La tecnologia che verrà utilizzata a partire dall’anno prossimo per la riduzione dell’emissione di CO2 è una tecnologia sì complessa ma che offre grandi speranze. In particolare l’idea di Eni è quella che in futuro lo stoccaggio di CO2 possa essere fatto in fondo al mare, utilizzando dei pozzi esausti nel mare adriatico o addirittura nella pianura padana.
La prospettiva di Paolo Scaroni, AD di Eni è quella di studiare la modalità per sfruttare il carbone su larga scala – poco costoso e abbondantemente presente sul nostro pianeta - senza emettere nella nostra atmosfera CO2. Secondo Scaroni, in questo modo in futuro l’Eni farebbe pagare meno l’energia elettrica: “Il risultato finale sara' che potremo utilizzare liberamente il carbone per la produzione di elettricita', offrendo un contributo decisivo su tre fronti: all'ambiente, grazie alla segregazione dell'anidride carbonica dall'atmosfera; alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico, facendo ricorso ad un combustibile molto diffuso sul nostro pianeta; ed infine al consumatore finale, che beneficera' di energia elettrica a basso costo".
La cattura, trasporto e sequestro della CO2 rappresenta infatti una delle soluzioni più promettenti per raggiungere l’obiettivo di avere energia sufficiente per le necessità dello sviluppo umano a costi contenuti e nel rispetto dell’ambiente.
mercoledì 22 ottobre 2008
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