domenica 30 maggio 2010

Eni: Scaroni, beneficiamo di euro meno forte

"Noi come Eni beneficiamo di un euro meno forte, perchè non è debole ma ancora molto forte", ha dichiarato l'amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni a margine dell'assemblea di Confindustria.
Relativamente al petrolio l'attuale andamento non desta preoccupazioni. "Abbiamo fatto tutti i calcoli con un prezzo del petrolio a 65 dollari al barile, quindi siamo ancora all'interno di una situazione economicamente valida", ha detto Paolo Scaroni.
(Teleborsa)

Leggi la trascrizione completa dell'intervento di Paolo Scaroni all'Assemblea Generale 2010 di Confindustria: http://isoladeicassintegrati.eni.com/news/21062010confindustriaveneziaassembleageneralepaoloscaroni.html

mercoledì 19 maggio 2010

Paolo Scaroni: servono nuove teconolgie per l'energia del futuro

Paolo Scaroni l'amministratore delegato dell'Eni, durante l'inaugurazione al Mit di Boston del Solar Frontiers Center per promuove la ricerca sulle tecnologie solari avanzate, ha mostrato una cella solare su carta, piccola come il palmo di una mano, dichiarando: "Occorre puntare su progetti come questo, perché le rinnovabili di oggi non sono la risposta del futuro. Noi non crediamo nelle tecnologie odierne ed è per questo che abbiamo preferito investire in ricerca piuttosto che in progetti".
Tra i risultati più notevoli ottenuti finora dal team Eni-Mit, figurano proprio i dispositivi realizzati con materiali nuovi e con possibilità di applicazione completamente originali e in gran parte inesplorate. Per un loro possibile utilizzo commerciali, ha avvertito Paolo Scaroni, bisognerà aspettare ancora qualche anno.

venerdì 7 maggio 2010

Paolo Scaroni, incontra il Ministro dell'Energia turco e il Vicepremier russo

Paolo Scaroni ha incontrato ieri ad Ankara, in veste di ad Eni, il Ministro dell’Energia turco Taner Yildiz e il Vicepremier russo Igor Sechin per discutere lo sviluppo dell’oleodotto Samsun-Ceyhan, che collegherà le coste turche del Mar Nero con quelle del Mediterraneo. Nel corso dell’incontro le parti hanno analizzato il punto di avanzamento del progetto, le modalità di ingresso delle compagnie russe Rosneft e Transneft e hanno fissato le tappe da compiere in futuro. È stato inoltre riconosciuto l'importante ruolo, in termini di riduzione dell'impatto ambientale e del rischio legato al transito di decine di navi petroliere, che il Samsun-Ceyhan avrà nel decongestionare il canale del Bosforo.

L'oleodotto Samsun-Ceyhan collegherà la costa turca del Mar Nero presso Samsun con l'hub commerciale di Ceyhan sul Mediterraneo. Nell’ottobre del 2009 è stato firmato un Memorandum of Understanding tra i rappresentanti di Eni, della società turca Calik Holding e delle compagnie russe JSC Transneft e Rosneft per la realizzazione dell’oleodotto.
Il progetto è stato sviluppato prendendo in considerazione tutte le tematiche legate all'ambiente e adottando le misure necessarie per rispettare i più rigorosi standard internazionali. Inoltre, per ridurre al minimo la necessità di interventi sul territorio, la costruzione della pipeline è stata progettata lungo tracciati di oleodotti già esistenti.
Il progetto Samsun-Ceyhan è di importanza strategica perché costituisce un percorso alternativo che permette di bypassare lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli, garantendo una maggiore sicurezza nella navigazione, con un ulteriore contributo alla protezione dell'ambiente in un ecosistema complesso e delicato.

giovedì 6 maggio 2010

Paolo Scaroni investe sulle tecnologie solari avanzate

Paolo Scaroni, l'ad dell'Eni, che ha inaugurato al Mit di Boston del Solar Frontiers Center, ha spiegato le ragioni che hanno spinto Eni a investire nella ricerca sulle tecnologie solari avanzate:
"Il petrolio un giorno finirà: non presto, ma in circa cento anni gli idrocarburi non giocheranno più lo stesso ruolo nella nostra vita.
Alcuni anni fa abbiamo deciso di studiare le tecnologie del solare del futuro e abbiamo lanciato questa iniziativa insieme al Mit, iniziativa che sta andando molto bene. I risultati sono molto promettenti: se solo il 10% di quello che ho visto qui a Boston diventasse operativo, si potrebbe cambiare il mondo".
Eni ritiene che l'energia solare sia la rinnovabile che darà il maggior contributo in futuro ma, ha detto ancora Paolo Scaroni, "la tecnologia solare usata oggi in Europa sembra inefficiente e costosa, serve qualcosa di differente. Le rinnovabili che sono a disposizione oggi non sono la risposta per il futuro: è per questo che dobbiamo studiare e investire".

martedì 4 maggio 2010

Paolo Scaroni al Mit, inizia progetto su energia solare

Insieme per trasformare il modo di produrre energia solare. E' cominciato un nuovo capitolo della partnership tra l'Eni e il Massachusetts Institute of Technology, uno dei più prestigiosi atenei statunitensi. Il numero uno della società italiana Paolo Scaroni e la direttrice del Mit Susan Hockfield hanno inaugurato oggi, tagliando un nastro rosso nell'edificio 13 dell'università di Cambridge, il progetto che apre la strada ad una serie di ricerche all'avanguardia nell'energia solare. In questo nuova sfida, l'obiettivo sarà sviluppare tecnologie fotovoltaiche che puntano più sui polimeri che sul silicio. La collaborazione tra Eni e il Mit è cominciata nel 2007. Il gruppo italiano e l'ateneo statunitense hanno unito le forze per contribuire a trasformare il sistema energetico globale. L'Eni-Mit Solar Frontiers Center, inaugurato oggi, ma annunciato nel 2008, è uno dei progetti più importanti del Mit Energy Initiative, una pietra miliare dei comuni sforzi per un futuro energetico sostenibile.
(Apcom)

sabato 1 maggio 2010

Paolo Scaroni, felici di non avere venduto Snam

Paolo Scaroni, rispondendo alla domanda di un azionista nel corso dell'assemblea, ha detto: "Il fatto di non aver ceduto Snam Rete Gas nel 2005 ci ha generato un utile della partecipazione del 65% negli ultimi quattro anni. Quindi siamo ben felici di non averla venduta".
Ilfuturo "dipende da come il Parlamento italiano vorrà accogliere la terza direttiva in materia di gas dell'Unione Europea che lascia libertà agli Stati membri di scegliere fra l'unbundling proprietario e quello organizzativo, che noi abbiamo già realizzato. La decisione il Parlamento la prenderà nel prossimo anno e seguiremo quello che deciderà", ha spiegato Paolo Scaroni.