venerdì 16 dicembre 2011

Jalil ringrazia l'Eni: "Al nostro fianco malgrado tutti i rischi, coraggio e dedizione"

Al termine dei colloqui con il premier Mario Monti a palazzo Chigi, il presidente libico Mustafà Abdul Jalil ha voluto "ringraziare le aziende petrolifere italiane, e in particolare l'Eni" che ha ormai "raggiunto il 70% della propria produzione, nell'interesse dei due paesi". L'azienda capitanata da Paolo Scaroni, ha sottolineato l'ex leader dei ribelli ha "accettato di tornare al fianco dei libici malgrado tutti i pericoli e i rischi", mostrando "grande coraggio e dedizione al lavoro". Questi doti, ha proseguito Jalil, hanno "agevolato il ripristino delle forniture del gas libico all'Italia". "Grazie al popolo e al governo italiano - ha concluso il leader libico - a cui auguro tutto il bene e il progresso, siamo partner nel Mediterraneo per cui ci interessano sicurezza e integrità".
(da Virgilio Economia)

giovedì 8 dicembre 2011

Eni: la produzione in Libia è tornata al 70 per cento

Paolo Scaroni, dal World Petroleum Congress di Doha, traccia un quadro positivo per il Eni, al termine di un anno caratterizzato dal nodo Libia che ha inciso non poco sui conti del gruppo petrolifero.
La produzione nel Paese nordafricano, fermata nel marzo scorso con l’avvio della rivolta anti-Gheddafi e ripartita il 26 settembre, è ormai tornata al 70% della capacità: Paolo Scaroni ha infatti annunciato che l’Eni è tornata a produrre quasi 200mila barili al giorno, contro i 280mila pre-rivoluzione. E i livelli potrebbero salire ancora, se non verranno messi in discussione i contratti siglati con il vecchio regime: un rischio che però, secondo Paolo Scaroni, è "impensabile", dal momento che "tutti i contratti libici, compresi quelli dell’Eni, sono a lungo termine e sostenuti da arbitrati internazionali". Quindi, ha aggiunto, "credo sia impensabile per tutti i Paesi petroliferi, Libia compresa, cambiare questi meccanismi giuridici", anche perchè la priorità dei libici è di tornare alla produzione piena il più rapidamente possibile. Cambiare i contratti, quindi, "non è nell’interesse di nessuno".
La situazione in Libia, quindi, sta tornando alla normalità e non desta particolari preoccupazioni. Qualche allarme in più potrebbe sorgere invece in Iran, ma non tanto per il possibile bando europeo al greggio proveniente dal Paese del Golfo, di cui l’Eni potrebbe fare a meno per le proprie raffinerie. Il problema, ha sottolineato Paolo Scaroni, sta nei 2 miliardi di dollari di credito che Eni vanta nei confronti di Teheran come pagamento per la produzione passata. Paolo Scaroni, in ogni caso, è convinto che, alla fine, "questo tipo di transazioni saranno esentate da qualsiasi sanzione", perchè "c’è una differenza tra l’importazione di petrolio e il pagamento in petrolio per attività precedenti".
Al di là dei paesi ‘storicì per l’Eni, lo sguardo del gruppo è rivolto in questo momento in particolare al grande giacimento di gas del Mozambico, su cui il piano di sviluppo prevede un investimento di 50 miliardi di dollari. Paolo Scaroni ha confermato l’impegno, aggiungendo che la produzione del combustibile partirà entro il 2018: "La nostra impressione – ha detto – è di essere di fronte a uno dei più generosi giacimenti visti nella nostra storia in termini di gas", un sito "ben posizionato per rifornire l’Asia di gas naturale liquefatto".

venerdì 25 novembre 2011

Paolo Scaroni: Libia tornata per noi business as usual

Paolo Scaroni, l'a.d. dell'Eni, parlando a margine della presentazione di una mostra a Palazzo Marino, ha dichiarato: "In Libia abbiamo gia' ripreso la nostra attivita' in modo molto soddisfacente ed anche piu' rapidamente delle nostre piu' rosee previsioni. Per noi e' tornata business as usual".

Rispondendo poi a chi gli chiedeva se i vertici Eni avessero gia' avviato contatti con il nuovo ministro del petrolio libico, Scaroni ha risposto che "ci siamo gia' incontrati un sacco di volte nelle ultime settimane ed andremo ad incontrare il nuovo governo nelle prossime".

Non preoccupa Scaroni il fatto che il nuovo ministro e' stato in passato un dirigente proprio dell'Eni. "E' anche facile, visto che siamo la prima compagnia del paese", ha replicato il top manager. "Abbiamo avuto tante persone che lavorano con noi e quando uno diventa ministro, fa il ministro del suo paese e si dimentica di quello che era prima, come e' giusto che sia".

In merito alle questioni che riguardano la politica italiana, infine, Paolo Scaroni ha spiegato di non aver incontrato Mario Monti. "Lo conosco da tempi immemorabili, ma ora ha cose piu' importanti di cui occuparsi".

mercoledì 23 novembre 2011

Paolo Scaroni incontra il Presidente della Repubblica dell'Angola

Paolo Scaroni, Amministratore Delegato di Eni, e José Eduardo dos Santos, Presidente della Repubblica dell'Angola, si sono incontrati ieri a Luanda per fare il punto sulle attività e sui progetti di Eni nel Paese.

Le parti hanno condiviso gli importanti risultati esplorativi recentemente raggiunti da Eni in Angola, tra i quali le scoperte effettuate nel Blocco offshore 15/06, area dall'elevato potenziale minerario, e i progressi raggiunti dalla compagnia nell'implementazione dei progetti in fase di sviluppo.

Inoltre, nell'ambito del tradizionale rapporto di Eni con i Paesi produttori volto a contribuire allo sviluppo industriale ed economico locale, le parti valuteranno eventuali opportunità di nuove iniziative congiunte per l'ulteriore sviluppo del settore degli idrocarburi nel Paese.

L'Angola si conferma come uno dei Paesi chiave nella strategia di crescita organica di Eni. La compagnia è presente nel Paese dal 1980 con una produzione equity di circa 130.000 barili di olio equivalente al giorno.

Leggi il comunicato >>

giovedì 6 ottobre 2011

Paolo Scaroni incontra il presidente della Repubblica del Congo

Paolo Scaroni, l'amministratore delegato di Eni, e Denis Sassou Nguesso, il presidente della Repubblica del Congo, si sono incontrati oggi, nella capitale congolese Brazzaville, per fare il punto sullo stato delle attivita' e sui progetti di Eni nel Paese. Lo rende noto un comunicato.
Eni è presente in Congo dal 1968. La produzione in quota Eni nel 2010 e' stata di 110 mila boe/giorno. (AGI) .

mercoledì 5 ottobre 2011

Paolo Scaroni a confronto con Enrico Mattei

Paolo Scaroni, Amministratore Delegato dell'ENI a confronto con Enrico Mattei, il fondatore dell'Ente Nazionale Idrocarburi.
Questi i protagonisti della puntata di ieri di Fratelli d'Italia, che in un confronto tra ieri ed oggi ripercorre anche la storia del fabbisogno energetico in Italia e dello sviluppo industriale del nostro paese, procedendo anche ad resoconto sulle nostre risorse energetiche, sulla situazione in Nord-Africa e una previsione futura.

lunedì 1 agosto 2011

Paolo Scaroni: risultati solidi per Eni nonostante la Libia

"Il primo semestre del 2011 ha sofferto delle mancate produzioni in Libia che hanno impattato tutti i nostri settori di attivita'. Nonostante la crisi libica ed i costi di approvvigionamento gas, che, nel semestre, non tengono conto dei benefici retroattivi delle rinegoziazioni in corso, Eni ha ottenuto solidi risultati sostenuti, in particolare, dal miglioramento della redditivita' E&P". E' il commento dell'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ai risultati semestrali. (AGI)