Sostenibilita' e impresa possono andare "mano nella mano". Lo ha sottolineato l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, nel suo intervento al Global Compact, il vertice delle Nazioni Unite impegnato sul fronte della sostenibilita'. "L'Eni possiede tutte le carte per giocare un ruolo effettivo nello sviluppo sostenibile - ha spiegato Paolo Scaroni - specialmente in relazione alle sfide contenute nel Millennium Developments Goals (MDGs). Noi siamo globali per definizione perche' il nostro mercato di riferimento del petrolio e del gas e' l'arena mondiale ma allo stesso tempo siamo estremamente locali. Il nostro business richiede una conoscenza profonda delle specifiche aree, direi di ogni citta' e villaggio nel quale operiamo". Scaroni ha dunque indicato un esempio di come business e sostenibilita' possano andare insieme. "In Africa stiamo promuovendo progetti in grado di trasformare un problema, quello del 'gas flaring', in una opportunita' per la popolazione locale - ha detto Paolo Scaroni - che puo' cosi' avere accesso all'elettricita', elemento chiave dello sviluppo socio-economico". I governi africani stanno tentando di fissare delle scadenze per la soluzione di questo problema ma "non non vogliamo aspettare le dead-line - ha affermato Paolo Scaroni - perseguiamo un approccio pragmatico, sviluppando impianti altamente efficienti in grado di generare elettricita' dal gas che verrebbe altrimenti bruciato". In questo modo "riusciamo a sfruttare anziche' sprecare - ha proseguito Scaroni - un'importante fonte di energia, riducendo le emissioni inquinanti e offrendo un contributo importante allo sviluppo dei Paese di cui siamo partner". Eni ha cominciato a generare elettricita' dal gas associato in Nigeria circa 10 anni fa e ora punta a raddoppiare la capacita' rispetto all'attuale 15%. "Abbiamo replicato questo modello in Congo - ha rimarcato Paolo Scaroni- e lo estenderemo in Angola e in Ghana. Questo progetto rafforza Eni come societa' integrata dell'energia ed e' distintivo poiche' le compagnie petrolifere tendono a non voler essere coinvolte nella generazione dell'elettricita' che comporta dei rischi".
(AGI)
venerdì 25 giugno 2010
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