Negli ultimi anni l’utilizzo del greggio nei consumi energetici degli italiani è scesa del 12% a favore di un aumento a favore di quello dell’uso di gas naturale e di fonti rinnovabili.
Contemporaneamente i grandi operatori energetici stanno investendo in impianti più ecologici per ottimizzare la lavorazione in modo da adeguarla alla domanda di prodotti più puliti.
Nel panorama degli investimenti eco-tecnologici, la parte del Leone in Italia è sicuramente ricoperta dall’Eni di Paolo Scaroni, sempre alla ricerca dell’innovazione tecnologica della strategia e prodotti environment-friendly, tanto che nel 2007 è stata elencata nel FTSE4 good index, nel Dow Jones sustainability world index.
L’intenzione di Eni è quella di sviluppare tecnologie proprietarie in tutti i settori in cui opera. In particolare, nel midstream, il colosso energetico ha sviluppato una tecnologia proprietaria -Est-Eni slurry technology- in grado di convertire il petrolio pesante e semi-pesante in semi-distillati riducendo a zero la produzione di residui e che derivano dalla raffinazione non convenzionale.
Presso la raffineria di Sannazzaro, sarà operativo nel 2012 un impianto basato su questa tecnologia che dovrà produrre più di 20mila barili al giorno di un liquido leggero per la raffinazione.
giovedì 30 ottobre 2008
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