mercoledì 26 gennaio 2011

Paolo Scaroni firma accordo con Petrochina

Paolo Scaroni ha firmato venerdì a Pechino un memorandum of understanding con Jiang Jiemin, presidente di Cnpc-Petrochina, la più grande oil company quotata al mondo, per nuove opportunità di business in Africa e Nord America.
L'operazione ha incontrato i favori del mercato (leggi articolo sui mercati di Sauro Dozzini) con il titolo che ha chiuso in guadagno dell'1,97% a 17,64 euro.

L'intesa tra Paolo Scaroni e Jiang Jiemin prevede il rafforzamento reciproco per avviare operazioni nel ramo degli idrocarburi convenzionali e non in Africa, mentre Eni metterà a disposizione le proprie competenze nel gas shale maturate in Nord America.

Lo shale gas è un gas naturale ricavato da particolari rocce sedimentarie, per lo più argilla, che si sono formate in centinaia di milioni di anni e si può estrarlo fratturandole. Il più grande potenziale giacimento del mondo è negli Stati Uniti, tra lo stato di New York e la Virginia, segue appunto la Cina che sta iniziando adesso le prime esplorazioni.

La collaborazione tra Eni e Petrochina riguarderà anche il settore delle tecnologie avanzate e lo sfruttamento delle risorse di olio e gas non convenzionali.

Un importante passo avanti per la società di Paolo Scaroni in Medio Oriente (dove è attivo fin dal 1984), in un'area geografica in continua espansione (anche nel 2010 la Cina è cresciuta del 10,5%, attraendo investimenti diretti dall'estero per 105 miliardi di dollari, un primato mondiale).

Nel Mar cinese meridionale, la società, attraverso Eni-China, è co-operatore assieme a Cnooc e Chevron del consorzio Cact, che assicura all'azienda un approviggionamento quotidiano di 12 mila barili di olio equivalente. Soglia che potrebbe aumentare grazie all'avvio di nuovi giacimenti nell'anno in corso.

(da Agoravox: "L'Eni si rafforza in Cina")

giovedì 13 gennaio 2011

Gas: Paolo Scaroni, sicurezza Ue si fa con interconnessione reti

"Sono convinto assertore che il modo migliore per garantire la sicurezza e' completare l'interconnessione delle reti energetiche in Europa".

Lo ha detto l'a.d. di Eni, Paolo Scaroni, riferendosi alla direttiva europea sul gas, in particolare sull'unbundling proprietario e organizzativo: "noi siamo favorevoli alla soluzione francese e tedesca, che garantisce una omogeneita' nel modo di procedere sul piano continentale".

Parlando in particolare della Germania, Paolo Scaroni ha voluto ricordare che "abbiamo interessi identici sull'utilizzo del gas, che e' l'unico combustibile fossile che consente di realizzare gli obiettivi di Kyoto"
(MF-DJ)

martedì 11 gennaio 2011

Paolo Scaroni "con USA rapporti impostati sulla trasparenza"

Pace fatta fra gli Stati Uniti e l'Eni, all'indomani della proclamazione di una "fase di dialogo costruttivo" da parte dell'ambasciatore americano a Roma, David Thorne.

Il numero uno del Case a sei zampe, Paolo Scaroni, dalle pagine de La Stampa risistema i rapporti diplomatici, dopo il polverone sollevato dai rapporti WikiLeaks, sottolineando che fra la società petrolifera italiana e gli Stati uniti c'è sempre stato un "rapporto di trasparenza, non di sudditanza, che alla fine si è dimostrato vincente".

Quanto ai temi delicati, quali l'Iran e la Russia, Paolo Scaroni sottolinea che le idee sono state "diverse non divergenti". In fondo, l'Eni è presente nei due Paesi da decenni e nel caso dell'Iran c'erano contratti che andavano rispettati.

In merito al progetto South Stream, Paolo Scaroni assicura che si tratta di una buona scelta commerciale e che nulla ha da temere il progetto Nabucco, che si propone di trasportare gas non russo. La convergenza? Un tema preso in considerazione e poi abbandonato a causa della lentezza dell'avanzamento del progetto Nabucco.
(Teleborsa)