Paolo Scaroni commenta con entusiasmo l'accordo siglato in Libia ricordando la lezione del fondatore Enrico Mattei.
“«Il tema della Libia per me torna all’Eni quasi storicamente — spiega l’amministratore delegato del cane a sei zampe, che martedì ha firmato con la compagnia di Stato Noc un maxiaccordo strategico da 28 miliardi di dollari per consolidare la presenza del gruppo italiano — . Si tratta del secondo paese, dopo l’Egitto, nel processo di espansione dell’Eni avviato da Enrico Mattei. Le nostre strategie si ispirano spesso ai suoi insegnamenti e ai suoi principi. Ogni volta mi ripeto che il petrolio non è nostro, ma dei paesi che lo producono. Quindi per realizzare intese proficue bisogna essere in sintonia con gli interessi e le finalità degli Stati dove operiamo, oltre che naturalmente con quelli dei nostri azionisti. Così l’Eni continua ad avere un approccio un po’ "terzomondista" che si rifà alla lezione di Mattei»”
Leggi l’articolo su “Repubblica” (22/10/2007)
“ «La Libia - ha detto Scaroni - è di gran lunga il Paese per noi più importante, anche di Kashaghan e noi lo siamo altrettanto per loro. Siamo presenti dal 1959 e siamo oggi il maggior operatore straniero nel Paese con una produzione media giornaliera di oltre 550mila barili di olio equivalente di cui 250mila di nostra spettanza»"
Leggi l’articolo su “Alice News” (16/10/2007)
“L'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni ha sottolineato, nel corso della cerimonia per la firma avvenuta a Tripoli nella sede della Noc, le positive ricadute nel settore del gas e anche i progetti sociali in cui il gruppo italiano e' impegnato in Libia nei settori della formazione, della sanita' e dell'archeologia: «Dove operiamo dobbiamo anche dare»"
Leggi l’articolo su “TgFin” (16/10/2007)
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