mercoledì 24 dicembre 2008

Scaroni: intesa coi consumatori

Paolo Scaroni ha firmato il Protocollo di Intesa sui conguagli per i contatori di uso domestico, insieme a Italgas e le Associazioni dei Consumatori CNCU. In una nota Scaroni ha sottolineato che l’intesa “nasce dalla volontà di tutelare i Consumatori a seguito delle verifiche promosse da Italgas sull'affidabilità nel tempo della misura dei contatori domestici”.

Ai clienti cui non è stato ancora sostituito il contatore Eni riconoscerà in bolletta uno sconto pari all'1,31% fino alla sostituzione e un conguaglio riferito ai consumi degli ultimi due anni anch'esso pari all'1,31% per anno. Inoltre, lo stesso sconto calcolato sui consumi dell’ultimo anno verrà applicato ai clienti che hanno cambiato il contatore nel corso dell'ultimo anno. La percentuale applicata si basa sullo scostamento medio più alto rilevato per i contatori con 35 anni di età, su un campione analizzato dalla Seconda Università degli Studi di Napoli, i cui risultati sono stati poi condivisi dalle Associazioni firmatarie dell’accordo

martedì 23 dicembre 2008

Eni: è suo il contributo maggiore per la social card

A fronte di una crisi ormai in atto il governo italiano sta correndo al riparo con contromisure per sostenere gli italiani in difficoltà, tra cui la social card, un bancomat sociale che verrà ricaricato automaticamente. Costerà in tutto 450 milioni di Euro, ma di questi la maggior parte è finanziata da alcune società italiane, tra cui l’Eni di Paolo Scaroni che fornisce il contributo più alto, pari a 200 milioni di euro.

lunedì 22 dicembre 2008

2009: incognita per il petrolio

In occasione del London Energy Meeting, ovvero l’incontro tra paesi produttori e quelli consumatori di petrolio, Paolo Scaroni ha dichiarato che la domanda di petrolio potrebbe calare nel 2009, ribadendo che il prezzo “corretto” per favorire sia consumatori sia produttori è di 60-70 dollari al barile. Scaroni ha anche dichiarato che il prezzo basso del petrolio durerà ancora per qualche mese «il che sarà positivo per la spinta che darà all'economia». Intanto l’Opec ha deciso di tagliare la produzione fino a quando i prezzi del greggio non si stabilizzeranno.

Scaroni ottimista nonostante le perdite in borsa

Un venerdì difficile per Eni, quello che ha chiuso la scorsa settimana in Borsa. Il titolo ha infatti ceduto poco più del 4%, posizionando la società di Paolo Scaroni tra i peggiori titoli petroliferi proprio quando l’AD prevede margini di raffinazione del petrolio in flessione per il 2009 a causa della contrazione dei consumi. I prezzi del petrolio secondo Scaroni dovrebbero rimbalzare se l’Opec tagliasse la produzione in modo efficace. Rimane dunque ancora fiducioso e ottimista, assicurando ancora una volta che l’Eni non ha in programma alcuna variazione ai propri progetti, nonostante la crisi a livello globale e la discesa vertiginosa del prezzo del greggio.

Eni: in Algeria, nuovo blocco esplorativo

Con l’assegnazione della licenza Kerzaz, l’Eni di Paolo Scaroni rafforza la propria presenza nel Paese. Eni, presente nel Paese dal 1981 con una partecipazione in 24 licenze in produzione e 8 in fase di sviluppo, può contare su una produzione giornaliera equity di 84.000 barili al giorno. La licenza Kerzaz, con un’estensione di 16.000 kmq, conferma l’alto potenziale petrolifero dei bacini sedimentari dell’Algeria.

venerdì 19 dicembre 2008

Eni: avviata produzione Pegasus

A circa un anno dall’approvazione del progetto, l’Eni di Paolo Scaroni ha avviato la produzione del giacimento petrolifero Pegasus nel Golfo del Messico, un giacimento che è stato sviluppato in sinergia con la piattaforma di produzione Allegheny. Eni, operatore di Pegasus con il 58%, si conferma così il principale produttore nell’area, rafforzando il proprio ruolo grazie alla propria competenza tecnologica e all’esperienza acquisita nello sviluppo di progetti in acque profonde.

L’Opec taglia la produzione

Come preannunciato, l’Opec ha deciso di tagliare la produzione, per aumentare il prezzo del greggio in borsa, ormai sceso a quota 40 dollari il barile. Paolo Scaroni ha dichiarato più volte nel corso degli ultimi mesi che il petrolio doveva attestarsi introno ai 60 -70 dollari, in modo da poter essere un costo sostenibile dal consumatore finale, senza penalizzare lo sviluppo economico. Al contempo una tale quotazione avrebbe permesso la ricerca di nuovi pozzi, cosa che non accade invece con l’attuale costo del greggio.

Scaroni: a tutela dell’ambiente incentivi nel Ravennate

Grazie all’intervento di Eni il comune di Ravenna e le associazioni Cna e Confartigianato hanno raggiunto un accordo per concedere incentivi alle imprese artigiane e alle piccole imprese che decideranno di acquistare veicoli commerciali a metano, della classe Euro 4 o superiore. Gli incentivi verranno erogati anche nel caso in cui i veicoli acquistati siano a benzina, ma integrati dell’impianto a metano durante la fase di preimmatricolazione. L’intervento dell’Eni rientra anche in questo caso nel progetto di risanamento ambientale che sta portando avanti nell’ultimo anno.

giovedì 18 dicembre 2008

Eni: nel 2009 i primi test per lo stoccaggio di CO2

Durante 14esima Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici di Poznan, in Polonia, si è parlato anche dei progetti, tutti italiani di stoccaggio di CO. Qualche mese fa, Paolo Scaroni di Eni aveva firmato insieme ad Enel e al ministro dell’ambiente Prestigiacomo gli accordi per sviluppare il progetto che prevedono la sperimentazione dell'intero processo, dalla cattura della CO2 all'iniezione nel sottosuolo, al monitoraggio e alla verifica della stabilità e della sicurezza del deposito. Proprio durante la conferenza è stato dichiarato che già nel 2009 inizieranno i primi test in Italia. Il primo esperimento di separazione dell'anidride carbonica sarà messo in atto a Brindisi, che costituirà il primo test site italiano.

Il progetto costituisce l’integrazione di due sperimentazioni sperate: da una parte la cattura di CO2 di Enel, dall’altra la realizzazione da parte dell’Eni di Paolo Scaroni di un progetto che prevede l'iniezione di circa 8.000 tonnellate l'anno di CO2 presso il giacimento esaurito di Stogit di Cortemaggiore (Piacenza).

martedì 16 dicembre 2008

Eni: sostenibilità alla Fondazione Mattei

Si è tenuta giovedì scorso alla Fondazione Eni la presentazione del nuovo libro del giornalista Antonio Galdo. Il tema, trattato(e il titolo) è caro alla società di Eni: “Non sprecare”. Eni è infatti impegnata in una campagna di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale attraverso il progetto 30percento. Per l’occasione, Micheli, un esponente del mondo finanziario ed economico e don Colmegna, presidende della Casa della Carità di Milano, hanno evidenziato i metodi per raggiungere il risparmio di energia e di risorse, senza per questo penalizzare lo sviluppo. La scelta della location, la Fondazione Enrico Mattei, dedicata alla ricerca e all’educazione, non è stata casuale: infatti, da quando è stato nominato ad di Eni, Paolo Scaroni sta seguendo una strategia duplice per la crescita di Eni e delle società in cui opera. Da una parte, gli accordi e le acquisizioni, in Europa e nel resto del mondo, per potenziare i propri assets, dall’altra la cultura dello sviluppo sostenibile e della cooperazione di matrice matteiana.

Paolo Scaroni si aggiudica due licenze nel mare del nord

Un dicembre intenso per la strategia Eni in Europa. Come si legge in una nota dell’azienda, viene confermato “l'impegno di Eni nell'individuare attivamente le opportunità esplorative e nel contribuire, allo sviluppo delle risorse di petrolio e gas del Mare del Nord”. Una settimana dopo la conclusione dell’acquisizione della Tullow Oil UK Limited, Paolo Scaroni, amministratore delegato Eni, si è aggiudicato infatti anche due licenze per la produzione di idrocarburi dopo il 25° Oil and Gas Licensing Round promosso dal Dipartimento dell’Energia e dei Cambiamenti Climatici della Gran Bretagna. Eni si è aggiudicata, con il 22% una parte del blocco 205/4 nell’area a ovest delle isole Shetland, e una quota uguale nello sviluppo di alcuni blocchi a nord della scoperta denominata Tormore, scoperta che risale a settembre dell’anno scorso. Le due licenze rappresentano una potenziale espansione dell’area di sviluppo da parte della società di Paolo Scaroni. La presenza di Eni in Gran Bretagna risale al 1964. Eni è attiva non solo nella produzione equity con 110.000 barili di olio equivalente al giorno, ma anche nel settore degli stoccaggi.

lunedì 15 dicembre 2008

Scaroni: in difesa dei diritti umani

In occasione del 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani, sottoscritta da 48 paesi il 10 dicembre 1948, anche Paolo Scaroni ha firmato la Ceo statement per i diritti umani insieme ad altri 145 amministratori delegati delle più grandi società internazionali. Dal 2007 l’Eni si è dotata di un nuovo Codice Etico, la carta fondamentale dei valori e dei principi redatta a seguito di un processo di revisione del Codice di Comportamento di Eni. Dopo l’introduzione delle Linee Guida per la tutela e la promozione dei Diritti Umani, l’Eni di Paolo Scaroni ha messo in moto un processo per assicurare coerenza tra i livelli di policy e procedure interne. L’obiettivo principale ad oggi è quello di riuscire a conformare i principi presenti nelle linee guida a tutti gli ambiti di operatività. Ed è in questo contesto che si inserisce il progetto Human Rights Compliance Assessment che intende garantire il rispetto dei diritti umani nei contesti che presentano maggior rischio di violazione e di complicità nella violazione dei diritti umani

Scaroni: acquisizione per lo stoccaggio nel Regno Unito

Paolo Scaroni ha segnato un altro punto nella partita delle acquisizioni. L’operazione conclusa rappresenta un passo fondamentale nella strategia di Eni volta allo sviluppo della capacità di stoccaggio in Gran Bretagna ed Europa.
Paolo Scaroni
ha infatti concluso e definito l’acquisizione della quota del 51,69% dei giacimenti del Mare del Nord inglese e delle relative infrastrutture, incluso il terminale onshore per il trattamento del gas di Bacton, compresi nella Hewett Unit, portandosi ad una quota complessiva pari a più dell’89%.
Tullow Oil Plc ha ceduto a Eni UK Limited la societa' Tullow Oil UK Limited, operatore di Hewett Bacton. A partire dal 1° dicembre la Tullow Oil UK Limited si chiamerà Eni Hewett Limited.

venerdì 12 dicembre 2008

Scaroni alla VI Conferenza degli Ambasciatori

Avrà luogo a Roma, il 17 e 18 dicembre, la VI Conferenza degli Ambasciatori, durante cui saranno discusse tematiche di interesse sia nazionale sia internazionale, quali sicurezza, innovazione e competitività. Sarà il ministro degli Esteri Franco Frattini a presentare l’evento alla Farnesina, prima del messaggio iniziale del Presidente della Repubblica Napoletano.

Interverranno fra gli altri, il capo del servizio segreto militare e Paolo Scaroni, l’amministratore delegato di Eni.

Scaroni: positivo l’interesse della Libia

Il potenziale ingresso della Libia in Eni ha colto di sorpresa, anche per il momento rimangono intenzioni ancora da verificare e soprattutto da limitare. Se mentre secondo Frattini la quota congrua deve essere pari al massimo all’8% per non avere preoccupazioni, Paolo Scaroni Ad dell’Eni si esprime positivamente senza per il momento troppe dichiarazioni, sostenendo che avere nell’azienda un azionista interessato ai risultati che corrisponde anche al primo Paese con cui l’azienda italiana produce petrolio è sicuramente un fatto positivo, anche se a margine di un audizione alla Camera ha voluto evitare qualsiasi commento:"Non mi esprimo mai sugli azionisti, fanno quello che vogliono: siamo l'oggetto, non il soggeto. Gli azionisti, per definizione, mi piacciono tutti. Sono affezionato a chiunque compra azioni Eni”.

giovedì 11 dicembre 2008

Scaroni firma l’accordo sul petrolchimico a Ferrara

Era presente come firmatario anche Paolo Scaroni, ad di Eni, presso la sede del dicastero dello sviluppo economico, dove è stato siglato alla presenza del ministro Scajola, il nuovo accordo con gli orientamenti di sviluppo, di tutela amibientale e di investimenti delle aziende nell’area petrolchimica di Ferrara. Un accordo importante, soprattutto in tempo di crisi, quando l’Italia è in svantaggio rispetto agli altri Paesi europei a causa del costo più alto del metano e dell’energia elettrica.

L’accordo rappresenta l’impegno a proseguire nella riqualificazione del polo chimico di Ferrara: gli investimenti ambientali e produttivi legati all’accordo del 2001 hanno già prodotto infatti, a detta di tutte le parti coinvolte, un consolidamento della realtà industriale, con un netto miglioramento nelle condizioni di sicurezza e in quelle ambientali.

Eni si è impegnata, per quanto riguarda la Turbogas, a diminuire ulteriormente le emissioni atmosferiche di ossidi di azoto rispetto ai vincoli indicati nel 2002 con la Valutazione di impatto ambientale. Una dimostrazione di quanto l’ad Paolo Scaroni continui nella strategia di sviluppo sostenibile che sta contraddistinguendo il suo mandato, rinnovato proprio nel 2008.

mercoledì 10 dicembre 2008

La Libia in Eni

È notizia degli ultimi giorni l’intenzione della Libia di entrare nell’azionariato di Eni. Dopo il ritiro della corsa a Telecom, all’orizzonte si prospetta l’ingresso nella società energetica di Paolo Scaroni: il governo libico ha infatti manifestato a quello italiano l’interesse ad acquisire una partecipazione nel capitale di Eni.

L’operazione verrà messa in atto però solo se non vi saranno obiezioni dalle autorità italiane, e soprattutto compatibilmente con le condizioni di mercato. Sembra inoltre che il governo libico si sia dichiarato consapevole dei limiti all’esercizio di voto stabiliti sia dalla legge del nostro Paese sia dallo statuto di Eni

Il quartier generale di Paolo Scaroni evidenzia come "la società provvederà a informare il mercato di eventuali cambiamenti rilevanti nel proprio azionariato in linea con le regole Consob".

L’interesse del paese islamico si colloca all’interno dello scenario dei rapporti con l’Italia sia a livello governativo sia a livello petrolifero. Ad agosto è stato infatti siglato un patto tra i due governi per chiudere il contenzioso sull'avventura coloniale italiana. A livello petrolifero, Eni ha recentemente rinnovato per altri 25 anni i contratti di esplorazione e produzione su petrolio e gas in Libia, in cui è presente dal 1959. Inoltre, detiene partecipazioni in 6 blocchi produttivi, e una quota di partecipazione del 50% di 4 blocchi di esplorazione. L’Eni di Paolo Scaroni si è confermata così il primo operatore straniero in Libia, grazie all’accordo siglato circa due mesi fa con la NOC controllata dal governo di Tripoli. E sarà proprio la NOC che acquisirà le quote Eni con una cifra complessiva tra i 5 e i 9 miliardi di €.

Il prezzo del petrolio è sceso di più di due terzi negli ultimi mesi

Un calo da record che non si registrava dalla prima guerra del Golfo. Il prezzo del barile era a quota quasi 150 dollari a luglio 2008 mentre ieri, proprio quando le borse hanno registrato un balzo positivo, è arrivato a toccare appena i 42 dollari. L’International Energy Agency ha però già sottolineato un mese fa, come nonostante la discesa vertiginosa del prezzo del petrolio non corrisponde e soprattutto non corrisponderà mai ad un altrettanto calo del prezzo del petrolio al consumatore. Inutile però cercare di fare ulteriori previsioni, così come ha sottolineato già qualche settimana fa l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni: «Fare previsioni sul prezzo del petrolio non è facile e si sbaglia spesso». Con un prezzo però superiore ai 40 dollari, Scaroni esclude cambiamenti nelle decisioni degli investimenti Eni e nei dividendi. Ancora da vedere la reazione dei mercati e delle imprese energetiche al secco taglio ipotizzato dall’Opec.

martedì 9 dicembre 2008

Scaroni alla Prima della Scala

Una prima alla scala così come le migliori tradizioni: colpi di scena, fischi e contestazioni. Come consuetudine milanese il 7 dicembre, Sant’Ambrogio, si è svolta la Prima con il Don Carlo di Giuseppe Verdi. E già con l’alzata di sipario le prime perplessità: il tenore principale era stato sostituito all’ultimo, scegliendo al posto dell’italiano Filanoti l’americano Neill. Una scelta che non ha gradito il loggione, che ha accompagnato la chiusura del sipario con fischi e pochi applausi.

Tra gli inviati non poteva mancare Paolo Scaroni: Eni è stato infatti partner principale della serata inaugurale della stagione artistica del Teatro alla Scala. Era accompagnato dalla moglie e da numerosi ospiti, tutti protagonisti del petrolio internazionale. Sono rimasti insieme anche a cena, al tavolo Eni a Palazzo Marino, proprio sotto il dipinto di Caravaggio, che grazie all’iniziativa di Scaroni, è visibile a tutti fino al 14 dicembre.

Scaroni: Incontro strategico per Eni-Gazprom

Il giorno di Sant’Ambrogio, a San Donato Milanese, Paolo Scaroni ha incontrato il vice premier russo Sechin. Un incontro sì cordiale ma strategico, che si inserisce all’interno del quadro più ampio dell’accordo Eni-Gazprom. I temi trattati infatti hanno ruotato intorno a quello di un rafforzamento della cooperazione tra il nostro Pease e quello di Sechin, attraverso lo sviluppo di possibili collaborazioni tra Saipem e Transneft e tra Enipower e Interrao. Entrambi i paesi sembrano concordare sul fatto che tutti gli accordi Eni Gazprom (South Stream, GazpromNeft e gli asset gas in Siberia Occidentale) verranno implementati quanti prima.

venerdì 5 dicembre 2008

Scaroni: Il vero obiettivo di Kyoto deve essere l’efficienza energetica

Si avvicina la data della ridiscussione a livello europeo dell’attuazione del protocollo di Kyoto, con il governo italiano che cerca di mettere un freno e ridiscutere alcune decisioni ritenute dannose per il sistema italiano. Se finora le critiche erano tutte contro la posizione italiana, ritenuta troppo rigida e campanilista, ora nuove reazioni si stanno facendo sentire, tenendo sempre a mente il fallimento de facto dell’accordo di Kyoto che si è rivelato erroneo perché basato su presupposti irrealistici. Una posizione contro-kyoto che continua a guidare anche Paolo Scaroni, il quale ha sempre affrontato l’argomento come chi lo conosce bene. Durante il convegno del mese scorso, tenutosi a Sesto San Giovanni, ha ribadito tutte le sue posizioni, con la consapevolezza di chi, pur essendo attaccato da più parti, era nel giusto. I limiti evidenziati dal protocollo sono in effetti due, stando all’analisi di Scaroni, inutilità e ingiustizia.

Il primo è l’inutilità del protocollo, poiché “A un problema globale come il cambiamento del clima risponde con un progetto che, contrariamente alle intenzioni originali, globale non è”, stando alle parole dell’Ad dell’Eni. Il problema fondamentale secondo Scaroni è che i limiti restrittivi sono stati individuati e imposti solo a pochi paesi, rispondendo quindi non in termini di globalità, come il problema clima richiederebbe. Il rischio reale è quello di una delocalizzazione di industrie definite emissions intensive in paesi dove non esistono tali vincoli cosicché “le emissioni globali di co2 restano invariate”, con la conseguenza “che i paesi che si autoimpongono questi vincoli perdono in termini di competitività”. Per riuscire ad avere un quadro reale basta considerare i numeri italiani: l’Europa ha un peso pari al 15% sulle emissioni globali. L’obiettivo della riduzione del 20% condurrebbe ad una diminuzione globale solo del 3%, ovvero, stando alle stesse dichiarazioni di Paolo Scaroni: “tutti gli sforzi che farà l’Europa da qui al 2020 porteranno a una riduzione delle emissioni pari a un ottavo dell’incremento nelle emissioni della sola Cina nello stesso periodo”. Scaroni ha fatto riferimento sia agli Stati uniti, che non hanno mai sottoscritto l’accordo, ma che da soli apportano il 22% delle emissioni globali, sia ai Paesi in via di sviluppo che hanno invece aumentato le proprie emissioni del 90% nell’ultimo decennio e che ora pesano per il 40% a livello globale, ma che non sono stati presi in considerazione nel protocollo di Kyoto.

L’ingiustizia del protocollo invece, non solo si rispecchia nel fatto che penalizza l’Europa rispetto a Stati Uniti, Cina e India, ma anche perché all’interno della stessa UE si richiedono sforzi completamente diversi. Il burden sharing agreement, ovvero l’accordo tra i paesi della Ue per suddividere l’impegno di Kyoto, ha fissato obiettivi di riduzione rispetto alla situazione del 1990, favorendo così quei paesi che in quell’anno erano meno efficienti, e penalizzando Paesi come l’Italia che già allora erano virtuosi e che ora devono fare sforzi enormi per conseguire il proprio target di obiettivi.

Velleitari sono anche, secondo Paolo Scaroni, sia gli obiettivi del 20% per la riduzione dell’emissioni di gas serra, sia quelli del raggiungimento di quella quota per le rinnovabili sui consumi primari al 2020. Nel primo caso, “traducendo in numeri assoluti queste percentuali ci si rende conto che un taglio delle emissioni del 20 per cento nel 2020 richiederebbe una riduzione di 1,2 miliardi di tonnellate di co2 equivalente, che significherebbe la chiusura dell’intero parco termoelettrico europeo. E in comune con il resto dei nostri sforzi in tema, non servirebbe nemmeno a molto. Basti pensare che un’eventuale riduzione del 20 per cento del gas serra al 2020 verrebbe vanificata da 51 giorni di normale attività dell’industria cinese”. Il secondo obiettivo è invece velleitario, secondo Paolo Scaroni poiché significherebbe produrre energia da rinnovabili pari ai consumi energetici primari di Italia, Olanda e Belgio. Basti pensare alla Germania, leader nell’utilizzo dell’energia solare che riesce a coprire con i pannelli fotovoltaici solo lo 0,4% dei consumi primari con un costo però pari a circa 7 volte superiore a quello di una centrale a gas.

Paolo Scaroni
ha definito infine il protocollo 20-20-20 “scriteriato” poiché il punto che doveva essere quello fondamentale, ovvero il raggiungimento del 20% di efficienza energetica, è rimasto solo un auspicio senza mai essere stato tradotto in azioni o proposizioni concrete. L’efficienza energetica secondo Scaroni è infatti la vera e propria fonte alternativa, visto che “ non ha emissioni e salvaguarda l’ambiente a costo zero”, ed è ciò che può rendere sostenibili i consumi energetici. L’ad di Eni ha portato come esempio la differenza tra il parco auto Usa e quello europeo: se il primo, quello meno efficiente con 4km/l , riuscisse a portare l’efficienza ai livelli del secondo 13km/l “gli Usa risparmierebbero quattro milioni di barili al giorno di petrolio, cioè l’intera produzione dell’Iran di oggi”.

L’obiettivo deve essere quello di ridefinire il protocollo di Kyoto e le azioni necessarie per raggiungerne gli obiettivi partendo dalla difussione della conoscenza delle potenzialità delle fonti energetiche e del concetto di efficienza energetica. Una posizione, quella di Scaroni, che è condivisa da ambienti totalmente estranei all’industria energetica.


Anche l’associazione “amici della terra”, legata ai radicali, ha un pensiero simile a quello di Scaroni sostenendo che la posizione dell’Italia sia effettivamente corretta, nonostante le modalità siano troppo rigide e apparentemente da aut aut, e che sia necessario rinegoziare il pacchetto Ue poiché le misure sono poche trasparenti e, soprattutto, poco ambientaliste e probabilmente molto politiche.

martedì 2 dicembre 2008

Eni: miglior sito europeo

L’avevamo pre-annunciato qualche settimana fa ma ora è ufficiale. È stata infatti pubblicata la dodicesima edizione europea della ricerca annuale H&H Webranking, all’interno della quale Eni si è guadagnata il primo posto quale miglior sito europeo nella comunicazione finanziaria online, dopo che si era classificata prima tra quelli italiani. Il riconoscimento si va ad aggiungere ai numerosi che in quest’ultimo anno sono stati assegnati alla società e al suo amministratore delegato Paolo Scaroni, e conferma la correttezza della strategia vincente di Eni sul web, che ha arricchito il proprio sito di contenuti, di notizie in real-time, di bilanci e grafici interattivi, e che offre attualmente un alto livello di interattività e completezza.

La classifica è stata stilata sulla base delle risposte ad un questionario, compilato da più di 300 tra analisti, giornalisti e investitori europei, che prendeva in considerazione 150 società per capitalizzazioni d’Europa.

lunedì 1 dicembre 2008

Scaroni porta avanti il modello di sviluppo del fondatore

Eni rappresenta una delle società più solide del nostro Paese, una solidità riconosciuta a livello internazionale attestata da numerosi premi sia alla società sia al suo ad Paolo Scaroni.

Il cane a sei zampe è infatti presente in 70 paesi e contea circa 76.000 dipendenti. Il valore aggiunto è però offerto da un Dna che ha permeato tutta la sua attività da 50 anni di questa parte.

Il merito è stato sicuramente di Enrico Mattei, il fondatore, che ha permesso la crescita di un’azienda con competenze di eccellenza e forti posizioni di mercato a livello internazionale, attraverso l’applicazione di modelli di sviluppo collaborativi con i paesi produttori all’estero e di sostegno sociale nell’azienda stessa. Ed è merito negli ultimi anni dell’ad Paolo Scaroni che ha rispettato tali principi, attuandoli sia nel contesto italiano sia in quello internazionale. Alcuni punti sono sempre rimasti costanti per Scaroni: l’impegno nella formazione e nella cultura sia nel nostro paese sia all’estero. La fondazione Enrico Mattei ricopre ancora oggi un ruolo importante per la ricerca e la cultura, così come l’apertura di master, la formazione aziendale o gli incontri all’università.

venerdì 28 novembre 2008

Scaroni: non solo petrolio

L’attività di Eni si è tradotta in un vasto ventaglio di attività che coprono svariati ambiti socio culturali. A livello editoriale ha fondato quest’anno Oil Tabloid, periodico attraverso cui comunica il know how nel settore energia, con tutti gli aggiornamenti del settore, attraverso un linguaggio semplice e divulgativo eppure efficace, proprio per permettere una condivisione di strategie, visioni e conoscenza con tutti gli stakeholder coinvolti. A livello culturale, ha portato a Milano la conversione di Saulo di Caravaggio, per renderla visibile gratuitamente a tutti i cittadini.

Ma è con lo sviluppo sostenibile che Eni si consolida come azienda per la società. Attraverso un modello integrato con sistemi di collaborazione promuovendo lo sviluppo energetico nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Con i paesi produttori, Paolo Scaroni durante gli ultimi anni ha stipulato intese che oltre a garantire alla sua azienda uno sviluppo del proprio core business, contribuiscono a rispondere alle loro specifiche esigenze nello sviluppo sociale e culturale.

In Italia ha attivato invece la campagna 30percento per la diffusione di una cultura del risparmio e dell’efficienza energetica.

Eni: cultura di impresa e sostenibilità

Si è svolto la settimana scorsa, a Roma il convegno “care for africa” organizzato da Eni in occasione della Settimana della Cultura di impresa. Durante la giornata di discussione, oltre ad una parte dedicata alla conoscenza del continente si è discusso anche della necessità di una conoscenza di prima mano delle comunità locali, da attuare attraverso processi di condivisione e attenzione, in modo da ricercare opportunità aziendali e di sviluppo all’insegna del rispetto e della trasparenza.
Quello che sta facendo Paolo Scaroni attraverso l’applicazione del modello di cooperazione Matteiano soprattutto nei Paesi africani, dove le intese stipulate per lo sfruttamento di giacimenti di idrocarburi sono affiancate dalla messa in atto di attività socio culturali ed educative

giovedì 27 novembre 2008

ENI: continua l’attività per la formazione

Lunedì 25 novembre, si è svolto il secondo appuntamento degli incontri dedicati alle strategie e alle metodologie di analisi della comunicazione delle grandi aziende internazionali organizzati dallo IULM, in cui sono intervenuti esponenti dell’Eni. In quella occasione, si sono toccati temi importanti tra cui quello dell'efficienza energetica, e della ricerca di una relazione più autentica con i consumatori finali come il colosso energetico sta attuando con la campagna 30percento

lunedì 24 novembre 2008

Scaroni: il nucleare e il protocollo di Kyoto

Secondo l’ad Scaroni, il governo italiano per quanto stia facendo sforzi lodevoli per orientarsi al nucleare dovrà comunque fare i conti con quelli che definisce “ipocondriaci furbacchioni”: “Anche se domani il governo decidesse la ripresa del programma nucleare non succederebbe nulla lo stesso”visto che sono i cittadini a non volerlo e non i politici quelli che non vogliono non sono i politici, sono i cittadini».Ancora una volta, all’interno del dibattito sull’energie alternative e sull’efficienza energetica, Scaroni è tornato a schierarsi contro il protcollo di Kyoto, e sulle decisioni dell’Europa di prevedere tagli entro il 2020, di almeno il 20% alle emissioni di gas serra, rispetto ai livelli di quasi venti anni fa, e un aumento di una percentuale identica della quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia all’interno dell’Unione Europea

Scaroni: il calo del greggio aiuterà a uscire dalla crisi

In occasione dell’inaugurazione del collegio d’eccellenza Torrescalca, che si trova a pochi passi del Politecnico, Paolo Scaroni non ha perso l’occasione di discutere di crisi e di petrolio, seppur con toni più che ottimistici. L’ad di Eni ha infatti sostenuto che è probabile un calo ulteriore del prezzo del petrolio, nonostante l’azione dell’Opec di tagli alla produzione. “Dipende molto da cosa deciderà l'Opec al Cairo il prossimo 27 novembre, mancano 5 giorni (…) Penso che non taglieranno il 27 ma potrebbero preparare un taglio qualche giorno dopo".

La crisi economica non sembra invece preoccuparlo: l’Italia, secondo Scaroni si trova in una posizione migliore rispetto agli altri Paesi. Poiché il consumatore italiano è meno indebitato, e l’80% ha una casa di proprietà, si trova “in una posizione più sicura per affrontare un momento difficile”. Inoltre il nostro paese, ha un sistema bancario che “si è rivelato in fasi come queste più solido e non ha fatto operazioni spericolate”. Considerando poi i due fatti in relazione, Paolo Scaroni sostiene che il calo dei prezzi del greggio porterà per il prossimo anno ciascuna famiglia europea ad avere 2mila euro in più per altri consumi: i minori costi energetici possono rappresentare “risorse in grado di rivitalizzare l’economia” aiutando a superare l’attuale crisi economica.

venerdì 21 novembre 2008

Nuovi accordi con la Colombia

Gli accordi di intesa stipulati ieri permettono ad Eni di differenziare i rischi del proprio portafoglio esplorativo, consentendo al contempo di intraprendere nuove iniziative esplorative.
A Bogotà, ieri, l’Eni di Paolo Scaroni, è riuscita a firmare due accordi con la compagnia petrolifera di stato. Il primo permetterà a Ecopetrol l’ingresso in alcune licenze esplorative, del portafoglio Eni, nel golfo del Messico. Con un investimento pari a 220 milioni di dollari e sostenendo i costi di perforazioni, la compagnia colombiana otterrà circa il 25% della partecipazione in 5 pozzi che saranno perforati entro 4 anni.

Il secondo consiste in un Memorandum of Understanding per rafforzare la cooperazione tra le due società, attraverso la creazione di una joint venture per stabilire la possibilità per Ecopetrol di partecipare ad altre iniziative esplorative. Eni è tra i principali produttori in America, grazie ad una capacità produttiva quotidiana di 100mila barili di olio, oltre ad avere partecipazioni in più di 150 licenze in Alaska ed essere presente con attività esplorative e produttive di idrocarburi in 5 paesi del sud america, cui si aggiunge ora la Colombia.

Paolo Scaroni conclude con la First Calgary Petroleum

Finalmente Paolo Scaroni ha concluso gli accordi per l’acquisizione della First Calgary Petroleum. Eni ha comunicato infatti di aver acquisito l’intero capitale spiegando che “le azioni ordinarie di First Calgary saranno ritirate dalle contrattazioni sui mercati Tsx di Toronto e Aim di Londra". Tale acquisizione attribuisce un valore superiore ai 900 milioni di dollari canadesi al capitale 'fully diluted' di Eni

giovedì 20 novembre 2008

Settimana di impegni per Paolo Scaroni

Negli ultimi mesi Paolo Scaroni è stato presente a molti summit, riunioni di industriali e politici, conferenze mondiali e incontri al vertice per gli accordi internazionali. E così è stata l’ultima settimana di una delle società italiane più vigorose. Pochi giorni fa a Istanbul, ha partecipato al European Round Table of Industrialists, un forum in cui sono intervenuti i 47 top manager delle maggiori società tecnologiche e industriali della UE, per discutere come uscire dalla crisi economica attuale soffermandosi su temi quali una politica coordinata per rilanciare la domanda e migliorare l’accesso al credito.
L’impegno di Scaroni e di Eni è anche però cultura e promozione della sostenibilità: l’ad è stato infatti presente alla conferenza stampa per l’inaugurazione dell’apertura al pubblico del capolavoro “Conversione di Saulo” del Caravaggio, durante cui ha ribadito il legame tra Eni e il capoluogo lombardo: “la società ha con Milano una lunga storia in comune. Da Milano è partito Enrico Mattei e a Milano abbiamo la nostra sede".

martedì 18 novembre 2008

Eni: si prepara ad un nuovo traguardo?

Il premio conferitogli dalla società svedese Hallvarsson & Halvarsson, per la comunicazione online potrebbe permettere a Paolo Scaroni di arrivare al traguardo della sfida europea per il web che verrà pubblicata fra circa 15 giorni. L’Eni è riuscita a sorpassare sia Telecom (vincitrice nel 2007) e Unicredit che si attesta in seconda posizione. È riuscita a conseguire il titolo della Webranking 2008 Italy Top 80, grazie non solo alle informazioni sensibili sui propri manager (investimenti e transazioni) ma anche grazie ad un sito totalmente rinnovato con sezioni dedicate a presentazioni interattive, a filmati e alla ricerca di lavoro, che proprio dal 2008 rappresenta uno dei criteri della classifica.

lunedì 17 novembre 2008

Un altro riconoscimento per ENI

Ottenendo 85,5 punti sui 100 possibili, l’Eni di Paolo Scaroni ha scalzato sia Unicredit sia Telecom, vincendo la settima edizione del prestigioso premio H&H Webranking per la comunicazione finanziaria assegnato all'interno della ricerca H&H Webranking 2008 Italia Top80.

La leggenda di Saulo, il santo che stregò Merisi. Eni: energia e cultura

Eni non è solo il più importante operatore energetico in Italia, ma è anche una delle più importanti industrie italiane impegnate in progetti di riqualificazione sociale e culturale. Sotto l’egida del fondatore Enrico Mattei, il primo che ha perseguito l’idea di uno sviluppo industriale strettamente legato allo sviluppo della società, Eni raccoglie, seleziona e conserva materiali diversi che raccontano il nostro passato, attraverso la rivalutazione ambientale e culturale. Scegliendo accuratamente attività che rispondano ai principi di sostenibilità.
All’interno di questo contesto, grazie a Paolo Scaroni, che ha sempre rispettato i principi fondanti di Eni come industria e come operatore sociale, fino al 14 dicembre sarò possibile ammirare a Milano il restauro dell’opera del maestro Caravaggio “la conversione di Saulo” della collezione privata Odescalchi, che rappresenta l’unico esempio di pittura su tavola del maestro, sarà esposta a Palazzo Marino, sala Alessi. Di valore inestimabile e assicurata per 60 milioni di Euro, l’opera sponsorizzata da Eni, che secondo Paolo Scaroni ha “speso solo qualche centinaio di migliaia di euro”, anticipa le celebrazioni che si terranno nel 2010 nel quarto centenario della morte.

venerdì 14 novembre 2008

Nessun problema approvvigionamento, grazie agli accordi con Paolo Scaroni

Continua l’affaire Gazprom, con dichiarazioni sempre più positive e rassicuranti.

Durante il convegno Rome Energy Meeting, il capo dipartimento per lo stoccaggio e il trasporto del gas della società russa ha assicurato che, avendo fatto molti lavori di miglioria sui gasdotti, non ci saranno ripercussioni sugli approvvigionamenti per l’Italia durante il prossimo inverno. Vengono così confermati gli accordi stipulati con Paolo Scaroni, ad di Eni, e i buoni rapporti che grazie a tale intesa confermano la collaborazione Italia-Russia

mercoledì 12 novembre 2008

Eni e Gazprom: accesso a nuovi mercati

L’alleanza di Eni con la Gazprom rientra in un disegno più ampio di ricerca di nuovi mercati, per ampliare la base delle risorse. Ed è in quest’ottica che si riconduce l’attività di Gazprom in Nord Africa, dove peraltro Eni ha già molti interessi. Anche Putin, durante l’incontro del 6 novembre con il premier italiano, ha sottolineato come esistano e debbano esistere progetti di cooperazione con altri paesi. Di certo l’alleanza Eni-Gazprom gioca un ruolo fondamentale, come già dichiarato ad aprile di quest’anno dall’allora leader russo alla presenza dello stesso Paolo Scaroni. Da sottolineare ancora come sia stata appena registrata a Tripoli una società specializzata Gazprom-Libia, che sancisce ufficialmente l’intervento del colosso e di Eni in Libia per lo sfruttamento dell’oro blu.

martedì 11 novembre 2008

Paolo Scaroni: boccia il pacchetto clima europeo

Si è svolto ieri, all’hotel Villa Torretta a Sesto San Giovanni, il convegno dal titolo “Pacchetto clima – Energia: una sfida tra costi e benefici”, a cui hanno partecipato tra gli altri, il ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, e l’amministratore delegato di Eni,Paolo Scaroni.
Il tema centrale è stato naturalmente il protocollo di Kyoto e le ripercussioni che può avere per le nostre aziende e per il nostro paese. In sintesi, il protocollo prevede la riduzione delle emissioni di CO2 del 20%, l’aumento di una percentuale identica delle rinnovabili e dell’efficienza energetica entro il 2020. Per il nostro paese la direttiva si tradurrebbe nella necessità di aumentare del 17% le quote delle rinnovabili, e di ridurre del 13% le emissioni nel manifatturiero.

Durante il suo intervento, Paolo Scaroni ha difeso la posizione del governo italiano, che minaccia di apporre il veto alle decisioni UE a fine anno. Per nulla preoccupato per gli approvvigionamenti di oro nero o per eventuali tagli alla produzione, il numero uno dell’Eni ha sostenuto che “L’accordo di Kyoto per l’Europa si traduce in un costo per i consumatori e per le industrie europee” e che il nostro Paese “è maggiormente penalizzato: sicuramente siamo il Paese più virtuoso in termini di emissioni di Co2, fare ancora più virtù diventa difficile”.

L'Unione Europea avrebbe quindi sbagliato a firmare il protocollo di Kyoto, poiché "Il programma 20-20-20 al 2020, oltre ad essere inutile ed iniquo, è anche velleitario e scriteriato".

La tesi dell’amministratore delegato è che tale protocollo risponda solo parzialmente ad un problema mondiale, comunque innegabile, quale è il cambiamento climatico, dimostrando il proprio limite proprio nel non essere globale poiché non vengono coinvolti né gli Stati Uniti né i Paesi in via di Sviluppo. Inoltre, oltre a penalizzare l’Europa, richiede “sforzi molto diversi", ai diversi paesi dell’UE come l’Italia, “che già nel 1990 erano virtuosi, con emissioni pro capite di 9,2 tonnellate di CO2 equivalente, oggi devono fare enormi sforzi per conseguire i propri target di riduzione". Paolo Scaroni oltre a definire il pacchetto clima guidato da intenti comunicativi più che da analisi delle esigenze ha infine concluso che ritiene il programma 20-20-20 “scriteriato perché uno dei tre '20', quello sull'efficienza energetica, è rimasto un auspicio e non si è tradotto in iniziative concrete”.

lunedì 10 novembre 2008

Scaroni: maggior investimenti sulle rinnovabili

Paolo Scaroni ha commentato la posizione del neo Eletto presidente degli Stati Uniti Barack Obama in merito ala volontà di investire maggiormente nelle energie rinnovabili: “Gli Stati Uniti seguono a ruota quanto l'Europa già fa da molti anni. La nostra posizione e' che le rinnovabili sono un terreno in cui dobbiamo investire il più possibile soprattutto nella ricerca."
Paolo Scaroni, ad dell’Eni ha anche sottolineato che le rinnovabili non possono comunque fornire nel breve periodo un contributo significativo al fabbisogno energetico mondiale. Ha concluso con un chiaro riferimento agli investimenti effettuati in progetti di ricerca con il MIT, il Politecnico di Milano, quello di Torino e il Centro Donegani: “Proprio per questo noi come Eni investiamo in ricerca, in particolare sul solare, e siamo convinti che solo una scoperta tecnologica rivoluzionaria può far sì che le rinnovabili diano un contributo importante al nostro fabbisogno energetico”

venerdì 7 novembre 2008

Eni: nomination all’Oscar del bilancio

Eni si dimostra anche quest’anno una delle più forti e solide società italiane. Il giudizio non vale solo sulla base dell’analisi delle numerose decisioni e acquisizioni portate in quest’anno da Paolo Scaroni o degli ultimi andamenti positivi in borsa, nonostante la crisi in atto.
A sostenerlo è anche la Ferpi, ovvero la Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, la cui giuria ha scelto Eni come uno dei 24 finalisti all’Oscar del Bilancio 2008, che verrà consegnato agli 8 vincitori il 1°dicembre.
L’Eni di Paolo Scaroni, come tutti gli altri finalisti, è stata scelta sulla base di una serie di fattori tra cui l’analisi dei rischi, la gestione delle risorse umane dell’assetto tecnico, la presenza di bilancio economico e socio-ambientale, la comunicazione tempestiva ed efficace e la completezza dell’informativa economico-finanziaria.

Eni: slitta il South Stream?

Una settimana fa si erano incontrati per definire gli asset dello sviluppo e dell’implementazione del gasdotto Rrussia-Sud Europa. Paolo Scaroni, AD di Eni, insieme all’ad di Enel, al presidente di Gazprom avevano firmato l’intesa per il South Stream, con l’accordo di un avvio immediato dell’approvazione dei piani e l’adeguamento necessario delle licenze minerarie.
È fresca di ieri, però, la notizia, apparsa su un quotidiano russo secondo cui la Gazprom, a fronte dell’attuale crisi finanziaria, che potrebbe influenzare le sue performance, avrebbe fatto slittare al 2015 la data effettiva, nonostante il responsabile dell'International business department di Gazprom abbia garantito che il South Stream rimarrà in cima alle priorità.

giovedì 6 novembre 2008

Eni di Paolo Scaroni: coerente con le dichiarazioni

Nelle ultime settimane Paolo Scaroni aveva dichiarato che, salvo eccezioni, gli investimenti e i progetti di Eni non sarebbero cambiati, pur di fronte al crollo del prezzo del petrolio. E tutto sembra confermato, con la solita coerenza. Gli investimenti saranno pari a circa 2,4 miliardi (a fronte di una stima iniziale di 2,556mil). La scelta di alcune operazioni, come per esempio il potenziamento dell’impianto est di Sannazzaro e la revisione del progetto Taranto plus, si spiegano con l’evoluzione della domanda e dell’offerta dei prodotti petroliferi, a cui sono riconducibili i 4 obiettivi dichiarati da Eni: massimizzazione delle rese in gasoli, riduzione della produzione di olio combustibile, aumento della flessibilità per la lavorazione di materia prima pesante, riduzione dei costi variabili con investimenti in "energy saving".

mercoledì 5 novembre 2008

Enrico Mattei: ispiratore delle attività ENI nel sociale

A Spoleto ieri hanno preso vita alcune iniziative per mantenere intatta la memoria di Mattei, e soprattutto per divulgarne lo spirito controcorrente che ne ha fatto una figura centrale nella storia dell'industrializzazione dell'Italia tra gli anni '50 e '60.

Mattei fondatore dell’attuale Eni, di cui Paolo Scaroni è amministratore delegato, è stato un grande innovatore che, a dispetto di quanti gli avevano suggerito di vendere Agip, ne fece una compagnia in grado di competere sul mercato internazionale. L’intuizione fu quella di mettere l’impresa al servizio dei piccoli e delle famiglie, abbassando i prezzi fino a livelli altamente competitivi su tutto il territorio europeo.

In suo nome e grazie alle sue esperienze (impegno per il sociale e investimento nei giovani) ancora oggi Eni sviluppa attività di cooperazione e di sviluppo non solo economico. Ricordiamo infatti l’attività della fondazione Mattei nell’ambito dello sviluppo sostenibile, ma anche gli accordi siglati nell’ultimo anno da Scaroni in diversi Paesi del mondo: in tutti i patti infatti sono sempre previste, oltre allo sviluppo di attività prettamente industriali e di interesse (estrazione, ricerca e sfruttamento di giacimenti di idrocarburi), anche attività volte al recupero di siti archeologici (Libia), alla realizzazione di progetti culturali, sportivi e di beneficenza (Russia),alla diffusione della cultura e allo sviluppo sociale (Congo).

martedì 4 novembre 2008

Scaroni: possibile aumento delle quote in Union Fenosa Gas

A fine ottobre Scaroni aveva già dichiarato che, pur non essendoci ancora trattative in corso, "Alle giuste condizioni potremmo essere interessati ad aumentare le nostre quote in Union Fenosa Gas”, la società spagnola controllata pariteticamente da Eni e da Gas Natural.

Qualche giorno dopo, il 31 ottobre, in occasione della presentazione dei conti dei primi nove mesi 2008, Paolo Scaroni ha confermato che a inizio 2009 Eni e Gas Natural avvieranno trattative sulla joint venture nella società spagnola: "Con Gas Natural ci sono stati contatti per la nostra quota in Union Fenosa. Gas Natural ci ha comunicato che preferisce attendere che il processo di autorizzazione sia completato, prima di cominciare ogni discussione”. "Abbiamo stabilito di metterci in contatto all'inizio dell'anno prossimo per avviare una discussione sulla base delle nuove condizioni di mercato" ha poi concluso l’AD di Eni.

Scaroni con la Libia accordo molto forte

In occasione del convegno italo-libico che si è tenuto a Roma il 30 ottobre, l’ad di Eni ha sostenuto che tra la sua società e la Libia esiste una partner strategica, sia per il petrolio sia per il gas, che si sta consolidando con l’avvio di numerose iniziative nel settore energetico.
Il primo accordo tra i due paesi risale al ’59 con Enrico Mattei. A partire dagli inizi degli anni ‘70 iniziarono le grandi produzioni, tanto che da tempo, secondo le parole di Paolo Scaroni. “Eni è il primo produttore internazionale di petrolio e gas in Libia, e per Eni la Libia è il primo paese di produzione nel mondo".
Durante il convegno, Paolo Scaroni ha posto l’accento sul fatto che "Il gas sta diventando sempre più un prodotto energetico strategico per l'Italia e per l'Europa, e la Libia è riuscita a ritagliarsi un suo ruolo all'interno del duopolio Algeria-Russia che sono le fonti di approvvigionamento del nostro continente".
Scaroni ha continuato sottolineando che le iniziative messe in atto, oltre a “richiedere risorse umane, fondi, knowhow e tecnologia” richiedono anche necessariamente un accordo politico molto forte.
L’azione di Eni in Libia per gli idrocarburi è accompagnata da iniziative sociali che in 7 anni hanno condotto ad un investimento pari a 150milioni di dollari nella formazione dei neolaureati, nella costruzione di infrastrutture ospedaliere e scolastiche fino alla conservazione e ripristino di siti di interesse archeologico.

lunedì 3 novembre 2008

Oil & Money 2008, Scaroni chiede nuove regole per stabilizzare la domanda

L'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, nel corso del suo intervento all'Oil&Money 2008 in corso a Londra ha chiesto una nuovo impianto di regole capace di assicurare ai produttori di petrolio una domanda stabile, e ai consumatori una minor incertezza sulle oscillazioni del prezzo.

“Scaroni ha sottolineato che "l'incertezza del prezzo del greggio ha impatti negativi sui consumatori, sulle compagnie e sui governi mondiali. Sulla base di questi fatti è giunto il momento per l'industria del petrolio di superare i repentini cambi di poteri tra paesi produttori e paesi consumatori e di lavorare insieme nell'interesse della stabilità".

Concludendo, Scaroni ha evidenziato che "un'idea potrebbe essere quella di una cornice di regole che possa assicurare ai produttori di poter contare su una domanda stabile.”

Leggi l’articolo su ProntoConsumatore (28/10/2008): Eni, più stabilità ai prezzi del petrolio


"Quando il petrolio supera i 100-110 dollari si vede l'elasticita' della domanda". E' quanto ha dichiarato l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, a margine dell' Oil&Money 2008 in corso a Londra. "Il consumatore occidentale infatti - ha spiegato Scaroni - nei mesi successivi a quelli in cui il petrolio ha sfondato il muro dei 100 dollari ha ridotto i propri consumi. Ci sono stati infatti dei cali sia negli Stati Uniti che in Europa".

Leggi l’articolo su Repubblica.it | Affari & Finanza (28/10/2008): Petrolio: Scaroni, l’aumento dei prezzi fa calare i consumi

Scaroni soddisfatto per i flussi di cassa generati nel 2008

Nel terzo trimestre e nei primi nove mesi dell'anno, Eni conferma le sue capacita' di generazione dei flussi di cassa 5,73 miliardi di euro nel trimestre (+70,3%); 15,68 miliardi nei 9 mesi (+20,2%).

''Ancora un trimestre di risultati eccellenti grazie alla forte crescita della produzione di idrocarburi ed alla buona performance operativa di tutte le divisioni. Sono particolarmente soddisfatto della generazione di cassa a livelli record che ci consente il finanziamento della crescita e una remunerazione degli azionisti fra le piu' elevate del settore pur preservando la solidita' patrimoniale dell'azienda'', ha dichiarato Paolo Scaroni, Ad del gruppo.

Leggi l’articolo su Asca (31/10/08): Eni: Scaroni, particolarmente soddisfatto per flussi di cassa record

Eni e Libia partner strategici su petrolio e gas

Tra Eni e Libia c'e' una vera e propria partnership strategica non solo nel petrolio ma anche nel settore del gas. A ribadirlo e' l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, intervenendo al Convegno italo-libico avvenuto oggi alla Farnesina sul Trattato di Amicizia firmato a Bengasi il 30 agosto scorso.

''La Libia, che sta assumendo un ruolo sempre piu' importante nell'approvvigionamento energetico dell'Italia e dell'Europa, e' il nostro maggiore fornitore e noi siamo il primo operatore straniero nel Paese'', ha spiegato Scaroni sottolineando la presenza di numerose iniziative in campo energetico che rendono ancor piu' forti i legami ''gia' molto stretti'' tra i due Paesi.”

Leggi l’articolo su Asca: Scaroni, Eni e Libia partner strategici su petrolio e gas

venerdì 31 ottobre 2008

Paolo Scaroni riceve il premio "Petroleum Executive of the Year 2008"

Paolo Scaroni è il primo italiano ad ottenere il prestigioso Premio assegnato da Energy Intelligence in collaborazione con l'International Herald Tribune, universalmente ritenuto il più importante riconoscimento nell'ambito dell'industria petrolifera. Il Petroleum Executive premia ogni anno il top manager che si e' maggiormente distinto, secondo la valutazione dei suoi omologhi, per il contributo all'intera industria petrolifera. A proporre le candidature al premio sono i numeri uno di oltre 100 tra le più importanti società petrolifere del mondo. La selezione finale spetta poi a una giuria composta dai vincitori delle precedenti edizioni.

Incontro Eni, Enel, Gazprom su attivita' in Russia

Le parti hanno sottoscritto gli accordi per lo sviluppo degli asset russi di Arctic Gas e Urengoil. In vista dell'incontro tra il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e il Presidente della Federazione Russa Dimitrij Medvedev il prossimo 6 novembre a Mosca, nell'ambito del Gruppo di consultazione intergovernativa ITALIA-RUSSIA, l'Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni, l'Amministratore Delegato di Enel, Fulvio Conti e il Presidente di Gazprom, Alexey Miller, si sono incontrati oggi a Roma per definire gli ulteriori sviluppi nell'implementazione della partnership tra le tre aziende.

In particolare, le parti hanno sottoscritto gli accordi per lo sviluppo degli asset russi di Arctic Gas e Urengoil. Sono state inoltre firmate le intese che impegnano Gazprom a entrare nel capitale di Severenergia, come previsto dall'accordo strategico del 2006.

Eni, Enel e Gazprom lavoreranno da subito per l'approvazione dei piani di sviluppo degli asset e il conseguente adeguamento delle licenze minerarie.

giovedì 30 ottobre 2008

Eni: Integrazione dell’accordo con il kazakhstan

Paolo Scaroni volerà stasera ad Astana, che dal 1997 è la capitale del Kazakhistan, per firmare l’accordo definitivo sul maxigiacimento kazako di Kashagan con il governo kazako. Questo nuvo accordo a distanza di 10 mesi dal primo segnerà il raddoppio della partecipazione del consorzio kazako facendo scendere contemporaneamente quelli del colosso italiano, ch cederà il ruolo di operatore dopo l’avvio delle operazioni di produzione. L’accordo si manifesta come integrazione all’accordo di prodction sharing siglato a gennaio 2008.

Secondo l’Ad di Paolo Scaroni, il primo greggio della regione verrà prodotto negli ultimi mesi del 2012 con l’estrazione di 150000 barili al giorno.

Eni- innovazione tecnologica environment-friendly

Negli ultimi anni l’utilizzo del greggio nei consumi energetici degli italiani è scesa del 12% a favore di un aumento a favore di quello dell’uso di gas naturale e di fonti rinnovabili.

Contemporaneamente i grandi operatori energetici stanno investendo in impianti più ecologici per ottimizzare la lavorazione in modo da adeguarla alla domanda di prodotti più puliti.

Nel panorama degli investimenti eco-tecnologici, la parte del Leone in Italia è sicuramente ricoperta dall’Eni di Paolo Scaroni, sempre alla ricerca dell’innovazione tecnologica della strategia e prodotti environment-friendly, tanto che nel 2007 è stata elencata nel FTSE4 good index, nel Dow Jones sustainability world index.

L’intenzione di Eni è quella di sviluppare tecnologie proprietarie in tutti i settori in cui opera. In particolare, nel midstream, il colosso energetico ha sviluppato una tecnologia proprietaria -Est-Eni slurry technology- in grado di convertire il petrolio pesante e semi-pesante in semi-distillati riducendo a zero la produzione di residui e che derivano dalla raffinazione non convenzionale.

Presso la raffineria di Sannazzaro, sarà operativo nel 2012 un impianto basato su questa tecnologia che dovrà produrre più di 20mila barili al giorno di un liquido leggero per la raffinazione.

mercoledì 29 ottobre 2008

Intervento di Paolo Scaroni alla Oil&Money 08

Paolo Scaroni durante il convegno Oil&Money a Londra ha ribadito ciò che da più mesi dichiara: la crisi economica e i prezzi del greggio non fermeranno i piani di Eni.
''Il nostro piano di investimenti lo stiamo formulando in questi mesi - ha spiegato - ma tutti i progetti approvati finora devono passare il test degli scenari 2008-2012” anche se “non ci attendiamo revisioni del nostro piano”. Alcuni progetti in via di sperimentazione potrebbero invece risentire dell’andamento del greggio.
Durante la tavola rotonda con Shokri Gahnem, numero uno della libica National Oil Corporation, ha invece dichiarato che Eni si muove indipendentemente dal prezzo del barile per fissare quelli della benzina e del gasolio. Paolo Scaroni ha ribadito che la sua società segue strettamente l’indice di Platt’s, l’agenzia -e il relativo giornale- che stabilisce le quotazioni internazionali che dovranno essere utilizzati dagli Operatori Petroliferi per elaborare i prezzi del gasolio e della benzina.
Da parte sua, il numero uno libico non commenta né smentisce che possano esistere ripercussioni nei rapporti Libia-Italia e quindi con ENI, pur confermando il disappunto all’interno del suo paese: "Ci sono molte persone infastidite dalla situazione in Italia ma non posso commentare oltre quello che sta accadendo in questa fase".
L’accordo che l’Eni di Paolo Scaroni ha siglato l’ottobre scorso per 28 miliardi di dollari potrebbero così risentire di una rivalutazione dopo quanto accaduto in Italia con Calderoni.

martedì 28 ottobre 2008

Le aziende italiane e la crisi finanziaria

La crisi economica e finanziaria sta mettendo a dura prova le aziende italiane, con le borse che già in apertura segnano spesso indici negativi, anche se stamani il Mibtel ha aperto con un rialzo di più 3,5% a dispetto delle borse Europee.
Anche Eni sta vivendo un momento borsistico altalenante, soprattutto a causa dei titoli legati al mercato petrolifero che soffrono in seguito alla riduzione delle stime sul prezzo del greggio. L’Eni di Paolo Scaroni rimane comunque un ‘Buy’, cioè da comprare, secondo gli esperti sia di Banca Akros sia di Deutsche Bank. I guadagni di Eni hanno infatti beneficiato della politica di acquisizione del gruppo. Il colosso italiano è inoltre avvantaggiato della debolezza dell’euro e dall’avvio, previsto nel 2010 di nuovi impanti legati all’acquisto della First Calgary Petroleum.

Come più volte dichiarato anche da Paolo Scaroni, il gruppo manterrà i propri investimenti qualora il prezzo del petrolio oscilli tra gli 80 e i 100 dollari al barile.

Eni sta inoltre beneficiando del trend positivo dell’ultimo anno che a fine luglio ha fatto registrare un incremento del più 39%, con un utile netto di 6,76 miliardi di euro. L’Ad di Eni aveva così commentato il risultato “In questo primo semestre Eni raggiunge risultati record grazie al tasso di crescita della produzione più elevato del settore e all'aumento dei prezzi del petrolio", aggiungendo: “Continuiamo a creare valore e a crescere con accordi strategici nell'exploration & production e con l'acquisizione di Distrigaz nel gas & power".

lunedì 27 ottobre 2008

Paolo Scaroni alla Oil&Money Conference 08

Interverrà domani a Londra Paolo Scaroni AD dell’Eni alla Oil&Money Conference 08 affrontando anche un dibattito con Shokri Ganhem presidente della libica National Oil Corp (NOC).
La Oil & Money Conference 2008, che si terrà domani e mercoledì è l’annuale summit industriale dove i più influenti decision-makers affrontano le tematiche macroeconomiche e geopolitiche che stannno influenzando le industrie energetiche.

I dibattiti di questa edizione ruoteranno intorno al tema “Le nuove realtà degli alti costi del petrolio”, e soprattutto su come questi avranno un impatto sull’economia mondiale sempre più fragile.

Paolo Scaroni è stato insignito a marzo 2008 del Petroleum Executive Award 2008, premio conferito da Energy Intelligence e dall’International Herald Tribune che gli verrà consegnato proprio domani durante la conferenza.

venerdì 24 ottobre 2008

Eni ancora al tavolo del governo

Nuovo incontro a Villa Madama tra il premier italiano e una cinquantina di leader imprenditoriali del panorama italiano. Si sono incontrati per discutere, secondo i toni che contraddistinguono Berlusconi, della situazione mondiale e della crisi finanziaria in Italia, per capire anche come le banche si stanno rivolgendo alle grandi imprese. L’intenzione è infatti di costituire un canale aperto tra chi traina il PIL e chi agisce nel governo, un modo per avere consiglieri d’eccezione: gli imprenditori dell’economia reale.

Era già accaduto a luglio di quest’anno, quando all’incontro l’AD di ENI, Paolo Scaroni, insieme ad altri illustri, aveva esposto le proprie richieste. E proprio Eni ed Enel, le due aziende a partecipazione pubblica, sono state più volte oggetto di un esplicito appello ai risparmiatori del premier, intervenuto più volte a sostegno del corso delle azioni nei momenti più difficili della borsa italiana.

giovedì 23 ottobre 2008

Contro gli alti prezzi: risparmi, investimenti e trasparenza

Ecco un articolo apparso su OilTabloid di Eni in cui Paolo Scaroni, amministratore delegato della società, illustra la sua ricetta per il risparmio energetico.

"Eliminare la speculazione dal mondo del petrolio risolverebbe il problema degli alti prezzi? Pur essendo il fenomeno speculativo rilevante, sono altre le cause di fondo della situazione attuale. Gli alti prezzi del petrolio sono la conseguenza di quasi vent’anni di prezzi bassi, che hanno comportato una scarsità di investimenti in esplorazione. Il risultato: una crescita produttiva troppo lenta per tenere il passo con il vertiginoso aumento della domanda, spinto anche dallo sviluppo delle nuove economie asiatiche. La combinazione di questi due fattori ha portato la spare capacity, cioè la riserva di produzione inutilizzata, disponibile per far fronte ad imprevisti blocchi produttivi di origine politica, meteorologica o tecnica, a ridursi rapidamente. Siamo passati da un picco di circa il 15% all’inizio degli anni 80 al 3% di oggi. Una spare capacity del 3% è assimilabile alla produzione di singoli stati quali l’Iraq, la Nigeria o il Venezuela. Disponiamo quindi di una margine di manovra drammaticamente limitato.
Basterebbe questo per spiegare il repentino rincaro del petrolio. A ciò dobbiamo però aggiungere un rapido aumento della speculazione, i cosiddetti barili di carta. Basti pensare che dal 2000 ad oggi il numero medio giornaliero di contratti futures, che impegnano i sottoscrittori a comprare o vendere petrolio a termine, è triplicato.

Ogni giorno passano di mano ben oltre un miliardo di barili di carta a fronte di un consumo fisicodi circa 85 milioni di barili. Che fare dunque per ricondurre il prezzo del barile a livelli più accettabili?
La ricetta deve comprendere azioni volte a riequilibrare il mercato fisico, da un lato, e a regolare il fenomeno speculativo, dall’altro. Nell’immediato, l’unico modo di ricostruire una spare capacity adeguata è ridurre i consumi, adottando comportamenti più razionali. Si pensi che se gli Stati Uniti si dotassero di un parco macchine efficiente quanto quello europeo ridurremmo la domanda mondiale di petrolio di circa 4 milioni di barili al giorno. Solo questo basterebbe per ricondurre la spare capacity ad un più rassicurante 8% del consumo mondiale, allentando le tensioni del mercato.
Anche a casa nostra vi sono ampi spazi di miglioramento. L’Unione Europea ipotizza che aumentando l’efficienza del condizionamento e riscaldamento nel settore civile si ridurrebbero i consumi di energia di circa un milione e mezzo di barili al giorno equivalenti, risparmio che, seppure costituito solo in parte da petrolio, potrebbe comunque dare un contributo alla ripresa della spare capacity.

Passando alle strategie di medio-lungo periodo, possiamo ridurre i consumi di petrolio adottando una politica energetica differenziata, che preveda lo sviluppo del nucleare per la generazione elettrica ed un maggiore utilizzo dell’elettricità per il riscaldamento ed il trasporto. Tale strategia si deve costruire già da oggi, avviando la progettazione e la costruzione di nuove centrali nucleari.
Le azioni per contenere i consumi di petrolio non sono l’unica leva di cui disponiamo per riequilibrare il mercato. Dobbiamo anche agire sul lato dell’offerta, creando le condizioni per favorire maggiori investimenti in esplorazione e produzione.
Si dovrebbero adottare formule contrattuali di lungo periodo che prevedano l’impegno ad acquistare quantità di petrolio predefinite a prezzi fissi. Contratti simili ai “take or pay” del settore gas. Sarebbe un modo per rassicurare i produttori che oggi limitano gli investimenti nel timore di un crollo del prezzo, cancellando inoltre le diffidenze verso i nostri progetti di risparmio energetico.

Dal lato della speculazione, poi, è necessario affrontare il tema aumentando la trasparenza del mercato e riducendo i volumi delle operazioni finanziarie. Sul primo punto servono norme che garantiscano la completa tracciabilità degli scambi, sia nei mercati regolati che al di fuori di essi, e che attribuiscano nuovi poteri agli organi di controllo sul mercato dei derivati. È inoltre importante assicurare una maggiore trasparenza nell’informazione al pubblico, corredando le previsioni diffuse dai grandi investitori con un’informativa sulle posizioni che questi assumono nel mercato dei derivati. Sul secondo punto possiamo intervenire per limitare la possibilità di ricorso al debito nella compravendita di petrolio a termine, alzando la proporzione del valore del contratto che va depositato prima di ogni operazione dall’attuale 7% ad un più razionale 20–25%.

Un piano dagli effetti troppo remoti? La sola notizia di iniziative concertate a livello internazionale contro il caro-greggio avrebbe conseguenze immediate. L’effetto annuncio che spesso gioca a favore degli speculatori potrebbe stavolta giocare contro di loro, invertendo l’attuale tendenza che rischia di mettere in ginocchio l’economia mondiale.Per ricondurre il prezzo del barile a livelli più accettabili servirebbero azioni volte a riequilibrare il mercato fisico, da un lato, e a regolare il fenomeno speculativo, dall’altro."

mercoledì 22 ottobre 2008

CO2: carbone e risparmio economico

La tecnologia che verrà utilizzata a partire dall’anno prossimo per la riduzione dell’emissione di CO2 è una tecnologia sì complessa ma che offre grandi speranze. In particolare l’idea di Eni è quella che in futuro lo stoccaggio di CO2 possa essere fatto in fondo al mare, utilizzando dei pozzi esausti nel mare adriatico o addirittura nella pianura padana.

La prospettiva di Paolo Scaroni, AD di Eni è quella di studiare la modalità per sfruttare il carbone su larga scala – poco costoso e abbondantemente presente sul nostro pianeta - senza emettere nella nostra atmosfera CO2. Secondo Scaroni, in questo modo in futuro l’Eni farebbe pagare meno l’energia elettrica: “Il risultato finale sara' che potremo utilizzare liberamente il carbone per la produzione di elettricita', offrendo un contributo decisivo su tre fronti: all'ambiente, grazie alla segregazione dell'anidride carbonica dall'atmosfera; alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico, facendo ricorso ad un combustibile molto diffuso sul nostro pianeta; ed infine al consumatore finale, che beneficera' di energia elettrica a basso costo".

La cattura, trasporto e sequestro della CO2 rappresenta infatti una delle soluzioni più promettenti per raggiungere l’obiettivo di avere energia sufficiente per le necessità dello sviluppo umano a costi contenuti e nel rispetto dell’ambiente.

Eni e l’accordo per la cattura di CO2

Durante l’ultimo summit, appena conclusosi, la commissione ambiente europea ha proposto che le centrali di energia termoelettrica vengano dotate entro il 2015 di sistemi per la cattura di CO2 nel sottosuolo. La proposta, seguendo l’ipotesi che le nuove tecnologie possano limitare le emissioni di CO2 entro il 2100 generando un’influenza positiva sul clima, bandirebbe così la costruzione di centrali termoelettriche con emissioni superiori ai 500g per kilowatt ora.

È in questo scenario che si colloca l’accordo di cooperazione in materia di CCS (Carbon Capture Storage) firmato ieri tra Eni di Paolo Scaroni, Enel e il Ministro Prestigiacomo per la sperimentazione che partirà nell’autunno del 2009. L’Eni di Paolo Scaroni e l’Enel si avvarranno anche di collaborazioni con i principali istituti di ricerca del nostro Paese già attivi sul campo.

All’atto pratico, Enel dovrà occuparsi dell’impianto di cattura e liquefazione di CO2 che avverà a Brindisi, mentre Eni dell’iniezione – previsto fra due anni -di circa 8.000 tonnellate l'anno di CO2 nel giacimento ormai esaurito di Stogit di Cortemaggiore in provincia di Piacenza.

L’accordo tra i due colossi dell’energia si snoda lungo una doppia direttrice: da un parte il via libera alla possibilità della sperimentazione degli studi sull’energia elettrica, dall’altra, l’intesa garantisce la diffusione delle nuove tecniche e la promozione delle fonti rinnovabili.

martedì 21 ottobre 2008

Eni: lotta alla CO2

Risale ai primi mesi dell’anno l’intesa stipulata tra Eni ed Enel, per studiare una soluzione per l’immissione di gas ritenuti responsabili del cambiamento climatico. L’utilizzo delle moderne tecnologie permette infatti di aumentare l’efficienza delle centrali termoelettriche diminuendo l’emissione di prodotti dannosi, ma la questione CO2 rimane ancora aperta.

Dopo il Consiglio Ambiente UE che si è tenuto a Lussemburgo, in cui 8 paesi su 27, tra cui l’Italia, hanno chiesto modifiche sostanziali al pacchetto clima prima di approvarlo, oggi Eni ed Enel porteranno avanti l’intesa di febbraio firmando, insieme al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Stefania Prestigiacomo un accordo strategico per lo sviluppo delle tecnologie di cattura, trasporto e stoccaggio dell'anidride carbonica (CO2) e per la realizzazione congiunta del primo progetto italiano nel campo.

lunedì 20 ottobre 2008

Eni: nuova infrastruttura per il gas in Indonesia

Il ministro dell'Energia e delle Risorse minerarie dell'Indonesia, Purnomo Yusgiantoro, ha dichiarato che ora l’Eni di Paolo Scaroni realizzerà un impianto galleggiante nel mare dell’isola di Sulawesi per processare il gas naturale, che verrà prodotto dal blocco di Ambalat. Le richieste dell’Eni riguardano le garanzie di sicurezze al blocco, poiché esso è vicino a quello di East Ambalat, conteso da Indonesia e Malesia. In Indonesia, Eni è già presente da diversi anni: è infatti operatore con permessi esplorativi per lo sfruttamento di alcuni Blocchi.

Paolo Scaroni parla del rapporto tra Eni e il Qatar

Paolo Scaroni: duplice valore dell’accordo tra Eni e il Qatar

Il valore strategico della firma del Memorandum of Understanding firmato con la Qatar Petroleum International risiede nel condurre attività parallele: da una parte, la ricerca di potenzialità al di fuori del paese nell’esplorazione e nella produzione di idrocarburi congiuntamente alla società qatarina, e, dall’altra, la costruzione di un nuovo rapporto con le autorità locali per competere per alcuni blocchi presenti nell’emirato medio orientale. È un accordo che interessa quindi le due divisioni Eni: I&P (ricerca e produzione di idrocarburi) e G&P (produzione e vendita di gas naturale ed energia elettrica).

La firma dell’accordo è in linea con la strategia Eni di rientrare in Qatar da cui era uscita nel 2002 dopo quasi 30 anni.


Visualizza il video dell'intervista a Paolo Scaroni

giovedì 16 ottobre 2008

DISTRIGAZ: VIA LIBERA DALLA UE

È stato dichiarato ieri il nulla osta per l’acquisizione da parte di Eni di Distrigaz, società belga.

L’UE ha infatti affermato che tale acquisizione non porterebbe problemi in termini di concorrenza, poiché nello stato francese continuerebbe ad operare la Gaz de France, il maggior fornitore di gas mentre negli altri mercati dove hanno attività che si sovrappongono la quota delle parti rimarrà comunque limitata.

L’acquisizione di Distrigaz, come aveva affermato a maggio di questo anno Paolo Scaroni, AD di Eni, rafforza la leadership di ENI quale primo operatore europeo nella fornitura di gas. Inoltre secondo le sue parole: “siamo molto forti nello stoccaggio di cui ha bisogno il Belgio e Distrigaz può quindi utilizzare le nostre tecnologie”.

Stazione multienergy a Mantova - Intervista a Paolo Scaroni

Rispetto dell’ambiente e nuove tecnologie come linee guida della strategia di Eni ha trovato un’esplicitazione concreta nella realizzazione della Stazione Multienergy costruita in Lombardia, una regione in cui il rispetto per l’ambiente rappresenta ormai un’emergenza. La stazione di Mantova, inaugurata nel settembre 2007 e realizzata all’interno del progetto europeo Zero Regio, rappresenta infatti un risultato all’avanguardia per lo sviluppo delle energie rinnovabili. In essa viene infatti prodotta in toto l’energia elettrica necessaria al proprio funzionamento, così come accadde già nel 2006 nella stazione di Colle Salvetti in Toscana. Viene inoltre venduto metano, il prodotto più vicino all’ambiente. Infine, viene prodotto e venduto idrogeno, che pur senza promettere per il momento grossi volumi, rappresenta secondo le parole dell’AD Paolo Scaroni un primo “incoraggiamento verso la direzione giusta” per il prossimo futuro

Visualizza l'intervista di Paolo Scaroni in occasione della presentazione della stazione multienergy di Mantova

mercoledì 15 ottobre 2008

In 80 anni petrolio esaurito

È quanto stimato e affermato dall’AD dell’eni, secondo cui esistono sul pianeta riserve di petrolio pari a soli 6 miliardi di barili, ovvero la quantità necessaria al soddisfacimento del nostro fabbisogno energetico per 80 anni. Fra meno di un secolo, i nostri nipoti vivranno in un mondo senza petrolio. Paolo Scaroni si augura così la realizzazione di un programma sovranazionale, che entro i prossimi 15 anni possa garantire la costruzione su vasta scala di impianti di produzione di energia nucleare. Favorevole al nucleare è anche l’economista Rifkin, presidente del FOET, il quale sostiene come si è ormai in procinto di una terza rivoluzione industriale che vedrà l’uomo impegnato ad utilizzare forme di energie altre rispetto al petrolio.

Venezuela. Intervista a Paolo Scaroni

A febbraio 2008, si è finalmente conclusa la disputa con la repubblica Bolivariana del Venezuela per la regione del Dacion. Dopo lunghe trattative e momenti di fermo, Eni è finalmente entrata nella fascia dell’Orinoco. Qualche settimana prima, a Vienna insieme al ministro del petrolio Ramirez, era stato finalmente siglato un accordo, che stabiliva come Eni sarebbe entrata in quel territorio subito dopo aver firmato l’intesa sul Dacion. La regione in questione viene definita da Paolo Scaroni, AD di Eni, come molto promettente poiché ricca di petrolio relativamente meno pesante rispetto al resto della fascia, tanto che la produzione viene calcolata in 30mila barili già nel 2010 per arrivare ad una produzione di 300000 già in 4 anni. Dal punto di vista tecnologico, Eni insieme alla PDVSA, socia al 60%, dedicherà i prossimi mesi allo studio della tecnologia italiana, la EST, che permette di convertire gli oli pesanti in prodotti leggeri di elevata qualità, e al confronto della stessa con quella Venezuelana per affrontare l’upgrade degli oli pesanti, con la certezza da parte dell’AD ENI che sarà proprio quella italiana a rivelarsi migliore.


Visualizza il video di Paolo Scaroni, amministratore delegato ENI

Eni scopre nuovo giacimento petrolifero in Angola

Scoperto un ricco giacimento di petrolio in Angola, paese in cui Eni è già attivo dal 1980 e che è ritenuto dalla società di Paolo Scaroni una delle aree strategiche per lo sviluppo e l’incremento della produzione sia di gas che di petrolio.
Eni ha dichiarato di aver rilevato tramite una perforazione superiore a 3 km nelle acque profonde un nuovo giacimento, con una portata d’olio superiore alle stime. Il giacimento è quello del pozzo esplorativo denominato Ngoma-1, considerato da Eni ad alto potenziale. Seguiranno naturalmente altre esplorazioni presso siti adiacenti con l’intento di ottimizzare le attività di quel pozzo.

martedì 14 ottobre 2008

CRISI BANCHE: SCARONI, PIANI NELLA GIUSTA DIREZIONE

"A dire la verita' io ero ottimista anche prima, lo sono ancora di piu' dopo questi provvedimenti". E' quanto ha dichiarato l'ad di Eni, Paolo Scaroni, a margine di un convegno all'Aspen Institute, commentando gli interventi dei governi europei per fronteggiare la crisi sui mercati internazionali. "Non ho mai pensato che andassimo verso la fine del mondo e lo penso ancor meno oggi - ha aggiunto il top manager -. Credo piuttosto che ci stiamo muovendo nella giusta direzione, il che non vuol dire che tutti i problemi sono superati perche' problemi ce ne sono sempre ma non mi aspetto, ora piu' che mai, catastrofi".

Fonte AGI

Memorandum di intesa tra Eni e la Russia

A fine settembre l’AD Paolo Scarioni ha firmatoun’intesa con il governatore russo della regione autonoma dello Yamalo-Nenets con lo scopo di realizzare progetti speciali sociali e culturali tra cui la promozione di iniziative volte alla formazione di personale qualificato nel settore oil&gas e la realizzazione di progetti culturali, sportivi e di beneficenza dedicati allo sviluppo della regione.
Continua così l’applicazione del modello matteiano di cooperazione, messo in atto in Congo nei primi mesi di quest’anno, un modello che vede lo sviluppo delle risorse energetiche all’interno di un’attività continua per lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali. Tale modello ha contribuito a rendere Eni la prima azienda oil&gas nel mondo in termini di sostenibilità come attestato dal Dow Jones Sustainability World Index.
L’accordo appena siglato ha l’obiettivo di definire relazioni stabili tra la regione della Federazione Russa – in cui Eni è presente dal 2007-, che ha il più alto tasso di produzione di gas al mondo, e la società energetica in modo da garantire lo sviluppo parallelo di attività economiche e socio-culturali.

Conferenza stampa Eni intervento di Paolo Scaroni, AD

A giugno 2008, il Tesoro ha confermato Paolo Scaroni quale AD di Eni, prorogando la nomina per altri 3 anni. La prospettiva di Scaroni è molto positiva soprattutto a fornte delle numerevoli azioni che sono state intraprese in tutto il mondo (in Venezuela, in Congo, per esempio), che fanno presumere effetti positivi dal 2009 in poi. Negli ultimi tre anni il titolo Eni è infatti cresciuto rispetto a quelli dello stesso settore. Secondo le parole dell’AD, ciò che è stato fondamentale è stata la professionalità dell’azienda stessa, lo strumento fondamentale per la crescita nei mercati mondiali.

Visualizza l'intervento di Paolo Scaroni

lunedì 13 ottobre 2008

Dialogo fra Paolo Scaroni e Alan J. Heeger sull’ importanza dell’ innovazione e della ricerca

Paolo Scaroni: L’energia gioca un ruolo sempre più centrale nello sviluppo dell’economia mondiale, e tutto lascia pensare che sarà così per molti decenni a venire. La sfi da che ci pone il nuovo millennio è quella di produrre tutta l’energia che serve per lo sviluppo del nostro pianeta rispettando l’imperativo di preservare il delicato equilibrio ambientale. Per rispondere a questa sfi da, industria e mondo scientifi co devono unire gli sforzi per cercare nuove strade. Da questa fi losofi a nasce Eni Award, che continua il percorso iniziato con il premio Eni Italgas che lei, Professor Heeger, ha vinto nel 2006 per la sua ricerca sulle celle solari a polimeri.

Alan J. Heeger
: Aver ricevuto il premio è stato fonte di grande orgoglio, come anche per i tanti colleghi che negli anni sono stati insigniti del riconoscimento. Come sa ho avuto anche l’onore di ricevere ilpremio Nobel. Il riconoscimento premiava 30 anni di lavoro, e mi ha ovviamente fatto molto felice, ma è stato altrettanto meraviglioso ricevere un premio per le ricerche che ho compiuto in anni più recenti.

Paolo Scaroni
: Le sue parole non possono che farmi piacere. Eni Award è nato proprio per incentivare e diffondere le ricerche che in tutto il mondo vengono compiute su temi così delicati e centrali come quelli dell’energia e dell’ambiente.

Alan J. Heeger : Sicuramente il premio raggiunge questi obiettivi. Nel mio caso ad esempio è stato un autorevole riconoscimento dell’importanza del fotovoltaico, dando rilievo all’opportunità che le celle solari a polimeri rappresentano nel campo delle fonti energetiche alternative. Mi auguro che sia un incentivo per i miei colleghi in tutto il mondo a contribuire alla nostra ricerca. La collaborazione potrà essere una valore aggiunto del premio che ci potrebbe aiutare a risolvere i problemi a cui non abbiamo ancora trovato risposta.

Paolo Scaroni
: L’utilizzo dell’energia solare è una delle fonti alternative più promettenti, sebbene i tradizionali pannelli a silicio non siano certo una tecnologia risolutiva. Eni ha individuato proprio nel solare una delle fonti rinnovabili di energia su cui concentrare gli sforzi di ricerca nell’area che abbiamo ribattezzato Along with Petroleum. Per ottimizzare questo impegno, abbiamo dedicato a queste attività una specifica istituzione: il Centro di Ricerca Donegani di Novara che è stato rinominato “Centro di ricerca per le Energie non Convenzionali”. L’innovazione tecnologica, sia nelle fonti energetiche tradizionali che costituiscono il nostro core business, sia in quelle alternative e non convenzionali, è una leva sempre più importante per creare valore per i nostri azionisti.

Alan J. Heeger : Le tecnologie prima crescono lentamente, e poi prendono il volo. Io credo che con il fotovoltaico siamo proprio a questo punto e che stia diventando qualcosa di realmente importante. Una delle barriere è rappresentata dai costi elevati. Per cui, se riusciamo ad abbattere i costi con l’utilizzo di celle solari polimeriche, si può presagire un ampio sviluppo della tecnologia fotovoltaica.

Paolo Scaroni : In attesa che sulle fonti energetiche alternative si sviluppino soluzioni davvero innovative, abbiamo avviato attività che puntano ad integrare fonti fossili e rinnovabili per soddisfare il bisogno di energia mondiale con il minimo impatto ambientale.

Alan J. Heeger : La reputo una saggia politica. Certo continueremo a usare il petrolio come fonte di energia per molti anni a venire. Quello che speriamo è che l’energia solare abbia un ruolo sempre più importante. Con la crescita dell’energia fornita dal fotovoltaico, potremo destinare il petrolio ad un utilizzo nel campo della chimica, per costruire nuovi materiali plastici, per creare prodotti
farmaceutici. Questi prodotti, derivati del petrolio, sono estremamente importanti per la nostra società, per cui ci sono molte ottime ragioni per non bruciare questa materia prima così versatile. Abbiamo bisogno di sviluppare le nuove fonti energetiche soprattutto perché il fabbisogno energetico dell’umanità è in costante crescita. Tuttavia ritengo importante imparare a risparmiare, dovremmo essere tutti più attenti, più frugali nell’uso dell’energia.

Paolo Scaroni
: Infatti. Se pensassimo al risparmio energetico come ad una fonte di energia alternativa, sarebbe la più potente che abbiamo a disposizione. Modifi cando anche solo di poco i nostri comportamenti - ad esempio scegliendo veicoli più effi cienti, abbassando il riscaldamento in inverno e l’aria condizionata in estate e in generale facendo scelte più ragionate nell’uso dell’energia - potremmo risparmiare quantitativi enormi di idrocarburi, con grande benefi cio per l’ambiente.

Intervista a Paolo Scaroni, amministratore delegato Eni

Modello matteiano di cooperazione in Congo per la concessione delle sabbie bituminose

Accordo raggiunto a maggio di quest’anno tra il governo del Congo e l’Eni di Paolo Scaroni. Verrà applicato un nuovo modello di cooperazione, che prevede oltre alle tradizionali attività di Eni (ricerca e sfruttamento di idrocarburi convenzionali, anche altre 4 aree di intervento. La prima e la più importante è lo sfruttamento di un giacimento di idrocarburi non convenzionali che si va ad aggiungere a quello del Canada e del Venezuela. La seconda è la possibilità di messa in valore delle riserve di gas di Marina12 per la produzione di energia, per coprire l’80% del fabbisogno elettrico del Congo. La terza attività riguarda la messa in atto del progetto per i biocarburanti destinati all’alimentazione, i cui residui verranno trasformati in biodiesel. L’ultima sarà quella messa in atto da Eni Foundation, dedicata alla vaccinazione di massa dei bambini in Congo.

Intervista video a Paolo Scaroni

venerdì 10 ottobre 2008

Un’altra acquisizione da parte di Eni a settembre 2008

Continua le operazioni di acquisizione da parte di Eni di società energetiche. Dopo Burren Energy, britannica, è ora la volta della First Calgary Petroleums. È questa un’acquisizione che mette fine alle ricerche della società canadese che nonostante avesse numerose attività in Algeria ha visto il proprio valore crollare dopo un accordo con la Repsol spagnola. Un crollo che ha quindi portato la canadese a cercare nuovi fondi per le operazioni in Algeria, dove non a caso Eni ha già in essere una partnership con Sonatrach, la compagnia di stato per il gas e il petrolio.
Secondo l’AD Paolo Scaroni, l’acquisizione è in linea con la strategia della società di aumentare la sua presenza in paesi considerati centrali per il proprio business, acquisendo attività ad alto potenziale.

Paolo Scaroni presenta il progetto Eni 30percento

Eni 30percento per la sostenibilità ambientale: Consumare meglio, guadagnarci tutti.

Bastano 24 comportamenti, semplici, a costo zero o facilmente recuperabili perché una famiglia media composta da 4 persone risparmi 1600 euro l’anno, comportamenti che possono essere messi in atto senza alcun tipo di stravolgimento nelle proprie abitudini quotidiane. Nello specifico, 14 sono iniziative a costo zero, come per esempio non lasciare gli elettrodomestici in stand-by o utilizzare la lavastoviglie solo a pieno carico, le rimanenti hanno un costo sopportabile a veloce recupero come sostituire lo scaldabagno elettrico con uno a gas. Nel complesso, le prime portano un risparmio pari a 720 € l’anno a famiglia, le seconde a più di 800 €.

Da qui lo slogan di Paolo Scaroni alla presentazione del progetto: fatti la quattordicesima da te.

Visualizza il video di Paolo Scaroni intervistato

giovedì 9 ottobre 2008

Paolo Scaroni fiducioso sull’oleodotto in Kashagan

Prosegue l’attività dell’Eni in Kazakhistan

In accordo con quanto sostenuto a luglio di quest’anno, lo sviluppo dell’oleodotto in Kashagan prosegue.

La produzione di Eni nella zona del Kashagan in Kazakhistan inizierà infatti nel 2012, insieme ad alcuni importanti partner che si suddivideranno i compiti.

Eni ha già sul territorio il 66% percento di tutte le infrastrutture necessarie: rimane quindi fiducioso l’AD Paolo Scaroni sull’inizio della produzione, tanto

che si è rivelato sorpreso dalla notizia che alcuni media hanno riportato secondo cui la produzione potrebbe essere spostata al 2014

A suffragare quanto espresso le previsioni della società sostengono che la produzione si attesterà intorno ai 150,000 bpd nel 2012 e che arriverà ai 450,000 bpd dopo l’installazione di un addizionale compressore a re-iniezione nel 2015.

Balzo in avanti del titolo Eni

Al Tg3 di ieri, 8 ottobre, Paolo scaroni AD dell’Eni ha sostenuto che il prezzo del petrolio “è sceso precipitosamente negli ultimi due mesi e mezzo e io credo che potra’ scendere ancora perche’ tutti gli elementi fondamentali del mercato ci dicono che la domanda sta scendendo e che l’offerta continua ad aumentare”. E controcorrente rispetto a questo dato e ai timori per la flessione globale della domanda, il titolo dell’Eni sale.

Stupiscono infatti le performance del titolo in una situazione di mercato mondiale che vede una continua e netta perdita di tutte le borse, da Piazza Affari a Wall Street passando per quella di Tokio. E proprio oggi il titolo dell’Eni balza in avanti segnando quasi il 4%, mentre la sua controllata Saipem migliora addirittura del 5,41%.

Paolo Scaroni al Meeting Comunione e Liberazione di fine agosto

Dall’anedotto su Enrico Mattei, precursore dell’utilizzo del gas quale energia fino al confronto con gli altri paesi europei. Questo il contenuto dell’intervento di Paolo Scaroni al Meeting Comunione e Liberazione di fine agosto, in cui ha parlato anche di riforme costituzionali e di tasse fiscali.

Il nostro paese, in cui è nato l’uso diffuso del gas, secondo l’AD dell’Eni dovrebbe infatti applicare una riforma al titolo 5 della Costituzione che tolga la responsabilità delle reti e dei rivestimenti delle infrastrutture alle amministrazioni locali . Potrebbe essere altresì opportuno far riferimento all’art.120 che consente al governo centrale di avocare a sé i poteri quando una decisione impedisce di applicare una norma comunitaria, all’interno del cui quadro rientra la costruzione dei rigassificatori. Le attuali resistenze locali si fondano infatti sulla concezione dei rigassificatori come altamente inquinanti e pericolosi. Se così fosse, però, non è chiaro come siano in funzione 24 rigassificatori da oltre 30 anni in Giappone, un paese ad alto rischio sismico come dimostrano i numerosi episodi degli ultimi decenni.

Inoltre, dati alla mano, il gas in Italia costa meno rispetto agli altri paesi europei: gli italiani pagano infatti più di 650 € per 1000 metricubo, un costo su cui grava una componente fiscale del 40%. Ciò significa che il costo del gas è in realtà pari a 373 €, mentre negli altri paesi europei lo stesso si attesta su un costo superiore ai 400 €.

Video di Paolo Scaroni al Meeting di Rimini

mercoledì 8 ottobre 2008

ENI: SCARONI, IN PAPUA NUOVA GUINEA PER MERCATO GAS

Nel corso di una conferenza stampa Paolo Scaroni motiva cosi' la scelta del gruppo di entrare nel mercato della Papua Nuova Guinea "... e' un paese molto promettente in termini di idrocarburi. C'e' molto gas che non viene utilizzato e che va esportato''.

Leggi la news completa su www.asca.it

Paolo Scaroni dichiara: "La nostra crescita internazionale non e' condizionata dalla crisi sui mercati finanziari"

Durante la presentazione dell'accordo tra Eni e lo Stato di Papua Nuova Guinea, Paolo Scaroni ha dichiarato: "La nostra crescita internazionale non e' condizionata dalla crisi sui mercati finanziari. questi fenomeni momentanei - ha spiegato Scaroni - i nostri programmi continuiamo a portarli avanti guardando con ottimismo al futuro"

Intervista a Paolo Scaroni, amministratore delegato Eni, al WEC

Ecco una breve sintesi dell'intervista di Paolo Scaroni al WEC

I problemi della sicurezza dell’approvigionamento energetico, associato al livello dei prezzi del greggio, richiedono interventi mirati e concreti per superare la crisi energetica in cui ci troviamo.

Sono temi che ormai riguardano tutti, non solo gli operatori del settore, ma anche gli ambienti politici, economici e tutti quei gruppi che hanno a cuore il futuro della nostra economia.

Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’ENI, in occasione del Congresso Mondiale dell’Energia tenutosi a Roma a novembre del 2007, ha sostenuto che è necessario intervenire in un’ottica temporale di 10/15 anni per assicurare a tutti gli europei l’approvigionamento energetico. Secondo l’AD, 1° operatore del gas in Europa, i rischi esistono, ma Eni può proporre una serie di interventi e ricette per affrontarli e superarli. Primo fra tutti, naturalmente, è il risparmio energetico, “la modalità più sicura e pulita per affrontare il problema dell’approvigionamento energetico favorendo al contempo il consumatore”.

Guarda il video di Paolo Scaroni al WEC

lunedì 6 ottobre 2008

SCARONI OTTIMISTA: ENI È UN’AZIENDA SOLIDA, NON CAMBIA STRATEGIA

Eni, nonostante la crisi internazionale, «non cambia la sua strategia». Parola dell'amministratore delegato, Paolo Scaroni , che si dice «ottimista» sui possibili sviluppi, anche alla luce della decisione del Congresso Usa di dare il via libera al piano Paulson.
“«Non abbiamo cambiato la strategia di Eni, noi per fortuna siamo seduti su un'azienda molto solida», assicura Scaroni, a margine del convegno dei Giovani di Confindustria, a Capri.”
Leggi l’articolo su “Il Messaggero.it” (04/10/2008): Scaroni ottimista: Eni non cambia strategia

Eni: accordo per progetti sociali e culturali in Russia

Il governatore della regione autonoma dello Yamalo-Nenets (Federazione Russa), Yury Neyolov, e l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, hanno firmato oggi un memorandum d'intesa che pone le basi per l'elaborazione e la realizzazione di progetti sociali e culturali nella regione.
“Eni e le autorita' regionali dello Yamalo-Nenets si impegnano, tra le altre cose, a promuovere iniziative congiunte nel campo della formazione del personale qualificato nel settore oil & gas, a contribuire allo sviluppo di iniziative di beneficenza e sponsorizzazione e a collaborare nella realizzazione di iniziative culturali e sportive da svolgersi nelle province della regione autonoma dello Yamalo-Nenets.

Attraverso questo accordo, le organizzazioni regionali dello Yamalo-Nenets, regione autonoma della Federazione Russa che vanta il piu' alto tasso di produzione di gas al mondo, potranno stabilire relazioni stabili e durature con le strutture Eni che operano sul territorio e intraprendere future iniziative di collaborazione nell'ambito sociale oltre che economico.”

Leggi l’articolo su “Asca” (30/09/2008): ENI: ACCORDO IN RUSSIA PER PROGETTI SOCIALI E CULTURALI

martedì 30 settembre 2008

Eni e le autorita' dello Yamalo-Nenets firmano un Memorandum d'Intesa per progetti di sviluppo in ambito sociale ed economico

Il Memorandum firmato oggi rappresenta un'ulteriore testimonianza dell'approccio che Eni adotta nei confronti dei Paesi in cui opera, volto a favorire lo sviluppo economico e sociale delle comunita' locali.

Salekhard, 30 settembre 2008 – Il Governatore della regione autonoma dello Yamalo-Nenets (Federazione Russa), Yury Neyolov, e l'Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni, hanno firmato oggi un Memorandum d'Intesa che pone le basi per l'elaborazione e la realizzazione di progetti sociali e culturali nella regione.

Eni e le Autorità regionali dello Yamalo-Nenets si impegnano, tra le altre cose, a promuovere iniziative congiunte nel campo della formazione del personale qualificato nel settore oil & gas, a contribuire allo sviluppo di iniziative di beneficenza e sponsorizzazione e a collaborare nella realizzazione di iniziative culturali e sportive da svolgersi nelle province della regione autonoma dello Yamalo-Nenets.

Attraverso questo accordo, le organizzazioni regionali dello Yamalo-Nenets, regione autonoma della Federazione Russa che vanta il più alto tasso di produzione di gas al mondo, potranno stabilire relazioni stabili e durature con le strutture Eni che operano sul territorio e intraprendere future iniziative di collaborazione nell'ambito sociale oltre che economico.

Il Memorandum firmato oggi rappresenta un'ulteriore testimonianza dell'approccio che Eni adotta nei confronti dei Paesi in cui opera, improntato allo sviluppo delle risorse energetiche nel contesto di una costante attività volta a favorire lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali. Un modello di collaborazione che ha contribuito a fare di Eni la prima compagnia oil & gas a livello mondiale in termini di sostenibilità del business, come stabilito recentemente dal Dow Jones Sustainability World Index, il primo e più prestigioso indice borsistico mondiale di valutazione della responsabilità sociale delle imprese.

Eni è presente nella regione dello Yamalo-Nenets dall'aprile del 2007, quando, attraverso il consorzio EniNeftegaz (Eni 60% ed Enel 40%), rinominato poi SeverEnerghia, ha acquisito il secondo lotto messo all'asta nel processo di liquidazione di Yukos, comprendente le società Arctic Gas, Urengoil e Neftegaztechnologia oltre ad alcuni asset produttivi di gas e condensati.

lunedì 29 settembre 2008

Incontro di lavoro a Mosca tra Paolo Scaroni e Alexey Miller

Sanciti ulteriori progressi nell'implementazione della partnership strategica tra Eni e Gazprom. In particolare, Scaroni e Miller si sono accordati per firmare, entro la fine di ottobre, un nuovo documento vincolante per lo sviluppo degli asset Arctic Gas che Eni ha acquisito nel 2007

San Donato Milanese (MI), 29 settembre 2008 – L'Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni, e il Presidente di Gazprom, Alexey Miller, si sono incontrati oggi a Mosca sancendo ulteriori progressi nell’implementazione della partnership strategica tra Eni e Gazprom.

In particolare, Scaroni e Miller si sono accordati per firmare, entro la fine di ottobre, un nuovo documento vincolante per lo sviluppo degli asset Arctic Gas che Eni ha acquisito nel 2007. L’accordo, in particolare, verterà sul piano di sviluppo e l’estrazione e trasporto di gas dai giacimenti di Arctic Gas.

L’accordo consentirà a Gazprom di fare il suo ingresso nell’upstream libico.

Eni e Gazprom hanno infine fatto il punto della situazione sull’avanzamento del progetto South Stream.

giovedì 18 settembre 2008

Eniscuola promuove in rete la divulgazione scientifica e la conoscenza ambientale

Eni, in collaborazione con la Fondazione Eni Enrico Mattei contribuisce da diversi anni alla divulgazione scientifica nelle scuole primarie e secondarie.
Con un approccio semplice e ludico, il progetto “Energia e Ambiente a Scuola” parte dal presupposto che, per rivolgersi ai giovani, occorre comunicare con strumenti a loro familiari, e internet è certamente uno di questi.

Per questo motivo, cinque anni fa, è stato attivato un sito (ora trasformato in un portale) che, con una metodologia flessibile e interattiva, fornisce le informazioni utili a riconoscere l’ambiente, gli ecosistemi e le fonti energetiche.
Con il portale www.eniscuola.net si vuole coinvolgere i giovani in prima persona stimolandoli nella creazione di personali percorsi formativi attraverso la ricerca e l’acquisizione di informazioni.
Il portale multimediale e la piattaforma e-learning sono strumenti didattici fortemente interattivi che mettono a disposizione giochi, esperimenti multimediali, speciali di approfondimento e interviste video a esperti su tematiche dell’energia e dell’ambiente.
Gli speciali, le news e le interviste video in streaming, rivolti soprattutto agli studenti della scuola secondaria superiore, vengono spesso utilizzati dai Centri di Educazione Ambientale o per lo Sviluppo Sostenibile per sensibilizzare anche cittadini e famiglie.
Il portale è utilizzato a scuola in aule e laboratori multimediali per lezioni dinamiche e interattive o in occasioni di eventi volti a sensibilizzare un pubblico ampio al rispetto e all’utilizzo sostenibile delle risorse ambientali ed energetiche.
Oltre ai contenuti on line, il progetto Energia e Ambiente a Scuola diffonde, a tutte le istituzioni scolastiche italiane che ne fanno richiesta, anche materiale cartaceo: dieci poster didattici, il libro per i più piccoli dedicato a tutte le fonti energetiche fossili e rinnovabili e una pubblicazione sul mondo del riciclo e del riuso.
Per continuare a promuovere con maggiore impegno l’istruzione e la formazione attraverso il web e le tecnologie multimediali, è sempre attiva e continuamente aggiornata la piattaforma di e-learning Eniscuola per offrire un servizio di apprendimento flessibile e aperto che consente di imparare con maggiore libertà e può comunque essere utilizzato come supporto per una lezione in classe o per creare classi completamente virtuali.
L’e-learning viene proposto alla scuole primarie e secondarie con il progetto Imparare Multimedi@ando che nell’anno scolastico 2007-2008 ha visto aderire 365 classi, composte in media da 25 scolari.
L’accesso alla piattaforma è libero previa registrazione per l’iscrizione al corso. Questa può essere effettuata dall’intera classe guidata dall’insegnante che può accedere, tramite password comunicata da Eniscuola, al database che permette di verificare lo svolgimento del corso da parte dei suoi alunni.
Eniscuola gode del patrocinio e di riconoscimenti di innumerevoli associazioni nazionali ed internazionali, tra i quali ad esempio Unesco, che riconosce il progetto come fonte autorevole per i contenuti espressi, il Ministero Italiano per la Pubblica Istruzione, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e dl mare, il Ministero dell’Istruzione Ungherese, l’Unione Europea, molteplici musei e festival della scienza.


Visualizza la presentazione del progetto, le iniziative realizzate e gli eventi organizzati:

 Presentazione del libro “Con tutta l'energia possibile” edito da Sperling & Kupfer
Milano, 17 aprile 2008: Incontro con Leonardo Maugeri, direttore Strategie e Sviluppo di Eni e con Paolo Scaroni Amministratore Delegato di Eni
 Efficienza energetica nelle scuole
Firenze, 8 ottobre 2007: L’Amministratore Delegato di Eni Paolo Scaroni ha presentato il nuovo progetto Eni e Osservatorio Permanente Giovani-Editori per l’anno scolastico 2007/2008
 Il video della premiazione del concorso Giovani, Energia del Futuro
Firenze, 26 settembre 2007: Paolo Scaroni e Andrea Ceccherini premiano i vincitori