lunedì 24 novembre 2008

Scaroni: il nucleare e il protocollo di Kyoto

Secondo l’ad Scaroni, il governo italiano per quanto stia facendo sforzi lodevoli per orientarsi al nucleare dovrà comunque fare i conti con quelli che definisce “ipocondriaci furbacchioni”: “Anche se domani il governo decidesse la ripresa del programma nucleare non succederebbe nulla lo stesso”visto che sono i cittadini a non volerlo e non i politici quelli che non vogliono non sono i politici, sono i cittadini».Ancora una volta, all’interno del dibattito sull’energie alternative e sull’efficienza energetica, Scaroni è tornato a schierarsi contro il protcollo di Kyoto, e sulle decisioni dell’Europa di prevedere tagli entro il 2020, di almeno il 20% alle emissioni di gas serra, rispetto ai livelli di quasi venti anni fa, e un aumento di una percentuale identica della quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia all’interno dell’Unione Europea