Dall’anedotto su Enrico Mattei, precursore dell’utilizzo del gas quale energia fino al confronto con gli altri paesi europei. Questo il contenuto dell’intervento di Paolo Scaroni al Meeting Comunione e Liberazione di fine agosto, in cui ha parlato anche di riforme costituzionali e di tasse fiscali.
Il nostro paese, in cui è nato l’uso diffuso del gas, secondo l’AD dell’Eni dovrebbe infatti applicare una riforma al titolo 5 della Costituzione che tolga la responsabilità delle reti e dei rivestimenti delle infrastrutture alle amministrazioni locali . Potrebbe essere altresì opportuno far riferimento all’art.120 che consente al governo centrale di avocare a sé i poteri quando una decisione impedisce di applicare una norma comunitaria, all’interno del cui quadro rientra la costruzione dei rigassificatori. Le attuali resistenze locali si fondano infatti sulla concezione dei rigassificatori come altamente inquinanti e pericolosi. Se così fosse, però, non è chiaro come siano in funzione 24 rigassificatori da oltre 30 anni in Giappone, un paese ad alto rischio sismico come dimostrano i numerosi episodi degli ultimi decenni.
Inoltre, dati alla mano, il gas in Italia costa meno rispetto agli altri paesi europei: gli italiani pagano infatti più di 650 € per 1000 metricubo, un costo su cui grava una componente fiscale del 40%. Ciò significa che il costo del gas è in realtà pari a 373 €, mentre negli altri paesi europei lo stesso si attesta su un costo superiore ai 400 €.
Video di Paolo Scaroni al Meeting di Rimini
giovedì 9 ottobre 2008
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