Paolo Scaroni durante il convegno Oil&Money a Londra ha ribadito ciò che da più mesi dichiara: la crisi economica e i prezzi del greggio non fermeranno i piani di Eni.
''Il nostro piano di investimenti lo stiamo formulando in questi mesi - ha spiegato - ma tutti i progetti approvati finora devono passare il test degli scenari 2008-2012” anche se “non ci attendiamo revisioni del nostro piano”. Alcuni progetti in via di sperimentazione potrebbero invece risentire dell’andamento del greggio.
Durante la tavola rotonda con Shokri Gahnem, numero uno della libica National Oil Corporation, ha invece dichiarato che Eni si muove indipendentemente dal prezzo del barile per fissare quelli della benzina e del gasolio. Paolo Scaroni ha ribadito che la sua società segue strettamente l’indice di Platt’s, l’agenzia -e il relativo giornale- che stabilisce le quotazioni internazionali che dovranno essere utilizzati dagli Operatori Petroliferi per elaborare i prezzi del gasolio e della benzina.
Da parte sua, il numero uno libico non commenta né smentisce che possano esistere ripercussioni nei rapporti Libia-Italia e quindi con ENI, pur confermando il disappunto all’interno del suo paese: "Ci sono molte persone infastidite dalla situazione in Italia ma non posso commentare oltre quello che sta accadendo in questa fase".
L’accordo che l’Eni di Paolo Scaroni ha siglato l’ottobre scorso per 28 miliardi di dollari potrebbero così risentire di una rivalutazione dopo quanto accaduto in Italia con Calderoni.
mercoledì 29 ottobre 2008
Intervento di Paolo Scaroni alla Oil&Money 08
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