Paolo Scaroni ha firmato venerdì a Pechino un memorandum of understanding con Jiang Jiemin, presidente di Cnpc-Petrochina, la più grande oil company quotata al mondo, per nuove opportunità di business in Africa e Nord America.
L'operazione ha incontrato i favori del mercato (leggi articolo sui mercati di Sauro Dozzini) con il titolo che ha chiuso in guadagno dell'1,97% a 17,64 euro.
L'intesa tra Paolo Scaroni e Jiang Jiemin prevede il rafforzamento reciproco per avviare operazioni nel ramo degli idrocarburi convenzionali e non in Africa, mentre Eni metterà a disposizione le proprie competenze nel gas shale maturate in Nord America.
Lo shale gas è un gas naturale ricavato da particolari rocce sedimentarie, per lo più argilla, che si sono formate in centinaia di milioni di anni e si può estrarlo fratturandole. Il più grande potenziale giacimento del mondo è negli Stati Uniti, tra lo stato di New York e la Virginia, segue appunto la Cina che sta iniziando adesso le prime esplorazioni.
La collaborazione tra Eni e Petrochina riguarderà anche il settore delle tecnologie avanzate e lo sfruttamento delle risorse di olio e gas non convenzionali.
Un importante passo avanti per la società di Paolo Scaroni in Medio Oriente (dove è attivo fin dal 1984), in un'area geografica in continua espansione (anche nel 2010 la Cina è cresciuta del 10,5%, attraendo investimenti diretti dall'estero per 105 miliardi di dollari, un primato mondiale).
Nel Mar cinese meridionale, la società, attraverso Eni-China, è co-operatore assieme a Cnooc e Chevron del consorzio Cact, che assicura all'azienda un approviggionamento quotidiano di 12 mila barili di olio equivalente. Soglia che potrebbe aumentare grazie all'avvio di nuovi giacimenti nell'anno in corso.
(da Agoravox: "L'Eni si rafforza in Cina")
mercoledì 26 gennaio 2011
Paolo Scaroni firma accordo con Petrochina
Etichette:
accordo
,
eni
,
gas
,
giacimenti
,
idrocarburi
,
Medio Oriente
,
paolo scaroni
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento