Borsa Italiana” (14/04/2007)

giovedì 12 aprile 2007

Eni investe nel petrolio dell'Alaska

Finanza & Mercati - 12 Aprile 2007
Eni alla conquista dell’Alaska: “Pronti ad investire 900 milioni di dollari”. Ieri la compagnia guidata da Paolo Scaroni ha acquistato da Anadarko Petroleum Corporation il 70% che ancora non possedeva e l’operatorship del giacimento di Nikaitchuq. Grazie all’accordo raggiunto, Eni sale ora al 100% del giacimento, che diventerà operativo entro la fine del 2009.

lunedì 2 aprile 2007

Paolo Scaroni, avremo risorse petrolifere per i prossimi 70 anni

Agi News - 26 Marzo 2007

L'ad di Eni, intervenuto a un incontro organizzato a Vicenza dalla Scuola di Cultura Cattolica Mariano Rumor sul tema "Energia", ha analizzato la situazione delle risorse disponibili nel nostro pianeta, stimando la presenza a oltre mille miliardi di barili.

"la maggior parte del prezzo dei carburanti in Italia e in Europa e' riconducibile alle tasse, per abbassare i prezzi, spiega ancora Scaroni, basterebbe che i Paesi industrializzati si guardassero "in casa" adottando misure per "razionalizzare il consumo di energia e ridurre lo spreco"…i nostri consumi voraci tengono alto il petrolio per tutti, non solo per noi…Utilizzando meno petrolio, ridurremmo sensibilmente le emissioni di gas che causano l'effetto serra."



Leggi l'articolo su "Kataweb News" (15/03/2007)

mercoledì 28 marzo 2007

E il 'cane a sei zampe' si allea con Petrobras

Corriere della Sera - 28 marzo 2007
Firmato ieri l’accordo tra Eni e la brasiliana Petrobras. Paolo Scaroni ha spiegato che il primo obiettivo è mettere a frutto la leadership Petrobras nei biocarburanti e quella Eni nella tecnologia per il biodiesel. L’accordo si estende all’Africa, in particolare all’Angola. Secondo pilastro, la tecnologia Eni per la conversione di greggio pesante in prodotti leggeri come gasolio e benzina. Terzo, la presenza Eni nell’upstream brasiliano.
Un’intesa “potenzialmente enorme”, secondo il presidente del Consiglio Romano Prodi che può aprire a ulteriori sviluppi, mentre secondo il presidente brasiliano Ignacio Lula l’accordo “allarga il mercato del biocarburante per rispondere alla sfida del secolo”, la riduzione dei gas serra.

martedì 27 marzo 2007

Eni, presto la firma nell’accordo con Petrobas

L'accordo riguarda la produzione di etanolo in Africa, il progetto ambizioso è di Paolo Scaroni, lo ha annunciato il presidente del Consiglio Romano Prodi, in seguito ad una visita in Brasile.

"Sì, penso di sì. Uno degli obbiettivi concreti principali di questa missione è proprio il rapporto Eni-Petrobras nelle nuove energie, ha risposto Prodi a chi gli chiedeva se ci sarà un accordo tra i due gruppi nelle prossime ore."




Leggi l'articolo su "Reuters Italia" (26/03/2007)

Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha confermato che nelle prossime ore dovrebbe esserci la firma dell'accordo tra Eni e Petrobras sui biocarburanti.




Leggi l'articolo su "Agi News" (26/03/2007)

"Uno degli obiettivi concreti principali della nostra missione in Brasile è proprio il rapporto tra Eni e Petrobras sulle nuove energie" ha anzi commentato il premier. L'intesa dovrebbe prevedere una joint venture tra Eni e Petrobras per la produzione di etanolo in Africa. In Brasile nelle prossime ore dovrebbe dunque giungere l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, oggi a Mosca per l'incontro col suo omologo di Gazprom, Alexei Miller, nel corso del quale i due manager hanno rilevato i progressi raggiunti nella realizzazione dell'accordo dello scorso 14 novembre."




Leggi l'articolo su "Affari Italiani" (26/03/2007)

"L'intesa punterà a sviluppare in Angola una produzione in joint venture di biocarburanti, l'energia pulita che in Brasile è da tempo una realtà, ma che in Europa è appena agli inizi."




Leggi l'articolo su "Il sole 24ore" (27/03/2007)


Con Prodi in Brasile è arrivato anche l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, che ha un ambizioso progetto con l'ente energetico brasiliano Petrobras, in Angola e Mozambico. "L'Eni ha mantenuto trattative con la Petrobras per sviluppare un audace progetto di partnership per la produzione di etanolo da canna da zucchero in paesi africani - ha detto ancora Skaf - Questa iniziativa sarà una joint venture italo-brasiliana".



Leggi l'articolo su "Italiaestera" (27/03/2007)

lunedì 26 marzo 2007

Incontro di lavoro tra Alexei Miller e Paolo Scaroni

Le parti hanno discusso l’andamento dell’accordo strategico sottoscritto lo scorso 14 novembre

San Donato Milanese (MI), 26 Marzo 2007 - Oggi a Mosca si e' tenuto un incontro di lavoro tra i CEO di Eni e Gazprom, Paolo Scaroni e Alexei Miller.

Le parti hanno discusso l'andamento dell'accordo strategico sottoscritto lo scorso 14 novembre. Alexei Miller e Paolo Scaroni hanno rilevato i progressi raggiunti nella realizzazione dell'accordo.

Eni ha in programma di finalizzare l'ingresso negli asset di produzione russi.

venerdì 23 marzo 2007

Paolo Scaroni: già operativi gli accordi con Gazprom

Kataweb News - 15 Marzo 2007

L'amministratore delegato di Eni, a margine di un'audizione a Montecitorio, ha confermato gli accordi con il colosso russo.

"Non abbiamo mai previsto di andare a Bari, né Miller né io, perché non c'era nulla da firmare. Tenete presente che l'accordo con Gazprom è già avvenuto ed è già in funzione, in particolare quello relativo all'importazione di gas che è già stato firmato in forma definitiva il 31 gennaio."



Leggi l'articolo su "Kataweb News" (15/03/2007)

giovedì 22 marzo 2007

Eni: soddisfazione per gli ostaggi liberati in Nigeria

Eni, attraverso le parole del suo amministratore delegato, Paolo Scaroni, ha espresso grande soddisfazione per la liberazione degli operai italiani in Nigeria.

"Ad attenderli hanno trovato i familiari, il viceministro agli affari esteri Franco Danieli e l'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni."




Leggi l'articolo su "Corriere della Sera" (15/03/2007)

"La societa' guidata da Paolo Scaroni, desidera ringraziare sentitamente le Autorita' Nigeriane centrali e federali, la Presidenza del Consiglio Italiana, il Ministero degli Esteri e l'unita' di crisi della Farnesina per il grande e proficuo lavoro svolto in questi mesi per addivenire alla positiva soluzione per tutti e quattro i lavoratori rapiti il 7 dicembre a Port Harcourt."



Leggi l'articolo su "Borsa Italiana" (15/03/2007)

mercoledì 21 marzo 2007

Paolo Scaroni, guarderemo con attenzione alle opportunità su gas in Libia

Il gruppo petrolifero italiano, Eni, ha confermato la partecipazione alle nuove gare esplorative di giacimenti di gas in Libia.

"L'annuncio è dell'altro ieri e non credo che le gare siano ancora pronte. Parteciperemo sicuramente perché la Libia è un Paese importante e guarderemo con attenzione alle nuove gare per la ricerca di gas in quel Paese."




Leggi l'articolo su "Reuters Italia" (15/03/2007)

"Non abbiamo pronto un bid, ma credo che parteciperemo sicuramente."




Leggi l'articolo su "Borsa Italiana" (15/03/2007)

"Credo che parteciperemo sicuramente" se la Libia bandira' gare per l'esplorazione e la ricerca di gas."



Leggi l'articolo su "Repubblica" (15/03/2007)

martedì 20 marzo 2007

Biocarburanti: Eni valuta alleanze internazionali

Paolo Scaroni ha confermato, presentando il programma "Along with Petroleum", l'intenzione di Eni, di stringere nuove alleanze internazionali per lo sviluppo di biocarburanti.

"Sul solare Eni e' impegnata a sviluppare soluzioni innovative che consentano di superare i limiti attuali" di questa fonte produttiva, dal momento che, ha spiegato Scaroni, "le attuali tecnologie fotovoltaiche basate sul silicio non sembrano in grado di consentire produzioni significative di energia elettrica."



Leggi l'articolo su "Borsa Italiana" (15/03/2007)

"Abbiamo parlato di biocarburanti soprattutto in quei paesi - ha spiegato Scaroni al termine dell'audizione - che hanno le caratteristiche fisiche per queste produzioni, hanno grandi estensioni da coltivare e presentano una situazione simile a quella del Brasile, che e' uno dei piu' grandi produttori al mondo di biocarburanti. La nostra ricerca si concentra in quei paesi in cui siamo gia' presenti, come Angola e Congo."



Leggi l'articolo su "Ansa" (15/03/2007)

domenica 18 marzo 2007

Paolo Scaroni discute con Alexei Miller su un possibile ingresso di Eni nel capitale del gigante energetico russo

Reuters Italia - 12 Marzo 2007

Al vertice italo-russo che si svolgerà a Bari il 14 Marzo, saranno presenti Eni e Gazprom, i due amministratori delegati, Scaroni e Miller, discuteranno sulla possibilità di ingresso del gruppo con lo stemma del cane a sei zampe, nel capitale di Gazprom.

"Gli esponenti delle aziende interverranno al Foro di dialogo italo-russo che domani si svolgerà a Villa Madama (dove sarà presente anche il presidente di Eni Roberto Poli) e saranno poi presenti mercoledì a Bari alla sottoscrizione di protocolli e accordi fra i due governi a Bari, al termine del bilaterale italo-russo che vedrà presenti il presidente del Consiglio Romano Prodi ed il presidente della Federazione russa Vladimir Putin più diversi ministri di entrambi i governi."



Leggi l'articolo su "Reuters Italia" (12/03/2007)

sabato 17 marzo 2007

La Bocconi e l'Eni portano in Italia Robert Grant

Robert Grant insegnerà strategic management in energy industry alla Bocconi di Milano, andando a ricoprire la neonata Eni Chair, l'accordo è stato raggiunto grazie alla partnership tra l'università di Milano e l'Eni, partner strategico dell'ateneo, che sono riusciti a conquistarlo per i prossimi 5 anni.

"Sono fermamente convinto che le grandi aziende come Eni non possano considerarsi soltanto destinatarie dei prodotti formativi, ma debbano operare come partner pro-attivi e integrati con il sistema accademico per formare talenti capaci di affrontare con successo la sfida della competizione globale."



Leggi l'articolo su "Affari Italiani" (09/03/2007)

"L'equivalenza tra formare e prepararsi alla crescita l'ha inventata Enrico Mattei, quando, nel '57, ha fondato la scuola Medea dove si insegnava tecnica del petrolio e che oggi sforna circa 70 laureti all'anno". Cosi' l'a.d. di Eni, Paolo Scaroni, ha commentato l'impegno nel progetto della società."





Leggi l'articolo su "Borsa Italiana" (09/03/2007)

Paolo Scaroni, è necessario un uso più razionale dell'energia

Paolo Scaroni, intervistato dal mensile Nuova Ecologia, affronta il tema dell'efficienza energetica, sottolineando come un uso corretto delle risorse del pianeta rappresenta oggi il modo migliore per salvaguardare l'ambiente.

"L'uso efficiente dell'energia e' certamente una priorita'. L' uso corretto delle risorse del pianeta rappresenta oggi il modo migliore per salvaguardare l'ambiente oltre a prolungare la vita dei combustibili fossili… In Italia e all'estero abbiamo messo in atto da tempo una serie di iniziative di ricerca e sviluppo per un uso piu' razionale dell'energia. In Italia a breve daremo il via ad una campagna di comunicazione sull'efficienza energetica che si sviluppera' nel corso di tutto il 2007."



Leggi l'articolo su "Agi News on" (08/03/2007)

"Abbiamo la consapevolezza che i combustibili fossili non sono una risorsa infinita e quindi dobbiamo valorizzarli per lungo tempo. Ridurre i consumi significa diminuire le emissioni e a guadagnarci saranno certamente l'ambiente, il clima e il portafoglio delle famiglie."



Leggi l'articolo su "Kataweb News" (08/03/2007)

"L'efficienza energetica è uno dei temi che stanno a cuore all'Eni, che sta per avviare sull'argomento una campagna di comunicazione. E' quanto sostiene l'amministratore delegato del gruppo petrolifero, Paolo Scaroni, in una intervista pubblicata sull'ultimo numero di 'Nuova Ecologia."



Leggi l'articolo su "Yahoo Finanza" (08/03/2007)

mercoledì 14 marzo 2007

Paolo Scaroni esprime soddisfazione per la conclusione dell'istruttoria Antitrust

L'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso l'istruttoria relativa al presunto abuso di posizione dominante nel mercato della rigassificazione del GNL nel periodo 2002-2004.

"Esprimo soddisfazione per il pronunciamento dell'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato in merito alla conclusione dell'istruttoria relativa al presunto abuso di posizione dominante nel mercato della rigassificazione del GNL nel periodo 2002-2004.

Leggi l'articolo su "Borsa Italiana" (09/03/2007)

"Viene cosi' riconosciuta l'efficacia della "gas release" che Eni ha proposto - ha continuato Scaroni - utilizzando le nuove possibilita' procedurali messe a punto dal Ministro Bersani, come strumento proconcorrenziale e che consente di dare un contributo importante alla competitività dei grandi clienti "energivori" industriali italiani, uniformando il nostro contesto normativo alle best practice internazionali."

Leggi l'articolo su "Per investire" (09/03/2007)

lunedì 12 marzo 2007

Paolo Scaroni non esclude acquisizioni nei prossimi anni

Denaro.it - 27 Febbraio 2007

Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, ha confermato la possibilità di ulteriori acquisizioni per accelerare la crescita, con possibilità di diversificare il target.

"I target che abbiamo dato sono di crescita organica, con nessuna o piccole operazioni di portafoglio", vale a dire quelle realizzate "quando cediamo o compriamo qualche campo. Questo non vuol dire che non potremo realizzare qualche acquisizione maggiore nei prossimi anni. In questo caso cambieremmo i target"



Leggi l'articolo su "Denaro.it" (27/02/2007)

giovedì 8 marzo 2007

Paolo Scaroni annuncia la costruzione di un nuovo impianto off shore nell'alto-medio Adriatico

L'amministratore delegato del "cane a sei zampe", conferma la volontà del suo gruppo di costruire un nuovo rigassificatore nell'area tra Ravenna e Termoli, in modo da ridurre al minimo l'impatto ambientale.

"In quest'ottica dovrebbe essere accolto con entusiasmo l'annuncio di qualche tempo fa dell'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, secondo cui l'azienda avrebbe intenzione di costruire un impianto off shore nell'alto-medio Adriatico. Il rigassificatore dovrebbe costare poco meno di un milione di euro e dovrebbe collocarsi in un'area fra Ravenna e Termoli dove già esistono delle piattaforme su giacimenti esauriti. Si potrebbero così sfruttare al meglio le condotte preesistenti riducendo al minimo l'impatto ambientale."



Leggi l'articolo su "Il Velino" (02/03/2007)


"Il rigassificatore dovrebbe costare poco meno di un milione di euro e dovrebbe collocarsi in un'area fra Ravenna e Termoli dove già esistono delle piattaforme su giacimenti esauriti. Si potrebbero così sfruttare al meglio le condotte preesistenti riducendo al minimo l'impatto ambientale'. Proprio per questo, probabilmente, il progetto decollerà."



Leggi l'articolo su "Online News" (02/03/2007)

martedì 6 marzo 2007

Petrolio: L'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, parla del modello Basilicata

Il Quotidiano della Basilicata - 27 Febbraio 2007

Durante un incontro presso l'università Luiss Guido Carli di Roma, Paolo Scaroni, esprime la sua soddisfazione per il superamento della sindrome Nimby in Basilicata, grazie agli accordi raggiunti tra la regione e il colosso petrolifero italiano.

"L'apprezzamento per lo stato delle cose riguardo agli investimenti petroliferi nella nostra regione arriva direttamente da Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, in un incontro con la stampa e gli studenti presso l'università Luiss Guido Carli di Roma, organizzato dall'associazione studentesca "Fermateci."



Leggi l'articolo su "Il Quotidiano della Basilicata" (27/02/2007)

sabato 3 marzo 2007

Eni annuncia una nuova scoperta di petrolio in Norvegia

Affari Italiani - 01 Marzo 2007

Il colosso italiano conferma l'esito positivo delle operazioni di perforazione avvenute nel Mare di Barents, mentre l'amministratore Paolo Scaroni, presenta il nuovo progetto "Risposte dal futuro", avviato sul portale Eni.

"Nuovo colpo per Eni. Il colosso italiano ha annunciato una nuova scoperta di petrolio in Norvegia, nel Mare di Barents, in prossimità del giacimento Goliat. L'esito positivo delle operazioni di perforazione, che hanno condotto alla scoperta di idrocarburi, rappresenta un'ulteriore conferma del grande potenziale produttivo della zona, dove si trova anche l'importante giacimento di Goliat, di cui Eni è operatore."



Leggi l'articolo su "Affari Italiani" (01/03/2007)

giovedì 1 marzo 2007

Bilancio Eni 2006: un anno da record

Chiusura del bilancio relativo all'anno 2006 di Eni in netta ascesa: il gruppo italiano del cane a sei zampe guidato da Paolo Scaroni, è salito quasi del 5% rispetto al 2005, con un utile netto di ben 9,2 miliardi di euro, il che significa un ammontare di ricavi pari a 86,105 miliardi di euro per il 2006 ovvero il 16,8% in più rispetto all'anno precedente. I livelli di produzione di idrocarburi sembrano dirigersi verso una percentuale decisamente interessante, se si pensa che Eni prevede di raggiungere la produzione di 2 milioni di barili al giorno di petrolio, portando così il proprio indice annuale di crescita al 3%.

"Ieri l'ad dell'Eni ha parlato anche di altri temi: innanzi tutto il dividendo, che salirà a 1,25 euro per azione (+13,6%), di cui 60 centesimi già distribuiti come acconto, dopo un bilancio 2006 chiuso con un utile netto record di 9,22 miliardi, in crescita del 4,9% sul 2005. Poi c'è stata una mezza sorpresa: il piano Snam Rete Gas al 2010 consolidato nel bilancio Eni significa che il gruppo ritiene di non dover cedere il controllo fino almeno a quella data, anziché a metà 2008, come precedentemente previsto. Ufficialmente in attesa della creazione di una rete europea del gas, che per ora non sembra suscitare grossi entusiasmi in Germania e soprattutto Francia. Un punto a favore di Scaroni, che così porta a casa un rinvio della dismissione."




Leggi l'articolo su "il Giorno" (24/02/2007)


È stato un anno record - ha commentato l'ad Paolo Scaroni - grazie al continuo miglioramento della nostra performance operativa e ai progressi fatti nell'attuazione della nostra strategia in un mercato favorevole. Sono particolarmente soddisfatto della redditività complessiva conseguita dai nostri azionisti nel 2006, che, al 14,8%, è tra le più alte del settore."



Leggi l'articolo su "la Padania" (24/02/2007)

mercoledì 28 febbraio 2007

Paolo Scaroni: M'illumino di meno

Borsa Italiana - 16 Febbraio 2007

Paolo Scaroni conferma l'adesione di Eni alla giornata nazionale per il risparmio energetico.

"il Cane a sei zampe lancia un messaggio di adesione all'iniziativa, con una dichiarazione dell'amministratore delegato Paolo Scaroni, secondo cui "risparmiare energia è un dovere nei confronti di chi verrà dopo di noi. È la nostra sfida per il futuro."



Leggi l'articolo su "Borsa Italiana" (16/02/2007)

sabato 24 febbraio 2007

Eni, conti record: utili a 9,2 miliardi

Il Sole 24 Ore – 24 febbraio 2007
Eni ha chiuso il 2006 con un utile record: 9,22 miliardi di euro (+4,9%). E ha presentato un piano di investimenti per 44,6 miliardi per il 2007-2010. Il gruppo guidato da Paolo Scaroni ha realizzato 86,1 miliardi di ricavi (+16,8%) e ha raggiunto un livello di produzione media giornaliera di 1,770 milioni di barili equivalenti di petrolio. Paolo Scaroni ha annunciato che il giacimento di Kashagan, nel Mar Caspio, sarà avviato nel 2010 e produrrà a regime oltre 1,5 milioni di barili al giorno.


Leggi l'articolo (su www.ilsole24ore.com)

venerdì 23 febbraio 2007

Conti d'oro: Eni, ancora un anno da record. Super dividendo di 1,25 euro

Affari Italiani – 23 febbraio 2007
Il colosso petrolifero guidato da Paolo Scaroni non conosce sosta e archivia un bilancio 2006, come lo ha definito il numero del cane a sei zampe, da "record". Tutte le principali voci dei conti Eni (utile netto e ricavi) che descrivono l'attività economica del gruppo di San Donato sono in crescita.

Leggi l'articolo (su canali.libero.it/affaritaliani/economia)

martedì 20 febbraio 2007

Eni avrà rigassificatore nel mar Adriatico

Il Giornale - 20 febbraio 2007
Eni potrebbe costruire un rigassificatore off-shore nell’alto-medio Adriatico. Lo ha detto Paolo Scaroni, a margine di un convegno. “Stiamo operando - ha spiegato - per fare un rigassificatore off-shore al largo delle coste, che porterà il gas sulla terraferma, con condotte sottomarine, che, per ridurre l’impatto ambientale, verranno fatte correre dove già ci sono delle condotte che portavano il gas da campi oggi esauriti”. Per quanto riguarda la localizzazione, “non sarà - aggiunge - nell’estremo sud perchè il mare è troppo mosso, ma nell’alto-medio Adriatico”. Da tempo Eni sta studiando un progetto per realizzare un rigassificatore per incrementare l’import di gas.

L'affondo di Scaroni "Danni da troppe regole"

Il Sole 24 Ore - 20 febbraio 2007
I regulator non devono perdere “l’obiettivo di dare certezze agli operatori”. E’ quanto dichiara Paolo Scaroni. Secondo l’amministratore delegato di Eni l’eccessiva regolamentazione delle authority “certo non contribuisce a creare o mantenere dinamiche competitive”. Oggetto della critica è soprattutto l’attuale presidenza dell’authority per l’Energia che ha colpito Eni con ammende pari a 500 milioni di euro, con “885 delibere emanate in tre anni - ricorda Scaroni - a fronte delle 524 del periodo di Ranci, delle 139 emanate dal regolatore francese e infine delle 227 dello spagnolo”. Tutto ciò, ha aggiunto, “ha complicato non poco la vita degli operatori confondendo loro le idee”.

sabato 17 febbraio 2007

Energia, spezzatino Ue dannoso

Paolo Scaroni boccia la proposta di Bruxelles sulla divisione di proprietà tra gestori e produttori. “Lo spezzatino di Snam Rete Gas oltre a essere inutile e dannoso non risolve i problemi del gas – ha dichiarato a margine di un convegno milanese sulle utilities –. Ho visto con piacere che la direttiva sulla separazione delle reti verrà modificata a seguito della presa di posizione dei ministri inglese (soprattutto), francese e tedesco. Il mercato è cambiato e pensare che la soluzione sia lo spezzettamento di Eni a me sembra illusorio. Bisogna ripensare le politiche concepite quando il gas era copioso, costava poco e se ne consumava meno. C’è bisogno di grandi imprese per dialogare con i big”.

martedì 13 febbraio 2007

"Energy Security and Italian Foreign Policy: the European Perspective" – Discorso di Paolo Scaroni alla Farnesina

Roma, 13 febbraio 2007

Paolo Scaroni alla presentazione del XX Congresso mondiale dell’Energia affronta il tema degli approvvigionamenti di idrocarburi.
“La sicurezza degli approvvigionamenti energetici è un tema che interessa tutti noi: governi, industria e consumatori, poiché tutti facciamo affidamento su una fornitura costante di energia. Quando parliamo di sicurezza degli approvvigionamenti, la prima domanda da porsi è: siamo preoccupati per il petrolio oppure per il gas? Negli ultimi anni le due questioni hanno finito per essere confuse in un unico grande allarme energetico.
Ma la verità è che esistono profonde differenze tra il settore petrolifero e quello del gas. Per quanto riguarda il petrolio, i prezzi relativamente elevati che abbiamo visto sono semplicemente l’evidenza di un mercato ciclico.
Per il gas, invece, la sicurezza degli approvvigionamenti è un argomento più complesso. Il primo problema riguarda l’aumento del consumo. I bassi prezzi del gas che abbiamo sperimentato negli anni novanta, uniti ad una maggiore attenzione all’ambiente, hanno infatti fatto crescere il consumo mondiale di gas di circa il 3% l’anno negli ultimi dieci anni – quasi il doppio della crescita nel mercato del petrolio. Oggi il gas è il combustibile principale per la generazione di energia in tutto il mondo.
Chiaramente, questa “corsa al gas” ha spremuto le riserve e alzato i prezzi.
Considerando questa crescita della domanda, e la diminuzione della produzione propria, si stima che le importazioni di gas in Europa dovranno aumentare di circa 200 bcm entro il 2014.
Dove troveremo tutto questo gas?”

Energy Security and Italian Foreign Policy: the European Perspective

Intervento Palo Scaroni, AD Eni

Martedì 13 febbraio 2007

Buongiorno a tutti.

La sicurezza degli approvvigionamenti energetici è un tema che interessa tutti noi: governi, industria e consumatori, poiché tutti facciamo affidamento su una fornitura costante di energia.

Oggi vorrei parlarvi delle circostanze che minano la nostra sicurezza energetica, e di come possiamo mitigare i rischi che corriamo.

Quando parliamo di sicurezza degli approvvigionamenti, la prima domanda da porsi è: siamo preoccupati per il petrolio oppure per il gas? Negli ultimi anni le due questioni hanno finito per essere confuse in un unico grande allarme energetico.

Ma la verità è che esistono profonde differenze tra il settore petrolifero e quello del gas.

Per quanto riguarda il petrolio, i prezzi relativamente elevati che abbiamo visto sono semplicemente l’evidenza di un mercato ciclico. Sono una conseguenza diretta dei prezzi ridotti che abbiamo osservato negli anni novanta, prezzi così bassi che hanno scoraggiato gli investimenti in produzione e raffinazione.

Ora, il ciclo sta girando nella direzione opposta, con un rallentamento della domanda e un boom negli investimenti. Infatti, il prezzo del petrolio è già sceso rispetto ai picchi del 2006.

Nel mercato del petrolio il problema non è quindi la sicurezza degli approvvigionamenti. E’ semplicemente una questione di prezzo, che aumenta e diminuisce ciclicamente come è sempre accaduto.

Tornando al gas, tuttavia, la sicurezza degli approvvigionamenti è un argomento più complesso.

Il primo problema riguarda l’aumento del consumo. I bassi prezzi del gas che abbiamo sperimentato negli anni novanta, uniti ad una maggiore attenzione all’ambiente, hanno infatti fatto crescere il consumo mondiale di gas di circa il 3% l’anno negli ultimi dieci anni – quasi il doppio della crescita nel mercato del petrolio.

Oggi il gas è il combustibile principale per la generazione di energia in tutto il mondo.

Chiaramente, questa “corsa al gas” ha spremuto le riserve e alzato i prezzi.

Nel 1998, il prezzo del gas nel Regno Unito era di circa 2 $/MBtu. Nel dicembre del 2005, il prezzo medio era salito addirittura a 15 $/MBtu. Persino oggi, quando l’Europa sta attraversando uno degli inverni più miti mai registrati, il prezzo è di circa 6 $/MBtu.

Vi dico tutto ciò per illustrare che oggi siamo altamente dipendenti dal gas, che costa carissimo.

In un mercato normale, la situazione si correggerebbe in maniera naturale. I prezzi alti porterebbero a maggiori investimenti nell’esplorazione e nella produzione, e alla fine i prezzi scenderebbero di nuovo.

Ma il mercato del gas non è un mercato normale.

Oggi il gas è ancora in gran parte trasportato da Paesi vicini tramite gasdotti.

Questo modello punto-punto impedisce al mercato del gas di divenire globale come quello del petrolio. Abbiamo soltanto una serie di mercati regionali del gas, di cui i più grandi sono l’Europa e gli Stati Uniti.

Questi mercati sono molto diversi l’uno dall’altro.

In primo luogo, l’Europa dispone di pochissimo gas proprio. Sebbene consumi il 20% del gas mondiale, detiene soltanto il 2% delle riserve globali.

Il gas arriva principalmente da Russia e Algeria, attraverso le due compagnie di stato Gazprom e Sonatrach. Questi due paesi vantano più del 60% delle importazioni totali, e ogni anno aumentano la loro quota.

La situazione negli Stati Uniti è molto più equilibrata. Il Nord America è praticamente autosufficiente, e importa solo il 3% del gas consumato.

Ma il mercato europeo del gas non è complesso solo dal punto di vista strutturale; abbiamo anche fatto delle scelte dal punto di vista politico che non hanno sortito l’effetto desiderato.

In Europa, i politici e i regolatori si sono focalizzati sulla liberalizzazione del mercato interno – importando il modello americano, ma dimenticando che, a differenza degli Stati Uniti, l’Europa continentale non è autosufficiente per quanto riguarda gli approvvigionamenti di gas.

Le liberalizzazioni hanno quindi frammentato il potere dei compratori, dando ancora più potere ai fornitori. E questo ha favorito l’aumento, invece che la diminuzione, dei prezzi.

In questo contesto, bisogna dire che i consumi di gas non faranno che crescere in Europa, stimolati dalla necessità di rispettare gli obiettivi di Kyoto, che a grandi linee vuol dire meno carbone e più gas.

Considerando questa crescita della domanda, e la diminuzione della produzione propria, si stima che le importazioni di gas in Europa dovranno aumentare di circa 200 bcm entro il 2014.

Dove troveremo tutto questo gas?

Circa 80 bcm arriveranno in Europa attraverso nuovi gasdotti, principalmente dalla Russia.

Gli altri 120 bcm dovranno arrivare in Europa in forma di gas liquefatto.

Questa è una quantità assolutamente astronomica.

Per capire cosa vuol dire, pensate un momento alle infrastrutture che bisognerebbe costruire. Per importare 120 bcm di gas liquefatto, bisognerebbe realizzare circa 15 nuovi rigassificatori per un investimento di circa 10 miliardi di euro.

E i rigassificatori sono solo l’ultimo anello della catena. Anche se li avessimo, non servirebbero a nulla senza la corrispondente capacità di liquefazione.

A questo punto sarebbe necessario costruire anche 15 nuovi impianti di liquefazione, per un investimento di 40 miliardi di euro. E questi 40 miliardi non sarebbero da investire in Svizzera. Sarebbero da investire in paesi di difficile accesso, quali Indonesia, Nigeria and Angola.

Il rischio è chiaro. In Europa potremmo dover affrontare una carenza di gas.

Ci sono 3 modi per ridurre questo rischio.

1. Per prima cosa, l’Europa deve capire che lo scenario è mutato. Le modalità di liberalizzazione che erano appropriate in passato, quando il prezzo del gas era basso e la produzione sovrabbondante, non sono più attuali. Oggi, i produttori hanno tutte le carte in mano. In questo contesto, frammentare il mercato interno non porta ad un abbassamento dei prezzi bensì ad un aumento.

2. La seconda cosa da fare è interconnettere il mercato europeo, affinché il gas possa essere convogliato ovunque sia necessario. Questo significa creare una rete di trasporto pan-europea.

3. Terzo, la domanda deve essere gestita da politici e regolatori, che hanno gli strumenti per incentivare l’efficienza energetica e favorire l’utilizzo di altre fonti energetiche. Le problematiche ambientali vanno bilanciate con l’obiettivo di assicurare la sicurezza energetica.

Questi tre accorgimenti potranno limitare i rischi di una carenza di gas, ma non modificano la situazione di fondo. Niente può cambiare il fatto che, per il futuro prevedibile, l’Europa continuerà ad essere estremamente dipendente dalle forniture di gas Algerine e Russe.

Gazprom sarà il pilastro della sicurezza energetica in Europa nei prossimi decenni. Per renderci conto dell’importanza di Gazprom per la sicurezza energetica europea, vi basterà pensare che Lituania, Finlandia, Latvia e Slovacchia dipendono dalla Russia al 100%, l’Ungheria all’80%, la Germania al 50% e la Francia al 30%.

E visto che questa situazione non la si può mutare, bisogna gestirla al meglio.

La politica estera di ciascun paese, e naturalmente dell’Unione Europea, dovrebbe essere volta alla creazione di legami solidi con la Russia.

Questo non è impossibile. La nuova Russia ha bisogno di avvicinarsi all’Europa. Attraverso l’Europa vuole ottenere stabilità politica e rispetto. Inoltre, cerca di monetizzare le sue immense risorse naturali, e vuole modernizzare il paese con un’iniezione di tecnologia occidentale.

Noi Europei abbiamo molto in comune con i Russi: una lunga storia, una cultura condivisa e i valori delle nostre radici cristiane. E’ su queste basi che i nostri leader possono e devono costruire un’Europa allargata, prosperosa, e certa della propria sicurezza energetica.

In tutto ciò, anche il mondo dell’industria può dare una mano. E’ compito delle principali società energetiche, come Eni, operare accanto ai politici europei per creare legami commerciali e tecnologici con la Russia, legami che sommati ad una politica estera saggia e oculata, contribuiscano alla nostra sicurezza energetica.

Grazie per la vostra attenzione.

lunedì 5 febbraio 2007

"Rendiamo sicura l’energia" – Discorso di Paolo Scaroni al Workshop Internazionale dell’Aspen Institute

Washington, 5 febbraio 2007
Il tema della sicurezza degli approvvigionamenti energetici è di fondamentale importanza per i Governi, le compagnie energetiche e i consumatori. Paolo Scaroni, AD Eni, affronta separatamente il problema nel mercato del petrolio e in quello del gas. Il settore petrolifero è caratterizzato da una ciclicità che periodicamente fa alzare e abbassare i prezzi del greggio, senza creare problemi di approvvigionamenti. Il rischio di carenza di gas invece è reale, soprattutto in Europa. Secondo Scaroni questo potrebbe essere fronteggiato adottando liberalizzazioni che creino una reale competizione tra i produttori senza indebolire gli operatori esistenti, costruendo infrastrutture GNL e interconnettendo il mercato europeo. Politici e regolatori dovrebbero saper gestire le problematiche legate agli approvvigionamenti con quelle di natura ambientale. Questi provvedimenti limiterebbero la dipendenza dell’Europa dall’estero, ma Gazprom sarà comunque il pilastro della sicurezza energetica in Europa nei prossimi decenni. Per questo, sostiene Scaroni, la politica estera dell’UE e dei Paesi membri deve cercare di stringere solide relazioni con la nuova Russia, ormai sempre più vicina all’Europa e a noi europei, che con i russi condividiamo cultura e radici cristiane. E in questo senso fondamentale è il contributo di società come Eni nel creare legami commerciali e tecnologici volti a garantire la sicurezza energetica.

Istituto Aspen: Workshop Internazionale “Rendiamo sicura l’energia”.

Prima sessione – Sicurezza negli approvvigionamenti e aumento dei costi: l’impatto sulla politica estera americana ed europea.

Lunedì 5 febbraio 2007

Buongiorno signore e signori.

Il tema della sicurezza degli approvvigionamenti energetici sta emergendo come fattore chiave per il futuro – e non soltanto per quelli di noi che lavorano nell’industria del petrolio e del gas. E’ un argomento chiave per i Governi, per il mondo degli affari, e, ovviamente, per i consumatori, poiché tutti fanno affidamento su una fornitura costante di energia.

Oggi, vorrei raccontarvi dove penso nascano i problemi e cosa possiamo fare per risolverli.

La prima domanda da porsi è se dobbiamo preoccuparci sia del gas che del petrolio.
Negli ultimi anni si è parlato di una “crisi del petrolio”, così come di timori riguardanti la scarsità di gas, e le due questioni hanno finito a volte per essere confuse in un unico grande allarme energetico.

Ma la verità è che esistono profonde differenze tra il settore petrolifero e quello del gas.

Nel settore petrolifero, i prezzi relativamente elevati che abbiamo osservato, sono semplicemente il segno di un mercato che funziona ciclicamente. Sono una conseguenza diretta dei prezzi ridotti che abbiamo sperimentato negli anni novanta, che hanno scoraggiato gli investimenti nella produzione e raffinazione.

Ora, il ciclo sta prendendo la direzione opposta. I prezzi del petrolio relativamente alti hanno determinato un rallentamento della richiesta e generato un’ingente quantità di investimenti nell’esplorazione e nella produzione, con un conseguente abbassamento dei prezzi.

Nel mercato del petrolio il problema non riguarda la sicurezza dell’approvvigionamento. E’ semplicemente una questione di prezzo, che aumenta e diminuisce ciclicamente, così come è sempre accaduto.

Tornando al gas, tuttavia, la sicurezza degli approvvigionamenti è un argomento più complesso.

Il primo problema riguarda il consumo. I prezzi bassi del gas che abbiamo sperimentato negli anni novanta, unitamente alla maggiore attenzione riguardo i fattori ambientali, hanno causato un rapido aumento del consumo in tutto il mondo.

Tra il 1998 e il 2005, il consumo globale di gas è aumentato di circa il 3% annuo – quasi il doppio della crescita di consumo del petrolio.

Oggi il gas rappresenta il principale combustibile utilizzato per la generazione di energia in tutto il mondo. Negli ultimi dieci anni, il 90% di tutta la nuova capacità di produzione termica degli Stati Uniti e dell’Europa si è basato sul gas.

Non sorprende che questa “corsa al gas” abbia spremuto le riserve e alzato i prezzi.

Nel 1998, il prezzo del gas nel Regno Unito era di circa 2 $/MBtu. Nel dicembre del 2005, il prezzo medio era salito addirittura a 15 $/MBtu. Persino oggi, quando l’Europa sta attraversando uno degli inverni più miti mai registrati, il prezzo è di circa 6 $/MBtu.

Siamo altamente dipendenti dal gas e stiamo fronteggiando prezzi molto alti.

In un mercato normale con un normale ciclo di produzione, la situazione si correggerebbe in maniera naturale. I prezzi alti porterebbero a maggiori investimenti nell’esplorazione e nella produzione, e alla fine i prezzi scenderebbero di nuovo.

Ma il mercato del gas ha delle regole diverse. Giusto per portarvi un esempio, se qualcuno domani scoprisse un gigantesco giacimento di gas in Sud Africa o in Australia, la nuova scoperta non avrebbe assolutamente impatto sulla fornitura e sul prezzo del gas in Europa o in US almeno per un decennio. Questo è il tempo necessario per la realizzazione le infrastrutture – in questo caso terminali LNG – necessarie per trasportare il gas da dove lo si estrae fino a dove lo si consuma.

Oggi il gas è ancora in gran parte trasportato da Paesi vicini tramite gasdotti.

Questo modello punto-punto impedisce al mercato del gas di divenire globale come quello del petrolio. Infatti, a livello mondiale, abbiamo soltanto una serie di mercati regionali del gas, di cui i più grandi sono l’Europa e gli US.

Ovviamente, questi mercati sono molto diversi l’uno dall’altra.

In primo luogo, l’Europa non possiede molti giacimenti di gas propri. Sebbene consumi il 20% del gas mondiale, detiene soltanto il 2% delle riserve globali.

Il gas arriva in Europa principalmente da Paesi limitrofi tramite gasdotti. Tra questi, Russia e Algeria, attraverso le due compagnie di stato Gazprom e Sonatrach, vantano più del 60% delle importazioni totali – e presumibilmente aumenteranno ulteriormente la loro quota.

Ovviamente, la struttura del mercato europeo del gas conferisce un enorme potere alla Russia e all’Algeria.

La situazione negli Stati Uniti è molto più equilibrata. Il Nord America è praticamente autosufficiente, e importa solo il 3% del gas consumato.

Ma il mercato europeo del gas non è complesso solo dal punto di vista strutturale; infatti alcuni problemi sono stati aggravati da scelte politiche inadeguate.
In Europa, i politici e i regolatori si sono focalizzati sulla liberalizzazione del mercato interno – importando il modello americano, ma dimenticando che , a differenza degli Stati Uniti, l’Europa continentale non è autosufficiente per quanto riguarda gli approvvigionamenti di gas.

Come ha detto recentemente un politico europeo: “non serve a molto creare un mercato interno perfetto se i fornitori dello stesso mercato stanno creando un perfetto oligopolio”. Peggio, frammentando il potere dei compratori la liberalizzazione in Europa sta dando ancora più potere ai fornitori, creando una tendenza che favorisce l’aumento invece che la diminuzione dei prezzi.

In Europa, i consumi di gas continuano a crescere, a causa della generazione di energia elettrica tramite gas, la chiusura degli impianti nucleari, e la necessità di rispettare gli obiettivi di Kyoto, che significa più carbone e meno gas.

Considerando questa crescita nella domanda, e la diminuzione di produzione, le importazioni di gas dovranno aumentare di circa 200 bcm entro il 2014.

Dove troveremo tutto quel gas?

Circa 80 bcm arriveranno in Europa attraverso nuovi gasdotti, tra cui il gasdotto nordeuropeo che proviene dalla Russia. Gli altri 120 bcm dovranno arrivare in Europa in forma di gas liquefatto.

Questa è una quantità astronomica.

Questo significherebbe dover realizzare circa 15 nuovi rigassificatori per un investimento di circa 10 miliardi di euro. Chiunque abbia cercato di costruire anche un solo rigassificatore in Europa è consapevole della difficoltà che questo comporta.

A questo punto sarebbe necessario costruire anche 15 nuovi impianti di liquefazione, per un investimento di 40 miliardi di euro, da realizzare in Paesi “ difficili”, quali Indonesia, Nigeria and Angola. Inoltre l’Europa dovrebbe competere per il gas liquido con il resto del mondo, in particolare con la “vecchia” Asia (Giappone e Sud Corea) e la “nuova” Asia (Cina e India) che sono sempre più affamate di energia, e in particolare di gas.

Il rischio è chiaro. In Europa potremmo dover affrontare una carenza di gas.

Esistono 4 modi per ridurre questo rischio.

1. Primo, l’Europa deve capire che le liberalizzazioni funzionano solo quando anche i produttori competono tra loro. Quando i produttori si trovano al di fuori del mercato liberalizzato – come nel caso di Gazprom e Sonatrach in Europa – ogni tentativo di indebolire gli operatori esistenti porterà a prezzi più alti e a minori investimenti nelle infrastrutture.

2. Secondo, dobbiamo impegnarci per costruire infrastrutture GNL, perché questa è l’unica maniera in cui possiamo trasformare il mercato del gas regionale in un mercato che sia davvero globale.

3. Terzo, dobbiamo interconnettere il mercato europeo, affinché il gas possa essere convogliato ovunque sia necessario. Dobbiamo creare una rete di trasporto pan-europea.

4. Quarto, la domanda deve essere gestita da politici e regolatori, che dovrebbero fornire incentivi adeguati a favore della molteplicità delle risorse e dell’efficienza energetica, bilanciando le problematiche ambientali con la sicurezza energetica. Penalizzare l’uso del carbone o dell’energia nucleare, in un momento in cui la fornitura di gas è limitata, renderà più complicato raggiungere la sicurezza negli approvvigionamenti.

Questi 4 accorgimenti limiteranno i rischi di una carenza di gas, ma non avranno influenza sul fatto che l’Europa continuerà a dipendere dall’Algeria e dalla Russia.

Gazprom in particolare sarà il pilastro della sicurezza energetica in Europa nei prossimi decenni.

La politica estera di ciascun Paese europeo, e naturalmente della UE, dovrebbe cercare di creare dei legami solidi con la Russia. La nuova Russia si vuole avvicinare all’Europa. Attraverso l’Europa vuole ottenere stabilità politica e rispetto. Cerca di proteggere la Siberia e capitalizzare le sue risorse immense, modernizzando il Paese con una enorme iniezione di tecnologia occidentale.

Noi europei abbiamo molto in comune con i Russi: una lunga storia, una cultura condivisa e i valori delle nostre radici cristiane. E’ su queste basi che i nostri leader devono costruire una Europa allargata, prosperosa, e certa della propria sicurezza energetica.

E’ compito delle principali società energetiche, come Eni, operare accanto ai politici europei per creare i legami commerciali e tecnologici con la Russia che contribuiscano alla nostra sicurezza energetica.

Grazie per la vostra attenzione.

venerdì 5 gennaio 2007

Scaroni: "Italiani, quanto siete ipocondriaci"

Il Mondo, 5 gennaio 2007
Paolo Scaroni lamenta un’“ipocondria” tipicamente italiana, che porta il Paese a non investire adeguatamente nel futuro.
In particolare, Scaroni pensa ai numerosi ostacoli, frapposti soprattutto dall’opinione pubblica, alla costruzione di infrastrutture.
La proposta che il numero uno di Eni rivolge allora ai politici è quella di non essere “perennemente alla ricerca del consenso”, ma di “informare e formare l’opinione pubblica”, dimostrandole che molte infrastrutture ritenute nocive per la salute in verità non sono tali.