Mentre il mondo del petrolio rimane ancora preoccupato per la situazione anomala che si sta registrando sui mercati finanziari, ovvero il fatto che il prezzo del greggio non stia risalendo come previsto nonostante i tagli decisi dall’Opec, Paolo Scaroni seppur accigliato rimane come di consueto ottimista.
Secondo l’amministratore delegato di Eni, infatti, sommando le riserve attuali con quelle recuperabili convenzionali e non, è possibile contare su una fornitura continua per i prossimi 130 anni. Inoltre, Paolo Scaroni ha sottolineato come in queste stime non venga compreso il “significativo incremento del tasso di recupero che può essere ottenuto attraverso il progresso tecnologico”. Un altro fattore da considerare sono le aree del mondo ancora inesplorate: dal 1980“solo l’1% dell’esplorazione è stata realizzata nel Medio Oriente, dove si trovano quasi i 2/3 delle riserve mondiali.”
È comunque indubbia una situazione di crisi, secondo lo stesso Scaroni, anche nel settore petrolifero, soprattutto a fronte del fatto che tali prezzi bassi portano inesorabilmente all’abbandono di progetti di sviluppo nella ricerca e nella produzione, come per esempio quelli sulle fonti petrolifere non convenzionali, come le sabbie bituminose non redditizie se il barile rimane al di sotto dei 90 dollari.
mercoledì 28 gennaio 2009
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