martedì 21 aprile 2009

Eni al centro dei Bonus Cap

Secondo Market Scoop, la newsletter bisettimanale dedicata ai consulenti finanziari, esistono buone opportunità sul fronte dell’Eni di Paolo Scaroni: il suggerimento è quello di puntare sul potenziale rialzista di Eni mantenendo però
una buona protezione del capitale investito. I suggerimenti indicano la possibilità di acquistare in area 98 euro con una previsione di rimborso fra dieci mesi di 110 euro (con un rialzo di 12, 2% rispetto agli attuali valori). Sempre che le quotazioni dell’Eni di Paolo Scaroni non scendano sotto la barriera posizionata a quota 8,82 euro. È comunque una possibilità remota – si tratterebbe infatti di una perdita pari a 40 punti percentuali – visti anche i segni di ripresa sia delle Borse sia del comparto energetico. Tra le azioni che hanno fatto segnalare un rialzo alla società di Scaroni è necessario ricordare la partecipazione di Gazprom Neft a Gazprom.

venerdì 17 aprile 2009

Eni blocca gli investimenti a Gela

L’Eni di Paolo Scaroni ha comunicato ai sindacati la sospensione dell’investimento già programmato per lo sviluppo quadriennale del petrolchimico a Gela. La decisione dell’Eni sembra legata ad autorizzazioni mai ricevute da parte del Ministero dell’Ambiente. In totale, i 250milioni che non verranno più investiti dall’Eni di Paolo Scaroni riguardano 7 progetti già finanziati, tra cui la costruzione della caldaia Turbogas, un sistema pulito per produrre energia elettrica, e la realizzazione di Stream-Reforming, un impianto di produzione di idrogeno per la preparazione di benzine.

giovedì 16 aprile 2009

Eni: partner del Festival della Città e del Territorio a Ferrara

L’Eni di Paolo Scaroni partecipa alla seconda edizione del Festival della Città e del Territorio che si svolge a Ferrara fino al 19 aprile in qualità di partner. L’Eni è presente con una mostra fotografica dal titolo “Comunità inconsuete: lavoro e nuove socialità negli insediamenti Eni all’estero‘. La mostra mostra come gli uomini Eni anche in situazioni difficili siano riusciti a creare comunità basata su regole e valori condivisi, nonché su una cultura d’azienda
basata sul rispetto. L’obiettivo è quello di mostrare come Eni abbia nel proprio patrimonio genetico la relazione con il territorio e le comunità dove è presente. È quello che da tempo sostiene Paolo Scaroni, amministratore delegato Eni, con i suoi programmi di cooperazione matteiano e di sviluppo delle comunità: dalla campagna Eni 30percento per il risparmio energetico, passando per la promozione di eventi, come la mostra del Mantegna a Milano, fino ad arrivare ad accordi di sviluppo con i Paesi in cui opera come contropartita per la possibilità di sviluppo del territorio (vedi Congo)

mercoledì 15 aprile 2009

Scaroni: l’Iraq è una miniera d’oro

Nonostante la caduta delle borse, si riaccende l’interesse per il greggio e soprattutto per le decisioni ancora in sospeso di Bagdad sull’assegnazione delle
concessioni per l’estrazione sul proprio territorio. Attualmente, l’Iraq possiede una capacità petrolifera pari a 115 miliardi di barili di riserve verificate, e ricopre quindi un ruolo importante per l’economia futura delle imprese petrolifere. Paolo Scaroni è attento alla situazione e alle decisioni irachene già da qualche mese, quando annunciò l’interesse di Eni, di cui è amministratore
delegato di intervenire in Iraq. Secondo Paolo Scaroni, l’Iraq “rappresenta la nuova frontiera, la nuova mecca del petrolio”, un paese ricco di greggio che a causa di una serie di vicissitudini politiche e di sicurezza è rimasto ai margini degli interessi petroliferi negli ultimi anni.

Paolo Scaroni è quindi in attesa delle decisioni del governo iracheno. Ha infatti già consegnato poche settimane fa la proposta di Eni per lo sfruttamento dei giacimenti vicini a Nassirya, dimostrandosi sempre fiducioso soprattutto perché Eni ha già collaborato insieme al governo iracheno per analisi e valutazioni sul campo.

venerdì 10 aprile 2009

Scaroni: una strategia vincente secondo Business Week

Business week ha dedicato un editoriale a Paolo Scaroni, quale amministratore delegato di Eni, una delle società più potenti nel panorama dell’Oil&Gas. L’articolo prende in esame le politiche di Scaroni intraprese su diverse fronti con paesi in cui altre grandi compagnie non hanno voluto entrare.

Mentre le compagnie petrolifere preferiscono non intraprendere l’avventura delle centrali elettriche, visto che garantisce rendimenti più bassi rispetto al petrolio e al gas, Paolo Scaroni ha sfruttato proprio progetti riguardanti l’energia elettrica per stringere legami e firmare accordi con i Paesi in cui Eni opera o intende operare. Paolo Scaroni, illustrando la sua strategia per “conquistare le anime delle persone” ha dichiarato infatti che per poter sfruttare il petrolio che appartiene ad un determinato Paese bisogna essere percepiti come partner. In Paesi come il Congo, la strategia di Scaroni si è rilevata vincente: la produzione dell’Eni è infatti aumentata nell’ultimo anno del 3,5% mentre gli altri grandi operatori del petrolio hanno visto al loro produzione anche di gas in calo. L’Eni di Paolo Scaroni ha registrato d’altra parte una crescita della produzione pari al 70% negli ultimi dieci anni, un aumento che l’ha resa la settima compagnia petrolifera occidentale. Pochi possono davvero eguagliare Paolo Scaroni e l’Eni, se vengono considerati i rapporti che è riuscito a intrattenere con Paesi difficili,quali Congo, Russia, Iraq.

giovedì 9 aprile 2009

Eni: pronto il prototipo Accadue

Quale azionista al 50% di Venezia Tecnologie SpA, l’Eni di Paolo Scaroni ha partecipato alla realizzazione del prototipo di Accadue, un’imbarcazione a idrogeno. L’importanza di Accadue risiede nel consentire la sperimentazione dell’uso di idrogeno a bordo. L’idrogeno viene stoccato a bordo,
anche se i progetti mirano ad alimentare i motori con combustibili dioversi, ad esempio gas naturale, che una volta a bordo, potrà essere trasformato in idrogeno. Un altro passo di Paolo Scaroni verso le energie pulite e rinnovabili. Scaroni è, infatti,dall’inizio del suo mandato impegnato nello sviluppo sostenibile attraverso la Feem e in politiche di risparmio energetico, come ad esempio con la campagna 30percento.

Eni: nuova scoperta di idrocarburi nell’offshore indonesiano

Eni, di cui Paolo Scaroni è amministratore delegato, ha effettuato una nuova scoperta nell’offshore indonesiano, Jangkrik,perforato ad una profondità d’acqua di 400 metri.

La scoperta rappresenta per l’Eni di Scaroni un successo importante, che premia il cane a sei zampe e il suo impegno nelle attività di esplorazione nell’area del bacino di Kutei. La società di Paolo Scaroni intende procedere con le attività di valutazione della scoperta e con la verifica delle potenzialità tecniche e commerciali di un approccio di sviluppo rapido del nuovo giacimento.

mercoledì 8 aprile 2009

Eni-Gazprom: i dettagli

In una conferenza stampa, Paolo Scaroni ha reso noti i termini degli accordi stipulati con Gazprom. La cessione del 20% di Gazprom Neft da Eni a Gazprom è un’operazione pari a 4,2 miliardi di dollari, ovvero stando alle parole di Paolo Scaroni il prezzo pagato da Eni più gli interessi.

I memorandum sottoscritti a Mosca prevedono la possibilità di collaborazione sia in territorio russo sia al di fuori. Sono stati invece rimandati di qualche giorno gli accordi in merito al South Stream per i giacimenti Eni-Enel. Con Rosneft invece
(ovvero la Gazprom del petrolio) sono stati firmati accordi per la cooperazione sia nell’upstream sia nel downstream. Per il settore elettrico due memorandum con InterRao danno il via a gruppi di lavoro su comuni in Russia e paesi terzi.

L’operazione appena conclusasi a Mosca è stata, secondo Paolo Scaroni, un’operazione mondiale, "che non ha come obiettivo l'Italia in modo particolare ma traguarda casomai la nostra presenza in Europa". Tuttavia, gli accordi stipulati con la Russia avranno ripercussioni positive sul consumatore italiano e sulla sicurezza degli approvvigionamenti in Italia.

martedì 7 aprile 2009

L’Eni di Paolo Scaroni consegna aiuti Umanitari in Congo

Paolo Scaroni ha sempre dichiarato in questi anni che gli accordi intrapresi con Paesi stranieri sono basati sul modello di cooperazione promosso da Mattei. I patti firmati da Paolo Scaroni nell’ultimo anno con Congo, Russia, e con i Paesi Sudamericani, prevedevano una serie di interventi per lo sviluppo sociale e culturale. Proprio in questi giorni, in Congo, l’Eni di Paolo Scaroni ha consegnato degli aiuti umanitari alla Repubblica Democratica del Congo e alla Repubblica del Congo. L'intervento consiste nel reperimento, invio e distribuzione sia di kit medico-sanitari per poter svolgere attività ambulatoriali, sia di kit per la cura del colera, la purificazione delle acque, oltre a generi di prima necessità per far fronte ai bisogni primari delle popolazioni colpite dal colera. Questo intervento, interamente finanziato da Eni, testimonia l’attenzione della società guidata da Paolo Scaroni per il continente africano, in cui ha da poco inaugurato Brazzaville, un nuovo modello di cooperazione basato sull'integrazione del business tradizionale dell'esplorazione e produzione di idrocarburi con attività di sostenibilità nel territorio.

Eni e Gazprom: nuovi accordi

L’Eni di Paolo Scaroni e Gazprom hanno firmato oggi nuovi accordi strategici, che costituiscono un ulteriore passo per lo sviluppo di una cooperazione strategica in campo energetico tra Italia e Russia. Sulla base degli accordi, Eni e
Gazprom svilupperanno nuovi progetti sia sul territorio russo sia al di fuori, seguendo un principio di reciprocità.

In concreto, Eni ha firmato oggi per la cessione del 20% di Gazprom Neft da Eni a Gazprom, oltre ad una serie di accordi di collaborazione con le principali società energetiche russe. Tali accordi hanno l’obiettivo di consolidare le relazioni
tra Italia e Russia, rafforzando gli approvvigionamenti energetici, un tema su cui si è concentrato molto Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, negli ultimi mesi.

lunedì 6 aprile 2009

Scaroni-Miller: incontro a Mosca per il South Stream

Si sono incontrati a Mosca Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni e Alexey Miller, presidente della Gazprom. L’argomento di dibattito è stato l’andamento dell’accordo strategico di cooperazione firmato a fine 2006.
In particolare, Scaroni e Miller hanno fatto il punto sulla questione della realizzazione della fase di pre-investimento riguardo al South Stream: un progetto che risulta fondamentale alla luce degli avvenimenti eh si sono verificati a inizio gennaio e che hanno rimesso in luce il tema della sicurezza degli approvvigionamenti di gas in Europa.

Scaroni si schiera ancora contro i tetti antitrust

L’argomento è per Paolo Scaroni uno dei più importanti: la richiesta dell’Autorità per l’energia di rivedere i tetti antitrust alle quote di mercato. Secondo Scaroni, amministratore delegato di Eni, l’Italia è il mercato dell’unione europea con più operatori nel settore gas ma con una capacità di importazione tra le più basse. Inoltre, ha dichiarato come le quote di mercato non siano “uno yo yo, se l'Eni deve scendere in Italia deve aumentare altrove e non è che si torni indietro facilmente”: di conseguenza, se l’Eni dovesse diminuire le proprie quote in Italia dovrebbe aumentarle altrove. Per la questione prezzi, i prezzi di Eni secondo Scaroni rimangono in linea con quelli dell’Unione europea.

Il prolungamento dei tetti anitrust appare a Paolo Scaroni come una misura oltre che anacronistica anche punitiva: “Devono decidere se vogliono l'Eni oppure no”, ha sostenuto, “avere in casa il più grande operatore del gas europeo,
è un bene, non è un male. Non ho capito perché dobbiamo togliere le tende”. Il paragone va immediatamente a Francia, Germania e Polonia che non presentano alcun tetto antitrust pur avendo degli operatori del settore dominanti, che detengono una quota superiore a quella che detiene Eni in Italia. Mentre la società di Paolo Scaroni detiene il 64% delle quote di mercato, in Francia l’operatore storico detiene l’89% mentre in Germania l’84%.

venerdì 3 aprile 2009

Eni: Il futuro del pianeta, gli scenari dell’energia

Si apre oggi a Torino “Il futuro del pianeta, gli scenari dell’energia”, un progetto sviluppato da Eni in collaborazione con Legambiente. Il progetto prevede un ciclio di conferenze sui temi legati all’energia: dagli impatti sul clima all'inquinamento, dalla disponibilità delle fonti, alle questioni economiche e geopolitiche.
Eni e Legambiente hanno realizzato congiuntamente questo progetto basandosi sulla convinzione comune che lo sviluppo tecnologico costituisca la base per lo sviluppo di un sistema energetico globale, basato su fonti pulite, economiche e non esauribili.

Paolo Scaroni segna così una nuova tappa della sua campagna per le energie rinnovabili e per lo sviluppo sostenibile. Quale amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni ha infatti realizzato la campagna Eni 30percento, per sensibilizzare i consumatori nel risparmio sia energetico sia economico, oltre a sostenere la fondazione Feem, intitolata a Enrico Mattei per le ricerca nello sviluppo sostenibile.

giovedì 2 aprile 2009

Scaroni: entro oggi presenteremo l’offerta per Nassirya

Sulla vicenda era calato il silenzio da qualche mese. Finalmente Paolo Scaroni, amministratore delegato, a margine di un’audizione al Senato, ha dichiarato che entro oggi consegnerà l’offerta per l’aggiudicazione dei diritti di sfruttamento del giacimento petrolifero di Nassirya. Il giacimento in questione, conteso da sole tre società (Eni, Nippon Oil e Repsol), è secondo Paolo Scaroni una fonte di greggio che potrà produrre fino a un milione di barili al giorno di greggio.
Scaroni ha specificato che una volta consegnata, l’offerta per il giacimento di Nassirya andrà discussa e solo in un secondo momento verrà effettuata la gara per la sua assegnazione. Il procedimento si concluderà in una ventina di giorni secondo l’ad di Eni. Paolo Scaroni aveva dichiarato circa un mese fa che Eni potrebbe facilmente aggiudicarsi il giacimento visto che ha già effettuato studi geologici e ipotesi di sfruttamento insieme alle autorità Irachene.
Eni presenterà l’offerta da sola, ha specificato inoltre Paolo Scaroni, anche se ''anche se e' prevista la possibilità successivamente di associarsi”

Scaroni: nessuno sa come uscire dalla crisi

Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni, è intervenuto due giorni fa al Politecnico di Milano,in occasione di un dibattito sulla meritocrazia e sulle recenti evoluzioni della crisi economica. A margine dell’incontro, Paolo Scaroni si è dichiarato ancora ottimista nei confronti della capacità dell’Italia di uscire dalla crisi: “Mi sembra che nelle ultime settimane, ma lo dico sommessamente, fra tante cattive notizie ogni tanto ce ne sia qualcuna non così cattiva. Mantengo un sano ottimismo”. Ha però anche sottolineato che "nessuno ha una vaga idea di come uscire dalla crisi. Tutti lo sperano, ma nessuno sa come".

mercoledì 1 aprile 2009

Scaroni: interesse per la raffineria di Livorno

Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, ha affermato che non esiste alcuna ragione per smantellare la raffineria di Livorno, poiché rappresenta un bene con un valore che potrebbe interessare nuovi investitori. Paolo Scaroni ha sostenuto che nei prossimi mesi probabilmente verrà conclusa l’operazione, visto
che ci sono già state, manifestazioni di interesse per lo stabilimento. Scaroni ha dichiarato infatti che l’Eni ha dato “incarico a una banca di affari di valutare se ci sono compratori interessati alla raffineria di Livorno. Ci sono state manifestazioni di interesse, vedremo se diventeranno poi offerte".

martedì 31 marzo 2009

Scaroni: con Galp è una questione ancora aperta

A conclusione dell’Eunomiamaster, Paolo Scaroni ha risposto alle domande dei giornalisti in merito alla questione Galp. Per Scaroni, l’Eni in merito a Galp – di cui detiene il 33,34%- può avere come obiettivo solo quello di realizzare una società integrata, anche se è un obiettivo che non rientra negli obiettivi a breve termine della società italiana.

Mentre la scorsa settimana, un altro socio ha dichiarato che Eni era intenzionata ad acquisire il controllo di Galp, oppure ne sarebbe uscita, Paolo Scaroni ha dichiarato:''Il nostro disegno per Galp è a lungo termine e non abbiamo nessuna fretta di fare alcunché”. “L'investimento in Galp - ha proseguito Scaroni - è stato un grande successo, abbiamo moltiplicato il nostro investimento sia in termini di valore patrimoniale che in termini di dividendi, quindi non abbiamo nessuna fretta''. Certo è che, come ha ammesso Paolo Scaroni, l’obiettivo di Eni, seppur di lungo termine, è quello di non avere partecipazioni diffuse e sparpagliate.

lunedì 30 marzo 2009

Scaroni: a Vienna un nuovo modello per il greggio

Durante il convegno Opec che si è tenuto qualche giorno fa a Vienna, Paolo Scaroni in qualità di amministratore delegato di Eni, ha presentato un possibile modello per affrontare il problema dell’altalena del greggio.

L’idea di Eni, nelle parole di Paolo Scaroni, è che il mercato debba pagare un costo extra in modo da garantire investimenti costanti verso lo sviluppo petrolifero creando sufficiente capacità produttiva di scorta. Un’idea che Paolo Scaroni aveva già espresso qualche mese fa, sostenendo che fosse necessario un accordo di ampio respiro per mantenere i prezzi del greggio stabili, in modo che i consumatori fossero soddisfatti e i produttori potessero continuare gli investimenti.

venerdì 27 marzo 2009

Scaroni conclude il master Eunomia

Si conclude la quarta edizione di Eunomiamaster, il Master di Alta Formazione Politico Istituzionale. L’appuntamento vede tra gli altri interventi quello di Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni che discuterà con Ranci,
professore di politica economica dell’università Cattolica di Milano, del binomio emergenza-sostenibilità, per illustrare il quadro del mercato energetico italiano e le prospettive future.

mercoledì 25 marzo 2009

Scaroni. l’Eni è pronta per il consorzio europeo

L’Amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni è stato impegnato in un incontro a Mosca con il vicepremier russo, Secin. L’argomento di discussione è stata la possibilità di realizzare a livello europeo un consorzio a tutela dell’efficienza della rete di gasdotti dell’Ucraina.
L’ipotesi era stata già avanzata a metà gennaio, in piena crisi gas, quando Paolo Scaroni si era offerto quale promotore di un consorzio europeo che garantisse la fornitura di gas.

martedì 24 marzo 2009

Scaroni firma per contrastare il riscaldamento globale

La Eurelectric, ovvero la federazione europea delle società elettriche, la scorsa settimana ha organizzato un incontro, invitando 40 amministratori delegati delle principali società elettriche europee, tra cui Paolo Scaroni.

I responsabili delle industrie energetiche, tra cui appunto Scaroni quale amministratore delegato di Eni, si sono incontrati per firmare una dichiarazione di impegno per mettere in atto le attività necessarie a contrastare il riscaldamento globale, migliorare il funzionamento dei mercati dell’elettricità e per incentivare l’uso dell’elettricità come una delle soluzioni al cambiamento climatico.

In Italia Paolo Scaroni ha realizzato già la campagna 30percento proprio per migliorare l’uso efficiente dell’elettricità, favorendo da un lato il risparmio economico e dall’altro lo sviluppo sostenibile.

lunedì 23 marzo 2009

Eni: chiusura in Borsa ancora positiva

Nonostante il momento delicato che la società sta vivendo per le ordinanze della Commissione Ue, il titolo Eni è salito venerdì scorso dell’1,85% a quota 13,76, grazie al prezzo del petrolio che si è portato sopra i 50 dollari per la prima volta negli ultimi tre mesi.
La stessa Borsa di Milano ha chiuso la settimana scorsa in modo positivo confermandosi, per la quarta seduta consecutiva, la miglior piazza dell’Europa.

L’Italia difende ENI

Qualche giorno fa, la commissione UE contro la concorrenza aveva ufficializzato di aver avviato la procedura di infrazione all'Eni, inviando al colosso energetico la comunicazione degli addebiti per l'ipotesi di abuso di posizione dominante. La commissione, già nelle fasi istruttorie aveva sollecita l'Eni di Paolo Scaroni a cedere la proprietà delle società dei gasdotti Tag e Tenp.

Per il nostro governo, stando alle parole del premier Berlusconi, la questione dei gasdotti è una questione di sicurezza nazionale per gli approvvigionamenti energetici, quindi non deve competere alla direzione sulla concorrenza.

La procedura avviata dalla Commissione prevede che Paolo Scaroni, quale amministratore delegato di Eni, entro due mesi prepari le controdeduzioni da presentare davanti ad un consigliere “parte terza” che ascolterà sia Scaroni sia le ragioni dell’antitrust UE.

venerdì 20 marzo 2009

Scaroni aprirà l’OMC

Paolo Scaroni presiderà la sessione plenaria di apertura dell’OMC, ovvero l’Offshore Mediterraneam Conference and Exhibition, che si terrà a Ravenna dal 25 al 27 marzo.
Al centro della conferenza i rapporti tra i Paesi produttori di petrolio e gas e quelli consumatori del mediterraneo

Scaroni: ottimo l’accordo col pakistan

È stato annunciato da pochi giorni. Paolo Scaroni ha firmato un protocollo di intesa con il governo Pakistano, che consentirà all’Eni di produrre 120mila barili al giorno in 5 anni. L’Eni sembra intenzionato ad un investimento pari a 140 milioni di dollari nell’anno in Pakistan, e sarà il partner privilegiato delle aziende pakistane.

Eni è presente in Pakistan dal 2000, ed è il primo operatore internazionale del paese. “L'attività procede molto bene. Abbiamo una quarantina di espatriati italiani con le loro famiglie, che vivono a Karachi senza problemi. Abbiamo progressivamente allargato la nostra sfera d'azione all'esplorazione offshore. Nessuno ha mai cercato idrocarburi nell'offshore del Pakistan, ma noi lo consideriamo molto promettente e nel 2010 faremo il primo pozzo". È quanto ha dichiarato Scaroni, amministratore delegato di Eni.

giovedì 19 marzo 2009

La commissione europea ha inviato a Eni una comunicazione degli addebiti

Eni ha reso noto in un comunicato ufficiale di aver ricevuto una comunicazione degli addebiti dalla commissione europea, per la presunta violazione della concorrenza nella gestione dei gasdotti Tag, Tenp e Transitgas.
L’Eni di Paolo Scaroni ha fatto sapere che la commissione "qualora al termine del procedimento risultassero confermate le violazioni contestate, intende imporre rimedi strutturali, consistenti nella cessione di tutte le quote detenute da Eni nelle società proprietarie dei sistemi TENP e Transitgas e nelle società che gestiscono i diritti sulla capacità dei sistemi TENP, Transitgas e TAG, oltre che una sanzione pecuniaria".
Secondo Eni, tali sanzioni sarebbero contrarie alla disciplina del settore che prevede solo una separazione gestionale delle reti, metterebbe il nostro Paese insieme a tutta l’unione Europea in situazioni di deterioramento della sicurezza degli approvvigionamenti. Una dichiarazione che ricalca ciò che Paolo Scaroni aveva già affermato in una lettera a fine gennaio, quando si è iniziato a discutere del problema Tag, in cui lo stesso Scaroni chiedeva al governo un intervento nelle sedi opportune a difesa di un "asset strategico per l'Italia e l'Europa".

mercoledì 18 marzo 2009

Scaroni: primo pozzo offshore in Pakistan

Paolo Scaroni ha dichiarato di aver in programma la realizzazione del primo pozzo offshore in Pakistan, un progetto previsto per il 2010:"Abbiamo cominciato le prime attività di prospezione - ha detto Scaroni - e contiamo di realizzare il primo pozzo offshore nel 2010'", ha così commentato Scaroni, amministratore delegato di Eni dopo la firma dell’accordo per lo sviluppo di attività petrolifera in Pakistan.

Assegnati l’Eni Award

L’Eni di Paolo Scaroni ha annunciato i vincitori dell’Eni Award, che in questa sono stati assegnati come riconoscimenti in Nuove Frontiere degli Idrocarburi, Energie Rinnovabili e Non Convenzionali, Protezione dell'Ambiente, Debutto nella Ricerca.
I premi rappresentano un riconoscimento concerto di ciò che Paolo Scaroni, in qualità di amministratore delegato Eni, continua a fare per promuovere la ricerca e l'innovazione tecnologica nel campo dell'energia sostenibile.

martedì 17 marzo 2009

Scaroni: l’Eni sarà il partner ufficiale del festival del cinema Africano, d'Asia e America Latina

Giunto alla diciannovesima edizione, si svolgerà dal 23 al 29 marzo il Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latina con l’Eni di Paolo Scaroni
quale partner principale. La manifestazione costituisce l’unico festival in Italia interamente dedicato alla conoscenza della cinematografia e delle culture dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. Il programma del festival prevede due sezioni di competizione, quella dedicata ai lungometraggi e ai documentari dei tre continenti e quella dedicata solo all’Africa (film, cortometraggi e documentari). L’Eni di Scaroni premierà i vincitori sia del concorso riservato a tutti i continenti sia di quello dedicato ai cortometraggi africani.
Per Paolo Scaroni è un’altra importante occasione per confermare l’impegno di Eni a sostegno della cultura, il sociale e l’arte, così come già fa
con la campagna eni30percento o con la fondazione dedicata a Enrico Mattei.

lunedì 16 marzo 2009

Eni: ottimo inizio in Borsa

I titoli Oil viaggiano bene in tutte le Borse europee: un risultato inaspettato, anche per Eni, soprattutto a fronte della decisione dell’Opec di non tagliare la produzione di petrolio.
L’OPEC contro ogni aspettativa ha deciso di lasciare inalterato l’attuale produzione complessivi. E mentre il petrolio in borsa viaggia al ribasso sui 44 dollari, a Piazza Affari l’Eni di Paolo Scaroni guadagna 3,04% più di 14 euro per azione.

Eni sarebbe un ottimo acquisto in Borsa

La Jp Morgan consiglia di rimettere Eni tra le proprie azioni. Secondo la banca d’affari, Paolo Scaroni potrebbe anche decidere di non tagliare il dividendo aumentando l'indebitamento. La decisione da prendere sul dividendo si è posta davanti a Scaroni, amministratore delegato di Eni, quando Gazprom ha chiesto il posticipo sull’esercizio dell’opzione di acquisto del 20% di Gazproneft detenuto da Eni, che avrebbe fruttato quasi 4 miliardi di euro.

venerdì 13 marzo 2009

Scaroni assolto nel processo di Porto Tolle

La corte di appello di Venezia ha assolto Paolo Scaroni, ex amministratore delegato di Enel dall’accusa di danneggiamento aggravato, getto pericoloso di cose e peggioramento vietato delle emissioni della Centrale di Porto Tolle. L’assoluzione di Paolo Scaroni, attuale amministratore delegato di Eni, è arrivata con formula piena, facendo decadere la condanna per i danni all’ambiente, che era stata emessa in primo grado due anni fa.

mercoledì 11 marzo 2009

Scaroni: favorevole al nucleare

Dopo la firma del protocollo intergovernativo tra Italia e Francia, si è riaperto il dibattito sul nucleare nel nostro Paese. Nonostante un referendum di quasi 30 anni fa abbia stabilito che gli Italiani non desiderano il nucleare, il protocollo stabilisce ora la costruzione di nucleari di terza generazioni in Italia per produrre il 25% dell’energia elettric. Mentre Legambiente si schiera contro, Paolo Scaroni amministratore delegato di Eni, ha recentemente espresso il suo parere favorevole durante il Convegno dei giovani di Confindustria, sostenendo che il nucleare è un’energia pulita, sicura e rinnovabile.

Le previsioni di Scaroni si rivelano corrette

Finalmente il crollo del prezzo del greggio si sta ripercuotendo anche sul costo della benzina.
Si sta registrando infatti un meno 20% per la benzina, e un meno 30% per il gasolio. Solo un anno fa il pieno di benzina toccava i 73 euro, oggi è sceso a 57. Il risparmio annuo per una famiglia con due automobili è di quasi 600 euro. Si rivela così corretta l’ipotesi di Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, secondo cui nel 2009 la caduta dei prezzi del greggio avrebbe condotto ad un risparmio di 2 miliardi di euro per le famiglie italiane.

Eni: +2 % in Borsa

Nonostante la partenza settimanale incerta per tutte le Borse, europee e non, il petrolio torna a salire e a stabilizzarsi sui 48 dollari al barile grazie anche alle aspettative di un nuovo taglio della produzione annunciato dall’Opec. E grazie alla risalita del greggio, a Piazza Affari salgono anche l’Eni con un 2% e la controllata Saipem che guadagna il 3,2%. Le azioni in rialzo delle compagnie petrolifere limitano così il crollo dell'indice principale di Milano, di cui l’Eni di cui Paolo Scaroni è amministratore delegato, rappresenta quasi un quinto del valore.

martedì 10 marzo 2009

Eni: esercita diritto di prelazione su Union Fenosa Gas?

Il 17 febbraio Paolo Scaroni aveva dichiarato di essere pronto ad azioni legali contro l’antitrust spagnolo, e contro la decisione di permettere che Gas Natural e Union Fenosa - in fase allora di fusione - detenessero il 50% della joint venture Union Fenosa Gas.
È di stamani la notizia secondo cui la spagnola Gas Natural emetterà nuove azioni sul mercato per finanziare proprio l’acquisizione della utility Union Fenosa.
Paolo Scaroni, quale amministratore delegato di Eni e quindi detentore del 50% delle quote della jv, aveva dichiarato di volere esercitare il diritto di prelazione sulle quote restanti.

lunedì 9 marzo 2009

Eni: chiusura nera in Borsa

Eni ha chiuso molto male in Borsa la prima settimana di marzo. Dopo il meno 7% di giovedì scorso,l’ultimo giorno della settimana ha visto Eni ancora in forte calo, penalizzata dai timori di Wall Street che Paolo Scaroni possa tagliare il dividendo nel 2009, a causa di mancati incassi o esborsi imprevisti
legati agli affari Distrigaz, Gazpromneft e Galp. Il titolo di Scaroni ha infatti chiuso venerdì scorso con un meno 5,75%.

Eni: progetti rallentati in Alaska

A fronte del contesto economico e del crollo dei prezzi del petrolio, l’Eni di Paolo Scaroni sembra intenzionata a rallentare i progetti estrattivi in Alaska. Nell’autunno 2008, l’Eni aveva annunciato la produzione di petrolio a Nikaitchuq alla fine del 2009. Non sembra però che Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, abbia previsto un taglio degli investimenti, visto che nel piano 2009-2012 ha elencato il Nord come un settore chiave per Eni, e in particolare aveva evidenziato come avesse previsto che Nikaitchuq entrasse in funzione per il 1010 con un massimo di 26 mila barili di petrolio al giorno.

venerdì 6 marzo 2009

Eni è l’azienda che ha creato il maggior valore nel 2008

Sono stati assegnati ieri i “Milano finanza company award” che come ogni anno vanno ai leaders e alle società che hanno creato maggiore valore o che si sono distinti nella comunicazione. Nella serata, cui ha partecipato il gotha della finanza, alla presenza di Paolo Scaroni amministratore delegato è stata premiata anche Eni, quale azienda che ha creato il maggiore valore avendo chiuso l'anno con un utile netto superiore ai 10 miliardi di euro.

giovedì 5 marzo 2009

Scaroni: partecipa al ''ManiFutura''

Dal 17 al 21 marzo i maggiori esponenti dell’imprenditoria italiana, dall’economia alla politica, del mondo scientifico e delle amministrazioni locali e sindacali si incontreranno a Pisa per il Festival ''ManiFutura'' patrocinato dalla Regione Toscana, dal Comune e dalla Provincia di Pisa. Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, sarà tra i top manager che parteciperanno al Festival sui temi dell'impresa, della ricerca e dell'innovazione promosso dall'associazione NENS (Nuova Economia Nuova Societa'), fondata da Pier Luigi Bersani e Vincenzo Visco.

lunedì 2 marzo 2009

Scaroni: l’Italia uscirà prima e meglio dalla crisi

L’amministratore delegato di Eni non ha perso l’occasione domenica pomeriggio, durante la trasmissione “Domenica Insieme”, di ribadire la sua fiducia e il suo ottimismo nella capacità italiana di uscire dalla crisi. Pur riconoscendo la gravità della crisi, secondo Paolo Scaroni ''L'Italia supererà la crisi in tempi relativamente brevi''. La crisi ha sicuramente un’ampiezza una profondità tali da avere una durata inusitata ma secondo Scaroni il nostro paese la sta affrontando in modo migliore rispetto agli altri. Una nota positiva almeno per quest’anno sarà il risparmio che ciascuna famiglia riuscirà a mettere da parte grazie alla discesa precipitosa del prezzo del petrolio che secondo Scaroni “porterà nelle tasche delle famiglie italiane un beneficio tra i 1.200 e i 1.500 euro”.

Infine, Scaroni ha dato due consigli agli italiani, per questo periodo di crisi: da una parte il risparmio energetico, dall’altra la fiducia nel proprio Paese. In questo caso Scaroni ha dichiarato che "Il nostro è un grande Paese che affronterà la crisi molto meglio degli altri, ne usciremo più forti di prima". Nell’altro, è ormai nota la campagna Eni 30percento dedicata al risparmio energetico e alla protezione dell’ambiente.

Scaroni: Eni potrà essere la prima compagnia petrolifera in Iraq

Paolo Scaroni ha dichiarato che l’Eni sarà la prima compagnia petrolifera ha sbarcare in Iraq. L’ottimismo è quello di aprire un nuovo fronte nelle esplorazioni e nelle estrazioni, in un paese che secondo le parole di Scaroni costituisce un paese ricchissimo di risorse petrolifere, ma che per molti anni è uscito di scena dal mondo del petrolio. L’amministratore delegato di Eni ha fatto così riferimento alla possibilità di acquisire il giacimento di Nassirya, per cui concorre insieme a Repsol e Nippon Oil. Quello di Nassirya è infatti un giacimento già conosciuto da Eni visto che vi ha già condotto in passato degli studi geologici oltre che delle ipotesi di sfruttamento in collaborazione anche con personale iracheno. Secondo Scaroni il giacimento potrà produrre in futuro fino a un milione di barili al giorno.
Il ministro Scajola, in partenza per Baghdad ha dichiarato ieri in giornata che firmerà un accordo che permetterà di avere nel nostro paese un’alta percentuale del petrolio estratto in Iraq. Una dichiarazione che sembra confermare l’ottimismo di Paolo Scaroni sull’assegnazione del giacimento di Nassirya.

venerdì 27 febbraio 2009

Scaroni: entro fine anno rimarrà solo il cane a sei zampe

Fino a pochi giorni fa sembrava un’ipotesi, ora è certezza. Paolo Scaroni vuole eliminare entro fine anno l’insegna Agip dalle pompe di benzina.
La scelta è dettata da motivazioni di tipo comunicativo: Paolo Scaroni ritiene infatti necessario una linea coerente della propria società,
così come viene mantenuta dai suoi maggiori competitor. Sparirà quindi l’insegna Agip, e rimarrà solo il cane a sei zampe, ideato da Luigi Broggini.

giovedì 26 febbraio 2009

ENI: bando di concorso per il Medea

Anche per il 2009, Eni bandisce un concorso per 50 posti per il Master in Management ed Economia dell’Energia e dell’Ambiente (MEDEA), organizzato e gestito dalla Scuola Enrico Mattei. Si tratta di una delle tante iniziative che Eni dedica alla società e ai giovani.

Paolo Scaroni, quale amministratore delegato del colosso a sei zampe, è sin dall’inizio del suo mandato da 4 anni impegnato nel seguire e promuovere campagne di sviluppo, che vanno dal 30percento per una cultura del risparmio e del rispetto dell’ambiente, alle mostre del Mantegna fino agli investimenti nella scuola Mattei o nella fondazione Feem dedita alla ricerca nello sviluppo sostenibile.

mercoledì 25 febbraio 2009

Scaroni presente al vertice italo-francese

Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, è stato ieri impegnato in un incontro al vertice insieme ad altri big dell’economia durante il IV Foro di dialogo italo-francese organizzato dall'Ispi, in occasione del vertice bilaterale tra il nostro premier e il presidente francese Sarkozy. Tema principale è stato il perseguimento del piano europeo per gli obiettivi di Kyoto.

martedì 24 febbraio 2009

Eni: si è appena concluso il Trofeo neve 2009

Si è appena concluso il Trofeo Neve 2009 organizzato da Paolo Scaroni in qualità di amministratore delegato di Eni.Il trofeo è rivolto alle diverse realtà aziendali del gruppo e rappresenta ormai da più di 20 anni un appuntamento dedicato alla competizione sportiva e all’integrazione tra colleghi che lavorano in differenti aree organizzative nonché geografiche.

Anche in questo caso, si tratta di un’occasione legata allo sviluppo sostenibile. Come per le edizioni passate la quota di ogni iscrizione è stata raddoppiata da Eni e verrà poi devoluta dalla società di Paolo Scaroni a favore di un progetto benefico.

Il trofeo neve si colloca nella strategia di Paolo Scaroni di impegno per lo sviluppo sociale e per la sostenibilità. Nel primo caso, Scaroni dall’inizio della sua nomina, promuove eventi culturali e di aggregazione sia in Italia sia nei Paesi in cui collabora a vario titolo. Lo sviluppo per Scaroni invece si muove attraverso molteplici aspetti: dalla campagna 30percento per sensibilizzare i consumatori al risparmio e all’efficienza energetica, dal finanziamento di progetti sperimentali al MIT, fino alla fondazione italiana FEEM dedicata a Mattei per la ricerca e lo sviluppo sostenibile.

Scaroni: meglio tenere solo il cane a sei zampe

Il marchio Agip cui siamo soliti identificare i distributori di benzina della rete Eni potrebbero presto scomparire. È quanto ha dichiarato Paolo Scaroni, sottolineando come sia preferibile mandare avanti il cane a 6 zampe piuttosto che mantenere una duplicità di brand. Paolo Scaroni individua nella dicotomia tra Agip e Eni una forma di inefficienza del colosso energetico italiano.
Secondo Scaroni, infatti, tutte le compagnie petrolifere distribuite nel mondo hanno un unico marchio identificativo, sia per l’azienda sia per le pompe di benzina.

lunedì 23 febbraio 2009

Scaroni. sono rientrato in Italia grazie a Berlusconi

Ripercorrendo i momenti salienti della sua carriera, Paolo Scaroni, durante una trasmissione di Sky Tg 24 “Zona Severgnini” ha ricordato come sia stato merito dell’attuale premier Berlusconi il suo rientro in Italia.
Durante la sua esperienza a Londra, quale amministratore delegato di Pilkington Scaroni incontrò tre volte Berlusconi all’ambasciata di Londra, il quale gli propose di tornare in Italia per ricoprire il ruolo di AD e di Direttore Generale di Enel. Restando in ambito politico, Paolo Scaroni ha poi riconosciuto ai ministri Scajola e Tremonti competenza nei temi energetici. Paolo scaroni ha invece condiviso con il pubblico una dei suoi desiderata: "se potessi scegliere da grande farei il ceo della Exxon. Ma credo che non potrò farlo per un patto di non concorrenza".

Scaroni: irripetibile l’utile del 2008

Durante “Zona Severgnini”, intervistato da Beppe Severgnini, Paolo Scaroni ha dichiarato che i risultati economici del 2008 sono dovuti ai prezzi da record del greggio, e che quindi saranno difficilmente ripetibili.
Paolo Scaroni ha spiegato che rispetto al 2008, i prossimi anni saranno sicuramente diversi, anche se la società deve comunque realizzare utili importanti per continuare a investire in tutto il mondo, visto che sono previsti degli investimenti quadriennali pari a 50mld. L’Eni è la sesta società italiana nel mondo, ma secondo Paolo Scaroni è “a una incollatura dal quinto:ma ho fiducia che prima o poi riusciremo a raggiungerli".
Secondo Scaroni, i prezzi elevati del greggio nel 2008, pur avendo portato a utili da record, sono stati un episodio controproducente e una delle numerose cause della crisi che stiamo attraversando. Allo stesso modo, l’amministratore delegato di Eni ritiene che gli attuali prezzi bassi saranno uno degli ingredienti necessari per la ripresa.

giovedì 19 febbraio 2009

Scaroni: promoter per Van Dyck

Verrà inaugurata domani la mostra sponsorizzata da Eni: “Da Van Dyck a Bellotto. Magnificenza alla Corte dei Savoia”. Paolo Scaroni, quale amministratore delegato di Eni, sarà infatti promoter principale della mostra che si terrà a Bruxelles, dal 20 Febbraio al 24 maggio. La mostra sponsorizzata da Eni, intendendo mettere in luce i legami fra la Fiandra e il Piemonte, riunirà opere di maestri fiamminghi e italiani provenienti dalle collezioni della Galleria Sabauda, di Palazzo Madama e da Palazzo Reale. Paolo Scaroni si fa così ancora una volta promotore della cultura e dell’arte, così come aveva già fatto con la mostra del Mantegna. Già da qualche anno Paolo Scaroni si è impegnato in attività di sviluppo sociale, che si rifanno al modello di cooperazione matteiana attraverso progetti di interesse socioculturale non solo all’estero nei Paesi in cui Eni ha interessi specifici ma anche in Italia: un esempio è la campagna Eni 30percento volta a diffondere 24 semplici consigli per risparmiare e per difendere l’ambiente.

Eni: a marzo sarà assegnato il contratto per il giacimento di Nassiriya

Fra un mese sarà reso noto se l’Eni di Paolo Scaroni si sarà aggiudicata il contratto relativo al giacimento petrolifero iracheno. Il governo di Baghdad esaminerà le offerte presentate dalle compagnie nei prossimi giorni decidendo poi a chi assegnare la commessa. Paolo Scaroni, in qualità di amministratore delegato di Eni, è uno di tre operatori in gara insieme alla Nippon Oil e alla Repsol.
Secondo quanto dichiarato dal ministero del petrolio il giacimento di Nassiriya avrebbe riserve per quasi 4 miliardi e mezzo di barili, con un potenziale di produzione pari a circa di 300.000 barili al giorno di greggio.
Secondo Paolo Scaroni invece i barili potrebbero essere molti di più fino a 1 milione al giorno. L’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, si era già dichiarato fiducioso in merito all’assegnazione del giacimento in questione, soprattutto perché come aveva dichiarato è un giacimento che Eni conosce molto bene in cui ha svolto studi geologici e ipotesi di sfruttamento anche in collaborazione con personale iracheno.

mercoledì 18 febbraio 2009

Scaroni si fa promotore della Fondazione Musei Civici di Venezia

Prosegue anche per questo anno la strategia di Paolo Scaroni di collegare l’immagine di Eni con la vita culturale dei territori in cui opera, attraverso la promozione e il sostegno di attività specifiche.
Paolo Scaroni amministratore delegato di Eni è, infatti, impegnato su più fronti: dalla campagna 30percento rivolta a sensibilizzare i cittadini nei confronti del risparmio energetico, passando per la Feem, la Fondazione intitolata a Enrico Mattei per la ricerca e lo sviluppo sostenibile, nonché per i programmi di sviluppo cooperativo nei paesi strategicamente rilevanti per Eni.
In Italia, nel 2009, Paolo Scaroni sarà sponsor principale di tutte le attività museali della Fondazione Musei Civici di Venezia, che raccoglie 11 sedi, più di 200.000 opere d’arte nelle collezioni e 2.000.000 di reperti naturalistici, oltre a 4 biblioteche specialistiche.

Refining&Marketing: rafforzamento sistema di raffinazione e consolidamento leadership italiana

Paolo Scaroni durante la presentazione della chiusura conti 2008 ha dichiarato che, nel settore Refining & Marketing, Eni punterà al rafforzamento selettivo del sistema di raffinazione, al miglioramento qualitativo degli standard delle attività commerciali e all’incremento dell’efficienza operativa, in modo da tendere stando alle parole di Scaroni al conseguimento nel 2012 di un aumento dell’Ebit di 400milioni di euro.
Se nella raffinazione Paolo Scaroni intende incrementare il grado di complessità degli impianti e le rese nei distillati medi, valorizzando le tecnologie proprietarie, l’obiettivo delle attività di marketing sarà il consolidamento della leadership nel mercato italiano, incrementando la quota di mercato fino al 32 % a fine quadriennio, anche attraverso i programmi di fidelizzazione e di ampliamento dell'offerta dei prodotti non oil.

martedì 17 febbraio 2009

Un timido rialzo in borsa per Eni

Grazie alla presentazione da parte di Paolo Scaroni del piano strategico 2009-2012 e alla successiva dichiarazione che il dividendo resterà stabile, gli investitori hanno avuto una buona reazione in Borsa con Eni, il cui titolo è stato premiato (+2,44%) durante la giornata negativa di venerdì scorso per Piazza Affari.

Scaroni: pronto ad azioni legali contro l’antitrust spagnolo

Paolo Scaroni ha dichiarato di essere pronto a intraprendere un’azione legale contro la decisione dell’Antitrust spagnolo di permettere che Gas Natural e Union Fenosa Gas, in via di fusione, detengano il 50% della Union Fenosa Gas. L’Eni di Paolo Scaroni ne detiene già il 50% e rivendica il diritto di prelazione sull’altro 50% detenuto da Union Fenosa.

Scaroni. Il tema Snam Rete Gas è ormai concluso

Paolo Scaroni ha dichiarato che l’affaire Eni- Snam Rete Gas è ormai superato. L’amministratore delegato ha sottolineato che questo governo e il precedente sono più concentrati sulla sicurezza degli approvvigionamenti piuttosto che sulla separazione della rete. La cessione delle due aziende a Snam rete gas secondo Paolo Scaroni consentirà di sviluppare sinergie e di far fiorire il valore dei beni derivanti da business regolati e non per i propri azionisti.

lunedì 16 febbraio 2009

Scaroni: continueremo la politica di acquisizione

Paolo Scaroni ha dichiarato che Eni continuerà nella politica di acquisizione di asset molto selettive, dove potrà intravedere sinergie reali. Scaroni ha anche sottolineato che i target che possono essere interessanti per la sua società sono limitati e molto piccoli. L’amministratore delegato di Eni ha anche chiarito che finché non si concluderà la situazione Gazpromneft non vi sarà alcuna strategia di acquisizione: "Se Gazprom non dovesse esercitare l'opzione, - ha dichiarato Scaroni, ricordando l’opzione sul 20% della società, che scade ad aprile -ma ricordo che loro ogni volta che ci siamo parlati, anche circa 20 giorni fa, hanno detto che la eserciteranno, il giorno dopo Eni sarebbe una societa' diversa. Dovremmo dunque rivedere il nostro piano"

Scaroni: strategia di crescita confermata nonostante la crisi

Paolo Scaroni, quale amministratore delegato di Eni, conferma la propria strategia di crescita nella produzione di idrocarburi, una strategia che da qualche mese a questa parte viene data per scontata nonostante crisi e incertezza. La strategia di crescita presentata da Paolo Scaroni alla comunità finanziaria a Londra si basa sui progetti di sviluppo delle linee interne.
Eni prevede che nel 2012 la produzione degli idrocarburi possa superare i 2 milioni di barili di petrolio al giorno, ipotizzando un costo al barile di 55 dollari al barile.

venerdì 13 febbraio 2009

Eni: utile netto adjusted del 2008 a +7,7%

Si chiude positivamente l’anno per Eni con un utile adjusted del +7,7% pari a 10,20 miliardi di euro. Verrà così proposta a tutti gli azionisti della società di Paolo Scaroni una cedola pari a 1,30 euro. Mentre è calato l’utile reported ovvero quello che non tiene conto di situazioni straordinarie come cessioni o acquisizioni, il flusso di cassa ha avuto una crescita del + 40%. L’Eni di Paolo Scaroni chiude quindi il bilancio 2008 in positivo con l’aumento del 7,7% dell’utile adjusted, un utile che non tiene conto però del fondo destinato al sostegno della social card, alle perdite date da svalutazioni asset e da oneri ambientali.

Scaroni: Eni affronterà la crisi con ritorni al top di settore

Scaroni ha dichiarato che il 2008 si è chiuso come un anno eccellente per Eni sia dal punto di vista economico sia operativo. Commentando i dati di preconsuntivo dell’anno appena concluso, Scaroni ha dichiarato che, mentre nella divisione Energy&Power “siamo cresciuti più dei nostri peers”, nella Gas&Power con l'acquisizione di Distrigaz, Eni è riuscita a consolidare la leadership nel mercato del gas in Europa.
Secondo Paolo Scaroni, rispetto al futuro, Eni riuscirà ad affrontare la crisi e la recessione internazionale continuando a crescere e a garantire agli azionisti ritorni al top di settore.

giovedì 12 febbraio 2009

Scaroni per il risparmio con Caterpillar

Come nel 2008, Paolo Scaroni ha deciso di aderire all’iniziativa “M’illumino di meno” promossa da Caterpillar, la trasmissione radiofonica di Radio2. Proseguiranno fino al 13 febbraio le interviste agli esperti Eni interpellati sui temi legati all’efficienza energetica, durante le quali si è sottolineato l’impegno della società di Scaroni nei confronti della ricerca sul solare di ultima generazione, attraverso i progetti realizzati con importanti istituti di ricerca italiani e internazionali, come il MIT di Cambridge, Massachusetts.
Continua così l’impegno di Paolo Scaroni verso una cultura del risparmio e dell’efficienza energetica, iniziata qualche anno fa con la campagna 30percento, volta a diffondere 24 consigli, semplici e basati sul buon senso, per riuscire a risparmiare e a difendere l’ambiente.

mercoledì 11 febbraio 2009

Eni in Angola, il primo paese produttore di petrolio in Africa

L’Angola, nonostante sia uno dei Paesi più poveri al mondo (è al 160esimo posto, su 177) ricopre un ruolo fondamentale per le industrie del petrolio, essendo il primo paese produttore del contenente africano.
Anche l’Eni di Paolo Scaroni è tra le aziende italiane presenti sul territorio, con interessi che risalgono a 30 anni fa e con un’estrazione giornaliera pari a 135.000 barili. Nell’agosto 2008 Paolo Scaroni ha concordato con la Sonagol, l’azienda statale, un programma di sviluppo matteiano che prevede non solo possibilità di estrazione per Eni ma anche l’impegno nello sviluppo delle infrastrutture energetiche e nella produzione di biofuel, sfruttando le eccedenze di produzioni agricole non destinate all'uso alimentare.

Il programma di cooperazione che sta mettendo in atto Paolo Scaroni, a esempio di quanto fece Enrico Mattei, prevede infatti che l’Eni non intervenga in altri Paesi solo quale società estrattrice di petrolio ma che dia supporto a programmi di sviluppo culturale e sociale nei Paesi ospitanti. Lo ha fatto in Russia e in Congo, così come in Angola e in Sud America.
Il programma di Scaroni si riconosce sia negli interventi all’estero sia in quelli Italiani: a partire dalla mostra del Caravaggio passando per la sponsorizzazione del Los Angeles Film, Fashion and Art Fest, per arrivare alla campagna più importante di Eni degli ultimi anni, 30percento che offre una serie di consigli per risparmiare quotidianamente.

martedì 10 febbraio 2009

Scaroni scrisse una lettera sul Tag al premier italiano

Secondo fonti Reuters, Paolo Scaroni a fine gennaio avrebbe scritto personalmente una lettera al premier Berlusconi in merito al gasdotto Tag. Nella missiva l’amministratore delegato dell’Eni comunicava al presidente del consiglio che la commissione dell’Unione Europea pretendeva la dismissione completa del gasdotto Tag. Scaroni inoltre, chiedeva l’intervento diretto da parte del governo a fronte della considerazione che il Tag costituisce un asset strategico per l’Eni e per l’Italia.
La conclusione della lettera corrisponde ad una chiara posizione di Paolo Scaroni, che sottolinea di non poter aderire alle condizioni poste dalla Commissione europea. Secondo Scaroni infine, la separazione delle reti è “dannosa per la sicurezza degli approvvigionamenti e per la tenuta del sistema energetico europeo"

Il gasdotto Tag e l’Eni

Paolo Scaroni non sembra preoccupato per la questione del gasdotto Tag, anche perché nel caso dovesse arrivare una multa, ha dichiarato l’amministratore delegato di Eni, “c’è sempre la possibilità di un ricorso”.
Il gasdotto in questione trasporta 37 miliardi di metri cubi l’anno, a cui si aggiungono 3,2 miliardi di potenziamento che sono entrati in funzione nel 2008 ed altri 3,3 miliardi che saranno disponibili negli ultimi mesi di quest’anno.
I metri cubi di gas aggiuntivi saranno destinati a clienti diversi dall’Eni di Paolo Scaroni, secondo cui rinunciare al controllo del gasdotto potrebbe essere un errore visto che potrebbe finire sotto in mano a società poco sensibili agli interessi italiani.

lunedì 9 febbraio 2009

Scaroni: l’effetto yo-yo dei prezzi è controproducente

Secondo Paolo Scaroni, amministratore delegato Eni, il fatto che il prezzo del petrolio e di altre materie prime, necessarie per produrre e nutrire, sia lasciato libero di oscillare, raddoppiando o dimezzando il proprio valore nell’arco di pochi mesi, è un processo controproducente per l’economia.
Secondo Scaroni, infatti, i benefici per produttori e consumatori sono puramente transitori, poiché “l’incertezza penalizza tutti in modo costante”. Il rischio di avere prezzi bassi ancora per un po’ di tempo è quello di una frenata negli investimenti, che inevitabilmente condurrà ad un nuovo ciclo di prezzi alti.
Per Paolo Scaroni questo effetto yo-yo non è benefico né per i paesi produttori né per quelli consumatori, come l’Italia

Scaroni: il Tag non si tocca

Per Paolo Scaroni il gasdotto Tag ha un valore strategico e soprattutto di sicurezza nazionale, tanto che Eni non ha intenzione di cederlo.
Dopo che l’antitrust ha chiesto a Eni di vendere il gasdotto che conduce in Italia circa il 30% di gas necessario al Paese, Scaroni ha dichiarato di non essere preoccupato per la possibile multa poiché può essere un modo per evitare l'apertura di un meccanismo di indagine.

Scaroni si pronuncia su Livorno, Libia e i consiglieri

Durante il 4° Winter University 2009, Paolo Scaroni ha commentato la questione della raffineria di Livorno, una situazione che stava infiammando gli enti locali e il governo. Scaroni ha dichiarato con molta serenità che l’Eni sta valutando la possibilità di verificare la presenza di compratori per la raffineria.
Scaroni ha voluto invece astenersi dal commentare la lettera pubblicata sul Sole24ore ieri, inviata da tre consiglieri indipendenti di Eni in cui lamentavano l'ingerenza della politica nella gestione della società. Paolo Scaroni ha ulteriormente ribadito, in merito all’ingresso di fondi sovrani libici nel capitale di Eni, che non si occupa di chi acquista azioni di Eni di cui è amministratore delegato, ma si preoccuperà solo di coloro che chiedono di entrare nel cda della società.

Scaroni: la crisi rimane

Paolo Scaroni ha affermato che la crisi finanziaria che stiamo vivendo sembra non mordere l’Italia come gli altri Paesi, pur non essendoci segnali di schiarite.
Paolo Scaroni si è pronunciato anche in merito agli incentivi per il settore automobilistico, sostenendo che così come ha funzionato in altri momenti di crisi così può risultare utile anche in questo momento.

venerdì 6 febbraio 2009

Scaroni: bonus alle famiglie grazie al costo del petrolio

Paolo Scaroni, nonostante la crisi venga avvertita come in peggioramento, si dimostra ottimista, coerente con gli ultimi mesi dell’anno passato. Secondo Scaroni, amministratore delegato Eni infatti
il costo basso del barile porterà ad un risparmio netto per ciascuna famiglia che si aggira intorno ai 1300-1500 euro per ciascuna famiglia. Sicuramente una notizia positiva per consumatori, aziende e paesi: i prezzi bassi non solo del petrolio ma anche di altre risorse quali rame e acciaio costituiscono “un primo e concreto stimolo economico”. Le stesse industrie, secondo Paolo Scaroni, risparmieranno somme ingenti, grazie alla riduzione dei prezzi del gas pari a circa il 30% al netto delle tasse.

Scaroni al Winter University 2009

Si terrà oggi e domani la terza edizione del Winter University 2009 di Confindustria, sull’Isola di San Clemente.
Gli argomenti di questo anno verteranno intorno alla domanda Quali risorse di qui al 2020?, toccando gli aspetti più attuali della situazione mondiale: i cambiamenti climatici, la sicurezza energetica e la crisi dei mercati finanziari.
In questa prima giornata di confronto, è già intervenuto fra gli altri Paolo Scaroni che ha dichiarato come il prezzo del petrolio si assesterà, secondo le sue previsioni, intorno ai 40 dollari il barile per tutto l’anno in corso.
Un prezzo, ha aggiunto Paolo Scaroni, amministratore delegato Eni, che non intaccherà l’industria petrolifera, che può sopravvivere anche con prezzi molto più bassi.

giovedì 5 febbraio 2009

Eni in Borsa: ieri buona performance

Dopo un avvio incerto, ieri la Borsa di Milano ha chiuso in positivo complice anche la situazione di Wall Street che aveva beneficiato dell'annuncio della proroga da parte della Fed degli strumenti temporanei varati per garantire liquidità al mercato. In forte rialzo Saipem ed Eni di Paolo Scaroni a +1,96 con il petrolio in salita il giorno della pubblicazione degli stock USA e in attesa delle decisioni future dell’Opec.

Eni: vicino un possibile accordo sul Tag

È ancora in corso l’inchiesta della Unione Europea per stabilire se si è verificato un abuso di posizione dominante. Nel 2006 sono iniziate delle ispezioni lanciate proprio da Bruxelles nei confronti dei maggiori gruppi energetici europei. Un anno dopo, una volta avviate le indagini vere e proprie, anche l’Eni di Paolo Scaroni è entrata nel mirino.
Il sospetto riguardava la gestione di tre gasdotti, tra cui il Tag, per l’89% di proprietà proprio dell’Eni di Paolo Scaroni, che trasporta il metano russo passando per l’Ucraina, la Slovacchia e l’Austria. Ieri il ministro Ronchi ha dichiarato dopo un incontro a Bruxelles con Neelie Kroes di essere più ottimista sulle condizioni per arrivare a un accordo in merito al Tag.
Il Tag risulta essere però il gasdotto di più difficile gestione: Paolo Scaroni infatti ha infatti le mani legate di fronte alla richiesta di cessione avanzata da Bruxelles, poiché è proprio attraverso il Tag che passa il 30% del gas attualmente importato dall'Italia. Di conseguenza, deve essere affrontato non solo un problema di concorrenza ma anche di approvvigionamenti nazionali, una questione in cui Paolo Scaroni non può decidere da solo.

mercoledì 4 febbraio 2009

Scaroni rimane fiducioso

Paolo Scaroni, amministratore delegato Eni, rimane ancora tranquillo essendo convinto che le grandi compagnie del petrolio non risentano molto della crisi del credito.
Intanto il titolo di Eni sale dello 0,77% a quota 16,97 euro. Durante un confronto con Shukri Ghanem, il presidente della National Oil Corporation della Libia, Paolo Scaroni ha sostenuto che tutte le compagnie petrolifere hanno bilanci positivi e generano flussi di contante che viene poi utilizzato per finanziare ulteriori investimenti.

Eni: partner del Los Angeles Film, Fashion and Art Fest

L’Eni di Paolo Scaroni sarà presente anche quest’anno al festival che celebra il cinema, la moda a l’arte italiana in America. Il Los Angeles Film, Fashion and Art Fest, che ha riscosso nella passata edizione grande successo, è prodotto dall’istituto Capri nel mondo in collaborazione con la finanziaria CIM Group (proprietaria sia del Teatro Cinese che del Kodak Theater sede degli Oscar). Durante il festival, che si terrà a Los Angeles dal 15 al 22 febbraio 2009 l’Eni di Paolo Scaroni proporrà in versione restaurata tre film “Gela Antica e Nuova' di Giuseppe Ferrara; 'ICAM 300 giorni' dei fratelli Taviani e 'Una Storia per l'Energia ' di Gillo Pontecorvo, tre pellicole che appartengono alla sezione Cinema dell'Archivio Storico di Eni.
L’utilizzo del cinema come strumento di divulgazione e di conoscenza di Eni e del suo ruolo strategico per lo sviluppo dell'Italia risale ai primi anni ‘60, quando Enrico Mattei presidente dal 1953 al 1962 utilizzò questo media per avvicinare la società alla popolazione italiani attraverso anche collaborazioni prestigiose di rappresentanti del mondo culturale italiano.
Ancora una volta, Paolo Scaroni, dimostra la sua intenzione di portare avanti il lascito culturale di Mattei, mediante attività di supporto alle attività sociali e culturali non solo nel nostro Paese, attraverso sia campagne di sensibilizzazione al risparmio energetico, come per esempio 30percento, sia attraverso la fondazione FEEM, dedicata proprio al fondatore di Eni, dedita alla ricerca per lo sviluppo sostenibile.

lunedì 2 febbraio 2009

Eni: un calendario per la Basilicata

Col titolo “Le mani raccontano” è stato edito da Eni in Basilicata il calendario 2009
un fotoreportage in Val Camastra e Val d’Agri.
Da sempre l’Eni di Paolo Scaroni è impegnata in attività di valorizzazione del territorio e delle energie per sostenere le realtà locali e le differenti culture. Eni è infatti rivolta allo sviluppo autonomo e sostenibile delle terre in cui opera, siano esse nel nostro Paese o nei continenti ove stipula accordi per la ricerca e l’estrazione degli idrocarburi.
Paolo Scaroni ha fatto proprio il modello di cooperazione matteiano, sia con attività volte allo sviluppo di comunità locali, sia attraverso la ricerca per uno sviluppo sostenibile con la fondazione Feem e con la campagna 30percento

Scaroni sponsorizza EAGE

L’Eni di Paolo Scaroni è sponsor del workshop EAGE che si terrà ad Abu Dhabi fino al 4 febbraio. L’obiettivo dell’incontro è quello di mettere a confronto previsioni e indirizzi nella produzione di Oil&Gas attraverso il dibattito tra esperti delle compagnie petrolifere, istituti di ricerche e produttori.
Paolo Scaroni è impegnato sin dall’inizio della sua nomina in attività di ricerca e sviluppo, sia attraverso sponsorizzazioni per convegni mondiali, come l’EAGE, sia attraverso la Fondazione FEEM, dedicata a Enrico Mattei, dedita ad attività di ricerca e sviluppo.

giovedì 29 gennaio 2009

Per Scaroni, due nuovi progetti nel Golfo del messico

Sono stati avviati da Eni due nuovi progetti di sviluppo nel golfo del Messico,
parte degli Stati Uniti, nella cosiddetta Greater Longhorn Area, il cui potenziale sembra essere, in termini di riserve e risorse esplorative, di circa 100 milioni di barili di olio equivalente. L’Eni è presente nell’America del nord con licenze di esplorazione sia nel golfo del Messico sia nell’Alaska.
I due nuovi progetti offrono all’Eni di Paolo Scaroni la possibilità di confermare la propria presenza nell’area del Mississipi Canyon. La piattaforma operata dal colosso a sei zampe,guidata da Scaroni diventerà infatti un Hub di petrolio e gas ai confini dello Shelf del Golfo del Messico

Eni: nuovo giacimento nel mare del Nord

In un comunicato stampa dell’ultima ora, l’Eni di Paolo Scaroni ha dichiarato di avere scoperto un importate giacimento a gas e condensato nel settore centrale del Mare del Nord britannico.

La scoperta di questo giacimento di idrocarburi, denominato Culzean costituisce per Paolo Scaroni un passo in avanti per consolidare la presenza di Eni in questo settore e soprattutto in situazioni esplorative che necessitano di competenza tecnologica e efficienza operativa a causa di elevata pressione e temperatura

mercoledì 28 gennaio 2009

Scaroni: il petrolio basterà ancora per più di 130anni

Mentre il mondo del petrolio rimane ancora preoccupato per la situazione anomala che si sta registrando sui mercati finanziari, ovvero il fatto che il prezzo del greggio non stia risalendo come previsto nonostante i tagli decisi dall’Opec, Paolo Scaroni seppur accigliato rimane come di consueto ottimista.
Secondo l’amministratore delegato di Eni, infatti, sommando le riserve attuali con quelle recuperabili convenzionali e non, è possibile contare su una fornitura continua per i prossimi 130 anni. Inoltre, Paolo Scaroni ha sottolineato come in queste stime non venga compreso il “significativo incremento del tasso di recupero che può essere ottenuto attraverso il progresso tecnologico”. Un altro fattore da considerare sono le aree del mondo ancora inesplorate: dal 1980“solo l’1% dell’esplorazione è stata realizzata nel Medio Oriente, dove si trovano quasi i 2/3 delle riserve mondiali.”
È comunque indubbia una situazione di crisi, secondo lo stesso Scaroni, anche nel settore petrolifero, soprattutto a fronte del fatto che tali prezzi bassi portano inesorabilmente all’abbandono di progetti di sviluppo nella ricerca e nella produzione, come per esempio quelli sulle fonti petrolifere non convenzionali, come le sabbie bituminose non redditizie se il barile rimane al di sotto dei 90 dollari.

Scaroni: per la crisi del petrolio serve maggior chiarezza e stabilità

Anche per il greggio, la crisi e la turbolenza economica sembrano non avere precedenti alla luce del fatto che in 9 mesi, fino a luglio dello scorso anno il petrolio ha raddoppiato il suo valore, perdendone però i due terzi nei mesi successivi fino a dicembre. Per Paolo Scaroni, l’industria petrolifera è soprattutto segnata da una scarsa qualità dei dati, dalla speculazione e dai timori della fine delle riserve di petrolio.
La scarsa qualità dei dati, secondo l’amministratore delegato di Eni, è un fattore da sempre connesso all’industria del greggio ed è la causa principale dell’impossibilità di effettuare previsioni corrette. Come ha ricordato Paolo Scaroni, l’Aie, ovvero l'ente che ha lo scopo di raccogliere informazioni e produrre previsioni sul greggio, aveva dichiarato un anno fa che la domanda globale sarebbe salita di 2 milioni di barili al giorno, una quantità superiore alla totale produzione del Kuwait. Sostenendo poi che la domanda avrebbe superato l’offerta, l’Aie, secondo Paolo Scaroni, ha spinto molti operatori a prepararsi per una crisi petrolifera, contribuendo a rafforzare ansia immotivata.
Paolo Scaroni ha affermato che, ormai, l’industria del petrolio è matura per cercare modalità per aumentare certezza e stabilità. Il primo passo suggerito dall’amministratore delegato di Eni è quello di dotarsi di un preciso e trasparente global reporting system per la produzione, il consumo e le scorte di greggio, in modo che possa costituire la base per ‘previsioni autorevoli e per evitare allarmismi inutili e ingiustificati”. Il secondo elemento da supportare, stando ancora alle parole di Paolo Scaroni, è la cooperazione tra operatori del settore in modo da creare stabilità dei prezzi in modo che ne possano beneficiare sia i consumatori sia i produttori.
Secondo Scaroni, serve una nuova forma contrattuale tra gli operatori del settore, eventualmente prendendo in prestito i modelli già attivi nel settore del gas (come il take-or-pay, o la remunerazione per le quote in eccesso). Una maggior stabilità nella domanda e una maggior certezza nel mercato, favorirebbero un uso razionale del petrolio, e spingerebbero verso investimenti anche nel settore delle energie alternative per soluzioni energetiche più efficaci.

martedì 27 gennaio 2009

Scaroni: le famiglie italiane avranno più soldi nonostante la crisi

Il prezzo dell’energia scenderà ancora, trainato dal prezzo del barile di greggio, ormai a livelli minimi storici, attestandosi sui 40-45 dollari. Se questo dovesse rimanere il prezzo medio per tutto il 2009, le famiglie italiane, ha proseguito Scaroni, potrebbero spendere "circa 600 euro in meno per il trasporto a parità di chilometri percorsi". Anche il prezzo del gas è destinato a scendere, secondo le previsioni dell’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni: in totale ciascuna famiglia avrà in tasca circa 1200 euro in più, decisamente utili in questo periodo di crisi.
Un risparmio che può essere aumentato anche seguendo alcuni semplici consigli già promossi da Paolo Scaroni attraverso la campagna 30percento, in cui si mostra come sia possibile risparmiare annualmente, semplicemente seguendo regole di senso comune, come non lasciare in stand by gli elettrodomestici, utilizzare lampadine a basso consumo, sostituire i vecchi elettrodomestici.

Gas: per l’Italia non c’è mai stato un problema reale

La crisi del gas sembra ormai conclusa, con gli accordi stipulati la scorsa settimana tra Russia e Ucraina. Secondo Paolo Scaroni, un reale pericolo per l’Italia, grazie alla politica di approvvigionamento e di stoccaggio messa in atto dopo la crisi del 2006, non è mai esistito per il nostro paese “o almeno 99 su 100 non ci sarebbe stato, salvo un inverno di quelli che capitano ogni 100 anni.” Secondo Scaroni, l’Italia può ritenersi al sicuro per questo inverno anche se non vi sono garanzie per il futuro. Il problema sembra riposare nella capacità dell’Ucraina di rispettare gli accordi economici stipulati con la Russia. Secondo Paolo Scaroni, infatti, dichiarando che Kiev sta attraversando una crisi economica spaventosa, ammette di augurarsi “che riesca a pagare il gas che consuma”, uno scenario che l’amministratore delegato di Eni non vede come garantito.

lunedì 26 gennaio 2009

Scaroni: utile per l’industria del petrolio una nuova forma di cooperazione

Dalla capitale dell’Arabia Saudita, Paolo Scaroni ha suggerito una nuova forma di cooperazione per l’industria petrolifera. Per la formulazione di tale modello, può essere utile secondo l’amministratore delegato di Eni, far riferimento al mercato del gas e dell’elettricità. Secondo Paolo Scaroni, infatti, una forma possibile di cooperazione potrebbe essere quella che garantisce una domanda stabile e quindi entrate stabili, “prendendo spunto dalle strutture contrattuali take-or-pay, piuttosto comuni nel mercato del gas”. In questo modo, i paesi produttori avrebbero degli incentivi per investire nella capacità di esplorazione e produzione, apportando benefici ai consumatori, senza essere penalizzati da controtendenze del mercato e quindi senza crolli nei rendimenti. Seguendo ancora gli accordi nel mercato elettrico, potrebbe essere istituita una remunerazione per la capacità in eccesso. Una nuova forma di cooperazione condurrebbe nel medio-lungo periodo a vantaggi sia dal punto di vista del produttore sia da quello del consumatore: secondo Scaroni, infatti, i produttori di petrolio hanno bisogno di una domanda stabile dell’oro nero, esattamente come i consumatori hanno bisogno di un’offerta stabile.

Scaroni: in Italia il gas costa meno

Secondo Paolo Scaroni, grazie a buoni contratti stipulati con i fornitori, il gas per le imprese italiane, costa meno rispetto alla media europea (356 euro per 1000 metri cubi rispetto alla media di 400). In occasione di un convegno nel Trevigiano, Paolo Scaroni ha sottolineato che il risparmio nel nostro Paese, pari a circa 50 miliardi di dollari, sarà a disposizione delle famiglie, delle imprese e dell’amministrazione pubblica. Questo fattore insieme alla diffusa proprietà della casa, e al fatto che le famiglie italiane siano poco indebitate rappresenta per Paolo Scaroni l’elemento concreto per essere ottimista sulla capacità dell’Italia di uscire dalla crisi più rapidamente rispetto agli altri paesi. Durante il corso di quest’anno, i paesi dell’OCSE, grazie al calo del prezzo del greggio risparmieranno secondo Paolo Scaroni “più di 500 miliardi di dollari, una cifra colossale che può costituire nel 2009 quel carburante di cui abbiamo disperatamente bisogno per attraversare una crisi che certamente non è finita”.

venerdì 23 gennaio 2009

Scaroni: prezzi in linea con la media europea

Secondo l’ad di Eni, Paolo Scaroni, durante l’anno appena trascorso, i prezzi del carburanti distribuiti attraverso la rete Agip sono stati in linea con la media europea. In alcuni casi, come nella rete Agip Iperself i prezzi sono risultati inferiori a quelli degli altri Paesi Europei. Secondo Scaroni, la ricetta per ridurre i prezzi alla pompa, è quella di eliminare le inefficienze del sistema puntando anche in Italia sul self-service. Contemporaneamente, è necessario rendere più efficiente la rete di distribuzione che presenta ancora troppi piccoli impianti.

giovedì 22 gennaio 2009

Scaroni: se prolunghiamo i tetti sarà meno conveniente investire

Secondo l’amministratore delegato di Eni prolungare i tetti all’importazione e alla vendita del gas in Italia da parte di Eni oltre il 2010 potrebbe far allontanare l’azienda dall’Italia: investire sarebbe infatti meno conveniente. Secondo Scaroni, “non si può da un lato imporre ex lege limiti alla nostra presenza e chiederci di essere garanti della sicurezza degli approvvigionamenti". D’altro canto, la crisi russo- ucraina appena conclusasi- potrebbe essere per Scaroni la spinta giusta per ripensare lo sfruttamento delle risorse energetiche di cui dispone l’Italia e per progettare nuove infrastrutture. Il governo dovrebbe inoltre essere stimolato ad attuare nuove politiche per incentivare le imprese a investire in Italia, piuttosto che secondo Paolo Scaroni “porre limiti di tutti i tipi che hanno il risultato finale di scoraggiare queste iniziative

Scaroni rassicura sull’ingresso della Libia in Eni

L’ingresso della Libia nel capitale di Eni non comporta alcuna preoccupazione secondo Paolo Scaroni per la governance della sua società né sulla sua politica di approvvigionamenti. L’acquisizione di alcune azioni da parte della Libia secondo Paolo Scaroni, amministratore delegato, non corrisponde in automatico all’entrata dei libici nella governance: “Io ho qualche azione di tante società ma non conto niente nella governance".

mercoledì 21 gennaio 2009

Scaroni: addizionale IRES non inciderà sui prezzi

Secondo Paolo Scaroni, l’introduzione dell’addizionale Ires, introdotta nel disegno di legge di ratifica e conversione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia, non cambierà il carico fiscale della società, precisando che questa imposizione non dovrebbe avere effetto sui prezzi finali. Scaroni ha infatti argomentato che, non essendo Eni in regime di monopolio, l’aumento dei prezzi finali comporterebbe una perdita di quote di mercato.

Scaroni: ottimista per la qualifica a Nassirya

È in corsa con altre due potenze energetiche, la spagnola Repsol e la giapponese Nippon Oil. Eppure Paolo Scaroni non ha molti dubbi. Come Eni, è infatti fiducioso sull’assegnazione del contratto per lo sviluppo del giacimento petrolifero a sud di Nassirya, situato nel sud dell’Iraq.
Paolo Scaroni ha sottolineato che si tratta di una qualifica più che di una gara effettiva, basata sulle competenze e sulle conoscenze sviluppate sul campo. Scaroni ha dichiarato che in quella zona Eni ha già effettuato studi geologici e ipotesi di sfruttamento insieme a personale iracheno. Secondo Scaroni, il giacimento di Nassiriya potrà produrre fino a un milione di barili al giorno di greggio.

martedì 20 gennaio 2009

Scaroni docente al Master Eunomia

Inizierà giovedì la nuova edizione del master di Alta formazione Politico-Istituzionale organizzato a Firenze da Eunomia. L’associazione senza fini di lucro, che ha lo scopo di promuovere e realizzare, attraverso attività formative mirate, la diffusione della cultura nel settore delle Istituzioni e delle politiche. Il master, che si rivolge a 50 giovani fra amministratori, imprenditori, giovani attivi nei partiti, all’università, nei sindacati e nella comunicazione, sarà suddiviso in due moduli: la nascita dei partiti e il rapporto ambiente territorio ed energia. E proprio nel secondo modulo interverrà, quale docente d’eccezione, Paolo Scaroni amministratore delegato di Eni, impegnato sin dal suo primo mandato in attività riguardanti i temi dell’ambiente e dell’energia. Sua infatti la campagna 30percento, dedicata allo sviluppo sostenibile e al risparmio energetico.

lunedì 19 gennaio 2009

La rivista di Scaroni compie un anno

Nel nuovo numero di Oil, vi sarà un interessante confronto fra Paolo Scaroni, ad di Eni, e Shukri Ghanem, presidente della compagnia petrolifera statale della Libia, un confronto che evidenzia come seppur da prospettive differenti i due si trovano concordi sulla necessità di una stretta collaborazione fra Paesi produttori e compagnie petrolifere.
Con l’uscita di questo numero 4, compie un anno il tabloid voluto da Paolo Scaroni, per fornire informazione e dibattito sulle tematiche dell’energia e dello sviluppo. In concomitanza di una fase economica critica a livello internazionale e in occasione del proprio compleanno, il tabloid edito da Eni si è rivolto ad esperti di fama mondiale: Jeremy Rifkin, maestro dello sviluppo sostenibile, Brzezinski, scelto da Obama quale consigliere per la politica estera e persino Alexei Miller, ad di Gazprom.

Scaroni già al lavoro per il consorzio europeo del gas

L’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ha partecipato a Berlino al summit per tentare di risolvere la crisi russa-ucraina del gas insieme ai Big della Germania e della Russia.
Giovedì scorso aveva infatti annunciato la creazione di un consorzio fra i grandi clienti del gas in Europa con l’obiettivo di farsi carico temporaneamente del trasporto del gas attraverso l’Ucraina.
Paolo Scaroni aveva spiegato che il consorzio, che come Eni cercherà di formare, dovrà farsi carico del gas definito “cuscino” (ovvero quello necessario al trasporto dello stesso gas) anticipando quindi le spese per il combustibile necessario per far arrivare il gas verso i Paesi europei. Come dichiarato da Paolo Scaroni, il lavoro tecnico per la formazione del consorzio fra le aziende cliente del gas russo è iniziato subito dopo la conclusione dell’incontro a Berlino.

venerdì 16 gennaio 2009

Scaroni: da Mosca si impegna anche per la Sardegna

Paolo Scaroni, chiamato a Mosca dal premier italiano per risolvere tempestivamente la questione chimica della Sardegna e l’incertezza che stanno vivendo le famiglie sarde, ha garantito che nei prossimi giorni affronterà anche quell’emergenza. Scaroni, amministratore delegato dell’Eni, ha ribadito il proprio impegno a definire la vertenza rispettando le richieste del governo (tutto il personale deve rientrare operativo dal 1°febbraio; riavvio dell’impianto cracking di Porto Torres per la produzione di etilene; mantenimento in piena efficienza tecnica e operativa dell’impianto di produzione di cumene e fenolo di Porto Torres).

Scaroni: cordata europea per risolvere la crisi del Gas

Paolo Scaroni è stato ieri a Mosca per discutere con il premier Putin della situazione ormai drammatica della crisi Ucraina-Russia per la fornitura del gas in Europa. L’incontro è avvenuto dopo un colloquio telefonico dei due capi di governo italiano e russo reso noto dallo stesso Scaroni, il quale ha sottolineato come sia ormai grande la preoccupazione per ciò che sta succedendo in Europa. Come Eni, Paolo Scaroni si è sempre dichiarato sereno per la situazione in Italia ma non altrettanto per ciò che sta accadendo in molti paesi europei soprattutto dei Balcani dove il problema approvvigionamento gas sta diventando drammatico.
Durante l’incontro con Putin, Paolo Scaroni ha discusso della possibilità di realizzare un consorzio in Europa, in modo da finanziare i costi necessari affinché il gas raggiunga i paesi Europei. La Russia ha infatti proposto che siano proprio gli Europei a comprare il metano necessario a far funzionare i gasdotti in modo da garantire che Kiev che lo possa utilizzare per l’esportazione. L’amministratore delegato di Eni, Scaroni, avrebbe dunque il compito di sondare la disponibilità delle altre grandi compagnie europee che si servono dei gasdotti ucraini: l’obiettivo è quello di formare un consorzio di utilizzatori per finanziare appunto le spese tecniche necessarie al passaggio del gas in Ucraina.
A termine del colloquio, una volta rese note le richieste, Paolo Scaroni si è dichiarato favorevole alla proposta, e pronto a partecipare come capofila al consorzio europeo per garantire il transito del gas russo attraverso l’Ucraina. Paolo Scaroni si è quindi impegnato a coinvolgere le altre aziende energetiche europee nel consorzio, sottolineando che comunque "per il momento nessuno ha dato un'adesione perché nessuno ha avuto una concreta proposta”

giovedì 15 gennaio 2009

Scaroni: oggi in Russia per incontrare la Gazprom

Una situazione ormai incredibile è quella che si sta delineando sul fronte russo-ucraino, tanto che la commissione europea vede scarse prospettive di una ripresa delle forniture di gas dalla Russia almeno per oggi. Intanto, Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni, colosso italiano dell’energia interessato al raggiungimento di una soluzione rapida incontrerà a Mosca i dirigenti di Gazprom.

mercoledì 14 gennaio 2009

Si riapre il dibattito positivo sul rigassificatore italiano

La crisi del gas e le sue conseguenze possono costituire la spinta necessaria per rimettere in moto i dibattiti sui rigassificatori in Italia.
Dopo molti stop, e risposte negative o frenanti, alla luce della nuova emergenza gas, il clima sulla realizzazione del rigassificatori al largo delle coste del ravennate si sta facendo in questi giorni più disteso e positivo.
Gli attori coinvolti, dai consiglieri comunali fino al presidente della provincia, si sono dichiarati in questi giorni favorevoli all’opportunità di avviare l’estrazione di metano in Alto Adriatico e di ospitare al largo di Marina il rigassificatore off shore progettato dall’Eni di Paolo Scaroni, così da potenziare la divisione esplorazione e produzione che ha base a Marina di Ravenna. È necessario ancora riuscire a unire gli sforzi e le necessità delle istituzioni nazionali e locali, insieme a quelle di Eni, per portare a termine un progetto fortemente voluto da Paolo Scaroni.

martedì 13 gennaio 2009

Resta l’emergenza gas

Sembrava ormai risolta la crisi del gas. Dopo gli accordi Gazprom Kiev, stamani il flusso di gas verso l’europa doveva riprendere. Invece Gazprom ha spiegato che Kiev ha bloccato nuovamente il flusso di gas introno alle 11 di questa mattina. Le cause sembrano essere ancora negli accordi inaccettabili per l’Ucraina.
Intanto, sono stati inviati in entrambi i Paesi degli osservatori internazionali esperti di energia e di relative misurazioni. Anche un gruppo di esperti Eni fa parte dell’unità di monitoraggio che in Ucraina avrà il compito di controllare il flusso di gas verso i Paesi Europei. Secondo Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni “La creazione dei caschi blu del gas va nella giusta direzione”

lunedì 12 gennaio 2009

Eni punta al nord Europa

Si tratta di aspettare ancora una settimana, poi verrà reso noto chi vincerà la battaglia tra Eni e Rwe, società tedesca, per il controllo di Essent, utility olandese valutata circa 10 miliardi di euro. I due contendenti hanno superato la concorrenza di un’altra società europea la svedese Vattenfall, rimanendo gli unici due in gara. La prossima settimana il Consiglio di sorveglianza di Essent si riunirà e deciderà quale sarà l’offerta scelta.
Dopo la belga Distrigaz, Paolo Scaroni dimostra ancora una volta la sua strategia di acquisizione e controllo in Europa, nell’operazione economica più importante dall’inizio della crisi finanziaria globale.

Paolo Scaroni: buona la proposta di inviati UE

Venerdì 9 gennaio, ancora in piena crisi, Paolo Scaroni ha accolto con favore e soddisfazione la proposta dell’Unione Europea di inviare in Ucraina e in Russia “osservatori esperti internazionali esperti di energia e di relative misurazioni in Ucraina e in Russia, al fine di porre le basi per una rapida soluzione della controversia tra i due paesi”. Dall’inizio della crisi; sacconi, amministratore delegato Eni ha già sottolineato al commissario UE per l’energia l’importanza di trovare una soluzione stabile e duratura ai problemi di fornitura di gas in seguito alla disputa russo ucraina. Secondo lo stesso Scaroni, l’Eni ha già fornito personale e mezzi in grado di espletare questo compito.

venerdì 9 gennaio 2009

Problema approvvigionamento gas: Scaroni ne parlò l’anno scorso

Durante il XX congresso mondiale dell’energia, i temi importanti sono stati quelli della crescente sete di gas in Europa e dell’esigenza di diversificare le fonti di approvvigionamento. Paolo Scaroni in quella occasione, intervenuto in qualità di rappresentante dei paesi consumatori, sottolineò i nuovi problemi europei e la necessità di investimenti ingenti. Ai tempi del congresso nel 2007, l’Europa consumava circa 600miliardi di metri cubi di gas all’anno, dei quali 300 importati. Le previsioni erano di un raddoppio delle importazioni per effetto di tre fattori combinati. Secondo Scaroni infatti, “il consumo di gas cresce circa del 2%”. Inoltre, “circa il 25% della produzione di elettricità in Europa – che oggi deriva da carbone, olio combustibile e nucleare, diventerà obsoleta nei prossimi anni e dovrà essere rimpiazzata, molto verosimilmente, dal gas”. L’ultimo fattore preso in considerazione da Paolo Scaroni era il fatto che la produzione europea si sarebbe dimezzata. Il risultato sarebbe stato il raddoppio della domanda di importazione di gas che avrebbe raggiunto la quota di 600miliardi, un’importazione che eccede l’intera produzione russa.

La soluzione sarebbe stata la diversificazione degli approvigionamenti, dalla Russia, dall’Algeria, dalla Norvegia, e dalla Libia: approvvigionamenti che sarebbero dovuti arrivare tramite pipeline sottoforma di gas liquido. I problemi che quindi i paesi europei dovevano e devono tuttora affrontare sono legati agli ingenti investimenti che devono essere sostenuti lungo tutta la catena del processo: nell’upstream, e quindi nei paesi fornitori di gas; nella costruzione di impianti di liquefazione; nella costruzione o acquisizione di flotte per il trasporto del gas liquido e, infine, in quella di impianti di rigassificazione. Secondo le parole di Paolo Scaroni, Eni già da qualche anno è impegnata nella costruzione di impianti di liquefazione del gas naturale sia in Nigeria sia in Angola.

giovedì 8 gennaio 2009

Scaroni: solidarietà con la Slovenia

Mentre si dichiara sereno, Paolo Scaroni ha avviato un’azione di solidarietà rivolta a tutti i Paesi europei per contribuire a sostenere la Slovenia, il paese maggiormente colpito della crisi gas. Scaroni sottolinea che ogni giorno Eni invia “200 mila metri cubi di gas per evitare una situazione drammatica a livello sociale nel paese che ovviamente in questo momento e visto che riceveva gas soltanto dalla Russia si trova in grande difficoltà".

Scaroni e Scajola: niente allarmismi, gas sotto controllo

Il ministro Scajola ha rassicurato stamani gli italiani sull’approvvigionamento di gas nei prossimi mesi, pur ammettendo la delicatezza della situazione. Gli fa eco Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni, che conferma “che in questo momento la situazione per Eni è tranquilla", anche se lo stesso non può non palesare una certa cautela visto che l’Italia dipende dal gas russo. In ogni caso, Scaroni precisa che Eni ha integrato le scorte di gas e che, di conseguenza, quest’ultimo è garantito per le prossime settimane. Per quanto riguarda il rispetto dei contratti tra Russia e Italia, invece, Scaroni ha ammesso che Gazprom ha invocato la clausola di forza maggiore.

Differenziare gli approvvigionamenti: consumatori concordi con Eni

Di fronte alla crisi del gas tra Russia e Ucraina, l’unica soluzione per l’Italia è quella di accelerare la costruzione di rigassificatori e l’approvvigionamento attraverso nuovi gasdotti. La crisi Kiev-gazprom è infatti una crisi che dura da anni e che periodicamente conduce al taglio di rifornimenti di gas all’Ucraina e di conseguenza all’Europa. Una crisi che solo due anni fa aveva lasciato europa e Italia “ al freddo”. Già due anni fa, Paolo Scaroni aveva sostenuto l’esigenza di diversificare gli approvvigionamenti e di costruire rigassificatpri per il metano liquido, un’esigenza che l’Eni, sotto spinta proprio del suo amministratore delegato Scaroni, aveva affrontato proprio a partire da quella data con la differenziazione di approvigionamenti. A chiedere oggi soluzioni per rendersi “autonomi”sono invece due associazioni di consumatori preoccupati delle continue crisi sul fronte russo

Russia- Eni: Un accordo di lunga data

Gli accordi commerciali tra Eni e Russia hanno ormai compiuti il mezzo secolo. Da quasi dieci anni, il rapporto invece è andato via via definendosi e specializzandosi: risale infatti al 1999 il gemellaggio tra la città di Novij Urengoi e San Donato Milanese. Se la seconda è la nota sede del quartier generale dell’Eni di Paolo Scaroni, la prima di certo non è nota ai più. All’estremo nord del circolo polare artico, in Siberia, Novij Urengoi era una città inesistente fino a trent’anni fa, mentre oggi è una vera e propria “città del gas”: da lì proviene il gas destinato all’Italia e all’Europa.

Eni è il maggior partner commerciale della Russia (il maggior acquirente di gas a livello societario), uno dei maggior investitori europei e copre il 90% dell’interscambio italo-russo.
Le risorse stimate nei giacimenti di cui Eni è socia al 30 per cento sono pari ad oltre 5 miliardi di barili di olio equivalente. Questa attività insieme al Blue Stream, al South Stream e alla possibilità di partecipare nel progetto Baltic LNG rappresentano i tasselli fondamentali nell’ambito della strategia integrata in Eni nel gas in Russia.

Il gemellaggio con Novij Urengoi, città con 110mila abitanti, dove l’estate dura al massimo 25 giorni l’anno, rappresenta uno dei tanti elementi che caratterizzano gli accordi di Eni con Paesi fornitori. Anche in questo caso si tratta di un gemellaggio che rientra in quello che viene definito modello di cooperazione matteiano, secondo cui la collaborazione con i Paesi fornitori viene definita non solo da attività tipiche del business di Eni ma anche da quelle di carattere sociale. In questo caso la collaborazione prevede supporto per lo sviluppo del campo dell’educazione della cultura , dello sport e della formazione professionale: nel 1999 Eni ha aperto a Novij Urengoi una biblioteca multimediale, che ha permesso a molti giovani di chattare parlare con tutto il mondo. Lo stesso modello è stato attuato da Paolo Scaroni sin dall’inizio del suo mandato, un modello che ha permesso la realizzazione di grandi eventi pubblici destinati anche al nostro paese, oltre al continuo supporto e sostegno alla Fondazione Mattei dedicata alla ricerca per lo sviluppo sostenibile.

mercoledì 7 gennaio 2009

Scaroni: perché sono tranquillo

Dopo la riunione dei vertici Eni tenutasi per valutare la crisi Gazprom – Kiev, Paolo Scaroni amministratore delegato di Eni ha dichiarato che l’Italia ha riserve "per passare tranquillamente l'inverno". "Affrontiamo questa seconda crisi russo-ucraina in posizione molto migliore rispetto alla precedente, anche nell'ipotesi in cui le forniture dalla Russia diminuissero in modo sostanziale".
Scaroni ha spiegato infatti che "Da un lato abbiamo aumentato le nostre capacità di stoccaggio e oggi siamo in grado di metter sotto terra quasi 14 miliardi di metri cubi di gas per far fronte all'inverno e a queste emergenze e poi abbiamo sbottigliato il tubo con l'Algeria, abbiamo completato la messa a punto del gasdotto che ci collega con la Libia e la somma di tutto questo fa sì che siamo in posizione migliore di molti altri paesi europei di fronte a questa nuova crisi".

Scaroni. Incontro al vertice Eni per la crisi russo-ucraina

L’Italia ricorre al gas per soddisfare il 37,6% del proprio fabbisogno energetico, contro il 42,3% del petrolio. Il 30% di quanto necessario è assicurato dalla Russia, che risulta il secondo nostro fornitore dopo l’Algeria. La crisi tra Ucraina e Russia ha messo quindi in allarme anche il sempre ottimista Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, tanto che il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, ha partecipato al vertice Eni per valutare l’aggravarsi della situazione. Le forniture di gas russo che arrivano in Italia dal gasdotto Tag erano solo il 10% di quello che normalmente arriva al nostro paese. Paolo Scaroni rimane comunque ottimista, stando alle dichiarazioni rilasciate a conclusione della riunione: "Possiamo guardare alla crisi in corso tra Russia e Ucraina e alle sue ripercussioni nelle prossime settimane sulla sicurezza energetica dell'Italia con serenità, sempre sperando che la disputa venga risolta a breve". Grazie alla politica di diversificazione degli approvvigionamenti e di potenziamento degli stoccaggi, infatti, l’Italia possiede "una sicurezza in linea e anche migliore di quella degli altri Paesi europei".

Crisi Russia-Ucraina: l’Italia non è rischio

La minaccia è diventata operativa. La Russia della Gazprom ha tagliato la fornitura di gas all’Ucraina e di conseguenza ai paesi dell’UE. Il paese di Medvedev accusa l’Ucraina di non aver pagato la fornitura ricevuta, o meglio, di aver sottratto quote di gas da quello in transito e destinato all’Europa. Il taglio è considerevole, si parla di 65,3 milioni di metri cubi di riduzione delle forniture comprese quelle destinate all’Europa.
Mentre nell’Est Europa, secondo fonti UE si riapre la trattativa fra Russia e Ucraina, con prospettive di un prossimo accordo (l’8 gennaio si terrà un incontro tra i vertici russi e quelli europei), in Europa si temono comunque le conseguenze dello scontro. Anche se alcuni paesi hanno denunciato un calo delle forniture, la Commissione Europea è per il momento positiva, poiché la crisi in atto non mette a rischio immediato le forniture per i paesi europei grazie alle scorte accumulate corrispondenti ad un range compreso tra il 70% e il 90% del fabbisogno.
Allarme anche per l’Italia, che importa dalla Russia il 30% di gas. Il taglio al nostro paese è pari al 90% anche se dai vertici dello Stato e da Paolo Scaroni, Ad dell’Eni, arrivano parole rassicuranti. Dopo la crisi russo-ucraina di due anni fa, infatti, secondo le parole di Scaroni l’Eni ha “messo in atto una politica di diversificazione degli approvvigionamenti e di potenziamento degli stoccaggi" che permetterebbero quindi la copertura del nostro fabbisogno energetico

lunedì 5 gennaio 2009

Eni: modello di cooperazione matteiano in Gabon

Paolo Scaroni ha finalizzato l’acquisizione di 6 licenze esplorative nel Gabon, di cui due nel bacino settentrionale in acque convenzionali, mentre le rimanenti nel bacino onshore del paese: la superficie complessiva è di 8.000 chilometri quadrati. Le licenze sono state attribuite per una prima fase esplorativa della durata di 4 anni, rinnovabili poi per un periodo altrettanto lungo. L’intervento di Eni in Gabon, in cui era già stata presente per 7 anni a partire dal 1987, rafforza la posizione della società di Paolo Scaroni nella regione sub-sahariana, dove conduce attività di esplorazione e produzione (in Angola, Congo, Nigeria e Mozambico) con una produzione complessiva di 350mila barili al giorno.
L’intesa è stata sviluppata secondo il modello di cooperazione matteiano: il business tradizionale della società energetica del nostro Paese, verrà integrato da attività di sostenibilità del territorio. A fianco degli investimenti necessari per valorizzare le risorse energetiche del Paese africano, saranno così sviluppate attività a supporto delle comunità locali e progetti per favorire la formazione e la ricerca e sviluppo. Sotto l’egida di Enrico Mattei, l’Eni di Paolo Scaroni porta avanti da anni una serie di attività volte al sociale e allo sviluppo sostenibile: dalla storica fondazione Mattei dedita alla ricerca per uno sviluppo sostenibile, passando per l’organizzazione di eventi culturali in Italia dedicati ai maestri del nostro Paese, fino agli ultimi accordi con i Paesi Africani e sud Americani, che prevedono un sostegno alle attività locali e al loro sviluppo.

Eni: soddisfazione in Borsa

Paolo Scaroni può ritenersi soddisfatto visto che, a dispetto di crisi e di segni negativi, Eni e Saipem già a partire dal 29 dicembre hanno segnato rialzi positivi.
Grazie alla ripresa del prezzo del greggio che sfiora i 40 dollari al barile, per effetto del conflitto nella striscia di Gaza, Eni e la controllata Saipem aprono molto bene anche il 2009: il 2 gennaio infatti Eni ha chiuso in rialzo del 4% e Saipem è salita del 3%. E stamani la tendenza di venerdì scorso è stata mantenuta: l’Eni di Paolo Scaroni sale infatti dell'1% all'interno di un settore che nella UE guadagna più del 2%.

Scaroni: colloquio con il premier italiano per la Sardegna

Paolo Scaroni ha avuto un colloquio personale con il premier Berlusconi in merito allo stabilimento di Porto Torres, questione cara ora al premier sotto campagna elettorale nell’isola dopo le dimissioni di Soru.
L’amministratore delegato Eni aveva già avuto un colloquio preliminare con il ministro dello Sviluppo Economico per riaprire il cuore della fabbrica. L’intenzione del premier è quella di incontrare Paolo Scaroni quanto prima, per arrivare ad annunciare entro fine gennaio le linee di produzione di fenolo e cumene, produzione che coinvolgerebbe la tranquillità di quasi 20 mila famiglie.